Quante volte vi è capitato di essere attraversati da una sensazione, da una musica o un’immagine, solo per scoprire che l’avevate vista o sentita da piccoli ed era rimasta sepolta dentro di voi fino al giorno in cui, per un motivo misterioso, è riemersa?
L’ispirazione. Che cos’è? Da dove viene? Come molti artisti sanno, l’ispirazione nasce da mille luoghi e nessuno insieme, è un fenomeno conscio e inconscio, culturale e soprattutto, personale.
Sono cresciuto straniero in due mondi. Sempre un po’ fuori dal branco. Ero quello che da bambino veniva preso in giro ed era troppo sensibile per replicare. Non sono né italiano, né francese. Quando vivevo a Parigi, ero Flavio l’Italiano, ma quando arrivai a Milano, ero il francesino. Sono cresciuto così, forgiato in una personalità difficile, guidato dai miei genitori verso quella strada dove non devo nulla a nessuno e sono sensibile verso tutti. Questi aspetti della mia personalità, pregi e difetti, sicuramente si sono riversati nella mia storia e nei miei personaggi. La nostra anima guida l’ispirazione e l’ispirazione guida la mano.
Ho cominciato a leggere sin da piccolo, uno, due libri alla settimana. Ricordo che da adolescente, in spiaggia in Liguria, invece di giocare a pallone con gli altri sul bagnasciuga, leggevo Isaac Asimov e Luciano De Crescenzo con ancora la maglietta addosso, perché mi vergognavo. Non a caso, a fine vacanza, quando tornavo in collegio, ero più bianco di quando ero partito. Sono uno straniero nell’anima.
Le mie influenze letterarie sono tante, Italiane, Francesi, Americane. I romanzi di Jules Vernes e di Hermann Melville, in particolare Moby Dick, sono stati fonti importanti di ispirazione per la parte di avventura del libro. Il "Siddharta" di Herman Hesse è stato un libro che mi ha colpito profondamente e ha influenzato l’aspetto spirituale del libro, ma non solo. Dopo quel libro, ho cominciato il mio percorso spirituale. Ho divorato Asimov, Dick e Bradbury, adoro la fantascienza. Quella vera, quella filosofica. Senza alieni, astronavi o robot, ma tanta umanità. Amo anche il fantasy da Tolkien a Rowling, e quindi molte delle mie idee e situazioni che mi vengono in mente sono inevitabilmente derivate da queste fonti.
Poi c’è il cinema. I film che mi hanno plasmato l’immaginazione, da Kubrick a Hitchcock, da Spielberg a Verhoeven. E poi ci sono i cartoni animati. Giapponese, Anime, “Ken Shiro”, “Naruto”, “Death Note”, “Neon Genesis Evangelion”. Quando a 6 anni vivevo a Orsay (Vicino a Parigi), ricordo che c’era un VHS in casa con dentro un cartone animato cinese, in lingua originale, sottotitolato in inglese. Non capivo niente ma l’avrò guardato decine e decine di volte. E quando lo rivedo ora, riscopro quanto nel profondo mi abbia influenzato e ispirato. Per chi fosse curioso, eccolo :
Essendo stato anche un attore teatrale, mi piace prendere spunto da Shakespeare e dai grandi poeti. Soprattutto per i personaggi. Ho letto Molière, ho recitato Cechov, persino un inedito di Tolstoj. Recitare mi ha regalato una porta speciale nella mente dei grandi drammaturghi (penso che ne scriverò un articolo a sé per questa cosa).
Spesso, nel libro, infilo piccole citazioni come a ringraziare i giganti che mi hanno preceduto, poi le cancello perché non portano avanti l’azione.
Sono sicuro che la maggior parte delle influenze che mi guidano sono ancora sepolte dentro di me, e non vedono l’ora di manifestarsi. Ma intanto, mi hanno forgiato in modo così profondo da essere indivisibili dalla mia anima.