La potenza dei rituali
Nella vita creativa, la disciplina sembra spesso in contraddizione con l’ispirazione, eppure, più cresce la mia esperienza come scrittore, più mi accorgo di quanto sia essenziale costruire delle abitudini precise per alimentare il processo creativo. Oggi voglio parlarvi del valore dei rituali, quei momenti che, ripetuti giorno dopo giorno, diventano una bussola per la mente e il cuore, e mi aiutano a mantenere la rotta verso l'obiettivo.
La routine come alleata della creatività
C’è un’idea romantica della creatività, secondo cui l’ispirazione arriva come un lampo improvviso, dal nulla. E' così, ma l'ispirazione ha bisogno del terreno giusto su cui crescere. La creatività prospera quando viene coltivata quotidianamente, attraverso riti, routine. La disciplina, paradossalmente, libera la mente e crea lo spazio in cui l’ispirazione può fiorire.
Molti scrittori e artisti di successo hanno riconosciuto l’importanza di questo legame. Murakami, per esempio, inizia ogni giornata con un rituale immutabile: si sveglia all’alba, corre, e poi scrive per diverse ore. Stephen King ha una routine altrettanto rigida: scrive ogni giorno alla stessa ora, indipendentemente dall’ispirazione del momento. Questo mi ha fatto riflettere su quanto sia fondamentale costruire una routine che non dipenda dall’umore o dalle circostanze.
Nel mio caso, ho tante routine.
Camminare per risvegliare mente, cuore e anima
Uno dei momenti centrali della mia giornata creativa è la camminata. Cammino molto, come facevano i pensatori greci, convinto che il movimento del corpo risvegli non solo la mente, ma anche il cuore e l’anima. C’è qualcosa di potente nell’atto del camminare: è un modo per allontanarmi fisicamente dalla scrivania, ma soprattutto per liberare la mente dai pensieri che mi opprimono. Le migliori intuizioni spesso arrivano proprio in questi momenti di movimento, quando il respiro si fa regolare e la mente si lascia andare.
Dopo la camminata, il ritmo della giornata varia a seconda della fase di scrittura in cui mi trovo. Se sono in fase produttiva, quando c’è bisogno di macinare parole, il mio momento migliore è la mattina, dalle 9 alle 12. In queste ore, con la mente fresca e il corpo energizzato, mi siedo e lavoro senza interruzioni, lasciando che il flusso creativo prenda il sopravvento.
Quando invece sono nella fase di ricerca di idee, il mio orologio creativo cambia completamente. Le notti diventano il mio rifugio. Dalle 23 alle 2, nel silenzio della casa, mi immergo nel processo di strutturazione, di riflessione, lasciando che le idee emergano da quel terreno fertile che si crea solo quando tutto il resto del mondo dorme. È un momento quasi mistico, in cui la mente si distende e si apre a nuove possibilità.
Questa routine, però, non è nata da un giorno all’altro. Ricordo ancora quando scrissi il mio primo romanzo, "La rovina dell'anima" (mai pubblicato), a Parigi, all'Île Saint-Louis. Ogni mattina, alle 10:00, mi sedevo in un piccolo bar e ordinavo un caffè americano da 8 euro (prezzi folli, lo so!). Il caffè fumante accanto a me diventava parte del mio rituale quotidiano, e lì, seduto per due ore, cercavo di scrivere. Alcuni giorni non riuscivo a mettere giù nemmeno una parola, altri invece le idee fluivano senza sforzo. Ma più eseguivo quella routine, più mi rendevo conto che le parole sgorgavano con maggior facilità. La costanza era la chiave.
Il potere della costanza
Ricordo che durante la scrittura de "La rovina dell'anima", la mia prima opera, la costanza era tutto. Era una scrittura esplorativa, in cui non avevo una chiara direzione, né sapevo dove la storia sarebbe andata a parare. Ogni giorno mi sedevo a quel tavolo nell'Île Saint-Louis con la speranza che le parole venissero a galla. Alcuni giorni ero bloccato, altri sembrava che le idee nascessero da sole, ma quella routine mi spingeva ad andare avanti, nonostante l'incertezza.
Quella esperienza è stata diversa rispetto alla scrittura dei miei volumi più recenti, come "La Divina Avventura" o "L'Anello di Saturno", dove ho iniziato con una struttura ben definita e una visione chiara della direzione narrativa. In quei giorni parigini, la scrittura era più un atto di scoperta: un viaggio nelle profondità della mia mente senza una mappa. Eppure, anche in quell'incertezza, la costanza del rituale ha avuto un ruolo cruciale. La disciplina quotidiana di sedermi a scrivere, indipendentemente dal risultato, mi ha insegnato che il vero progresso creativo non dipende sempre dall'ispirazione momentanea, ma dalla perseveranza.
Questo insegnamento è rimasto con me anche oggi. Sebbene il mio processo creativo sia più strutturato, continuo a credere che la costanza sia la chiave per superare i momenti di blocco o scarsa ispirazione. Siediti, comincia, e le parole alla fine arriveranno.
