Il mondo è pieno di bugiardi, speculatori, persone così perse, così distanti dai propri desideri, che vivono rubando quelli altrui- nel migliore dei casi - o addirittura distruggendoli.
Ma perché, per quale motivo una persona si ritrova, all'improvviso, dall'altra parte della riva? Io credo che molti di loro, all'inizio, fossero giovani aspiranti sognatori, persone con un desiderio, con un obiettivo. Poi la vita, il destino o chi per esso, ha scelto diversamente, e lentamente, forse per non perdere quel legame con i desideri, hanno cominciato a nutrirsi dei desideri altrui, come parassiti della felicità. Si sono incanalati in un tunnel di frustrazione, dove vedevano emergere, davanti ai loro occhi, i loro desideri, ma incarnati nei corpi di altri.
Un destino insostenibile.
Un'altra possibilità è che, nel loro percorso artistico, hanno incontrato un muro. Qualcosa di così potente da spazzare via la volontà che li teneva in piedi. Potrebbe essere il genio. Quanti tragici destini sono legati all'incontro con il genio. Quanti meravigliosi destini pure. Il genio si ama, non si lotta. Ma la volontà a volte gioca brutti scherzi, soprattutto se legata alla superbia. E chi incontra il genio ma non lo ammette e lotta contro di esso, spesso si ritrova naufrago su un'isola deserta.
Questo accade a Kato e a molti altri personaggi de "La Divina Avventura". Tutti sono mossi dal desiderio, chi più chi meno, chi nella lotta, chi nel passato, chi nella scoperta. Nel romanzo affronto gli effetti della volontà. Sia primitiva, cioè della sopravvivenza, attraverso l'istinto, sia quella del prosperare, della ricerca del miglioramento, della perfezione, sia, infine, quella spirituale dell'accettazione.
"La volontà di accettare."
Può sembrare un paradosso, ma non lo è. Basta vedere il percorso di Overton.
Tornando agli speculatori che si nutrono delle aspirazioni degli artisti, come si possono riconoscere? Onestamente, non lo so. Ma può venirci in aiuto l'incomparabile Collodi, con il suo Gatto e la sua Volpe. Anche vari poeti come La Fontaine, o il nostro Esopo: chi liscia troppo il pelo, chi vende sogni facili, chi non fa altro che mostrarvi uno specchio nel quale potete sentire di essere perfetti. Ecco, sono loro. Fuggite! Cercate la crisi, quella brutta, oscura e gobba, perché è lì che si nascondono i segreti della crescita.
Ricordate, nella natura, tutto ciò che è bello, è letale. Non è un caso se i colori vivaci, le forme meravigliose, e gli odori inebrianti servano ad attirare le prede per mangiarle meglio.
Sono stato fortunato, nella vita non ho incontrati molti parassiti, alcuni, certo, ma è inevitabile. Se dovessi dare un consiglio disinteressato a tutti gli artisti, fidatevi di coloro che guadagnano SOLO se la vostra arte ha successo. Chiunque siano i vostri collaboratori, sono loro a lavorare per la vostra arte e non il contrario. E se saranno bravi, a loro spetterà una parte dei guadagni derivanti dal vostro lavoro in quanto artista. Non pagate per sentirvi più belli, più intelligenti, o artistici.
La vanità è la peggiore delle consigliere.
Alla prossima pagina.