L'amore salva, eleva e ti incolla al presente.

É prima di tutto col pensiero che si raggiunge la libertà. Le prime mura da abbattere sono le nostre. Ma poi, cosa rimarrà?

Non è mai finita. Perché ogni fine non è altro che un nuovo inizio.

Recitare fa fuggire dietro mille maschere, ma costringe chi le porta a guardarsi dentro ogni volta.

Un pollicino esistenziale che semina gocce d'anima sulla strada del destino.

Come si può non cedere alla potente dolcezza dell'amore?

L'inafferrabile leggerezza di colui che cadendo, pensa di volare.

La finzione perfetta, stampata tra i fotogrammi della realtà, a volte genera nell'altro una scintilla.

Una poesia sull'amore struggente che tutti ha unito e tutti, infine, abbraccerà.

Un momento di magia, una bolla di natura, amore e poesia.

Entrare nell'altro, diventarne parte integrante, crescere insieme, toccare li dove nessun altro arriva. Anche questo è amore.

Dobbiamo godere del momento, anche quando arriverà l'ultimo. Perché chissà... forse possiamo brillare per sempre?

Esplodere. Rompere. Distruggere. Per sentirsi ancor più soli.

Dove vanno le promesse dimenticate? Orfane vagano, incapaci di riconoscere i loro padroni, erosi dal tempo.

Siamo trottole immobili, sospese in un eterno mutamento.

La prima poesia che scrissi. Fu per un cortometraggio mai girato: un clochard che vedeva passare la gente e gli leggeva l'anima con una poesia...

La potenza dell'immaginazione, della scrittura e dell'amore.

La necessità dell'ispirazione, il desiderio di amare per creare.

A volte, nascondersi nei propri ricordi e contemplare la luna - senza fiato - può salvarci da noi stessi.

Chiudo gli occhi e penso, voglio, desidero, che tutto questo non finisca.

L'idea è un giavellotto, pronta a squarciare il reale, e aprire nuove porte.

Il velo di Maya. La fede nel metafisico, la consapevolezza dei propri limiti.

Amore, resa, desiderio di essere uniti per sublimarsi.

Non è la quantità, nemmeno la qualità che conta. Tutto è nella nascita: l'anima, l'amore, la magia.

Ah... l'uomo che tutti corteggia, pur di poter corteggiar sé stesso ancora un po', il tempo di ricordare chi era prima di perdersi.

Godere dell'istante, circondati dalle infinite possibilità del tempo e dello spazio.

Un momento di calma e di assenza, nel quale ci si perde - liberi - nel nulla.

Un sole solo. Solo solo tra i soli.

Come il coniglio bianco di Alice, inseguiamo di corsa il presente, scordandoci che è solo fermandoci che lo possiamo apprezzare.

Un amore di gioventù, un ricordo di leggera freschezza, irresistibile alba della vita.

Siamo tutti portatori della stessa fiaccola. La morte ci riunisce alla vita.

Fluttuo leggero, seguo il vento, mi dileguo, ma rimango.

Siamo migranti dell'esistenza, alla ricerca di sponde sicure, disposti a tutto pur di fuggire dall'inferno.

La perdizione delle anime dentro una realtà di pixel, con l'immaginazione ridotta ad uno specchio.

L'esistenza è una valanga di eventi. Ma quando inizia davvero? Quando arriva il primo battito d'ali della farfalla del destino?

Il calore dei corpi, il sudore, l'amore, l'istinto che unisce ciò che mai si tocca davvero.

Esistiamo, seppur per poco. Facciamo buon uso di questa finestra nel tempo, ardiamo più vivi che mai! Danziamo!

Una visione fragile, di una bellezza senza tempo, lirica, sognante.