Quali saranno le mie risoluzioni per il nuovo anno?
Perché per il “nuovo anno”? Perché non decidere per “ora”? Perché non attivare sul momento qualcosa che penso possa migliorare la qualità della mia vita?
Gli anni stanno al tempo come le frontiere stanno allo spazio: linee immaginarie che servono a darci un riferimento, a imporci scadenze. Ma io, essere umano, anima in questa realtà, esisto al di là di queste imposizioni così sommarie. Non sono numeri, non sono quantificabile in minuti o chilometri percorsi. Sono più della somma delle mie parti.
Io sono io, ed è con me stesso che devo sviluppare una relazione costruttiva. Non con le imposizioni che mi vengono imposte o che, peggio, mi impongo per rientrare nella normalità.
Alla domanda: “Quali sono le mie risoluzioni per il nuovo anno?”, rispondo con un sagace: nessuna. Le risoluzioni voglio pensarle e applicarle subito, non aspettare il “momento giusto” per decidere di agire.
Nella vita ho sempre fretta. Sono fatto così, come il coniglio bianco che si porta dietro il ticchettio della vita, che mi urla di correre, di andare veloce, di non fermarmi mai.
Persino durante queste vacanze, mentre mi occupo della mia famiglia, dentro di me non c’è altro che la fame del successo. Il desiderio impellente di fare meglio, di riuscire in una nuova impresa, senza curarmi del tempo o dello spazio.
Sono successe tante cose quest’anno. Ho cominciato una saga in cinque volumi che sta avendo molto successo: ho superato ampiamente le 5.000 copie e ora punto alle 10.000, il traguardo iniziale che mi ero dato. Per alcuni sono numeri da fantascienza, ma per me non bastano. Mi conosco: non mi basta mai nulla.
C’è una poesia che ho scritto, Caos, che parla proprio di questo: un desiderio insaziabile, divoratore di mondi e interiora.
Ho finito di registrare l’audiolibro del quarto volume. Ogni audiolibro richiede moltissime ore di lavoro: una decina per la registrazione e 5-6 per l’editing. Faccio tutto io. Potrei delegare, ma non voglio. Voglio delegare solo quando sarò certo che la persona ingaggiata sarà pagata con i proventi dei libri, non di tasca mia.
Fare di propria mano mi permette di capire davvero il processo, di trovare soluzioni per migliorarlo, aumentarlo, automatizzarlo.
Il terzo volume aveva avuto un problema tecnico e non era disponibile su Audible. Ora, finalmente, dopo quasi due mesi dall’uscita, l’audiolibro è disponibile.
Con Antonello abbiamo lavorato alla copertina del prossimo volume, il quarto e penultimo della saga. Penso sia la più bella finora, subito dopo quella del primo volume, di cui sono innamorato come Luca lo è di Anna. Eccola qua:
Vi aspetto nei commenti per i vostri pareri a caldo!
A gennaio riprenderò Il Paradiso delle Signore per l’ultimo “rush” finale fino a fine mese. Poi, mi aspettano mesi di vuoto: la mia vera vacanza. In quel periodo intendo completare la saga de L’Anello di Saturno e arrivare al Salone del Libro di Torino nella miglior condizione possibile per presentare l’ultimo volume.
Sono tornato a dare al diario una dimensione intima e non didattica. Sono stufo di insegnare: non fa per me. Questo è un luogo di condivisione intima, fotografie in parole di stati d’animo, speranze e paure. Per conoscermi, per conoscerci.
Buon anno, e alla prossima pagina.