Il rito della recitazione
Oltre che scrittore, sono prima di tutto un attore, e la recitazione, a suo modo, è un rituale. Quando salgo sul set, mi immergo in un rito preciso, fatto di gesti, parole e movimenti, che si ripetono ad ogni ciak. Ma ho imparato a non essere vittima del rito. La recitazione non è un atto passivo; richiede uno sforzo continuo di libertà creativa. Mi impegno a spezzare e rompere quelle che sono le mie stesse idee, i miei schemi, perché quello che conta, alla fine, è l'osservazione del reale. Non importa quanto rigido sia il rito, se non riesci a vedere, ad ascoltare ciò che ti circonda, allora rischi di perdere l’essenza stessa della tua arte.
La vera sfida è trovare un equilibrio tra rito e azione, tra disciplina e creatività. È in questo bilanciamento che si riesce a fare dell'arte un mestiere produttivo. Non si tratta di scegliere tra rigore e libertà, ma di farli convivere, lasciando che il rituale guidi la mano, mentre la creatività rompe le barriere e apre nuove strade.
Alla prossima pagina
Un libro con una storia interessante e l'idea dell'autore di voler provare altre strade, come raccontare la storia... è semplicemente un'idea geniale 👏
Un libro con una storia interessante e l'idea dell'autore di voler provare altre strade, come raccontare la storia... è semplicemente un'idea geniale 👏
Anche io scrivo, piccoli racconti, ho anche pubblicato e mi ritrovo neltuo stile, nella fluidita', nella scorrevolezza della narrazione. Un vero piacere la lettura... per quanto riguarda il concetto che la ritualita' quotidiana, intesa come forma di disciplina, possa essere base di ispirazione e creativita, mi vedi pienamente d'accordo. Complimenti Flavio, come attore(riuscire ad amare un personaggio come il tuo, nel Paradiso, non e' facile, ma tu ci riesci!!!)ed ora, dopo averti letto, anche come scrittore! (Francesca C.)
Ciao Francesca, mi fa piacere trovare persone che si rivedono nella semplicità. Che diciamolo è tutt'altro che semplice!
Ciao Flavio. Anche io cammino per la città. Non in cerca di ispirazione, ma lo faccio quando voglio scaricare il bagaglio emotivo diventato troppo pesante. Parto da casa e vago senza meta lasciandomi ispirare dalle strade note e mie amiche fino ad un punto di non ritorno, ossia il limite della fatica fisica. Poi mi fermo, mi giro e ritorno. Funziona. Mi piacerebbe che nel blog ricomparisse l'opzione per lasciare un "mi piace" ai testi altrui. Se si crea una sinergia anche col gruppo di chi ti scrive seppur limitata ad un apprezzamento non mi pare male. A presto!
Va bene, lo implementerò
Olá, Flavio!
É interessante perceber como a disciplina, longe de ser um fardo, pode se tornar a base para a criatividade. A inspiração, que muitas vezes imaginamos como um momento súbito e mágico, na verdade precisa de uma preparação constante para florescer. Com a criação de hábitos e rotinas, abrimos espaço para que as ideias fluam de forma mais orgânica. Encontrar o equilíbrio entre manter esses rituais e, ao mesmo tempo, ter a flexibilidade de adaptá-los conforme a necessidade, parece ser um dos segredos mais valiosos para nutrir o processo criativo, seja no campo da escrita, na atuação ou em qualquer outra expressão artística.
É muito bom conhecer esse seu outro lado da criação, onde tudo começa, onde as ideias começam a se materializar. Saber que por trás de cada obra existe um equilíbrio entre disciplina e flexibilidade, entre a constância dos rituais e a abertura para o inesperado, torna o processo ainda mais inspirador. Essa visão nos lembra que, embora a criatividade possa parecer mágica, ela nasce de um terreno preparado com dedicação e esforço contínuo. Admirável perceber como esse cuidado com o processo acaba refletindo na qualidade da obra final.
Até breve! ❤️
Ciao Flavio, anch io dalle 9 alle 12 e nel pomeriggio dalle 16 alle 18 vado a camminare nel Parco davanti a casa, ho le cuffie ed ascolto musica o mi fermo e leggo guardo osservo le persone i bambini ..le panchine sono qua e là e mi raccolgo sedendomi anche nel silenzio , per ritrovare me stessa per cercare l ispirazione per decidere cosa fare per la giornata seguente , infatti il 9/10 andrò a fissare dei corsi per seguire la musica rock, filosofia, ricerca e studio dell anima e tanti altri voglio ritrovare un po’ di serenità ciao Flavio e complimenti per quello che scrivi e per la Tua Vita ciao
Quanti ricordi affiorano qui. Il primo va alla volpe del Piccolo Principe, quando spiega che ci vogliono i riti per prepararsi il cuore. E quanto vale anche nell’elaborazione del lutto! Io la routine l’affronto con un mio manuale, e una scaletta giornaliera, così libero la mente dall’ingombro delle cose meccaniche e ripetitive, ma inderogabili, per concedere spazio alla mia piccola creatività. Quindi figuriamoci se non la considero essenziale la disciplina, per chi, come te, della creatività ne fa un mestiere. Purtroppo non cammino molto, ma quando lo faccio mi attraversano pensieri belli, soprattutto se vado sul mare. L’esercizio fisico è in casa: bici ellittica e posturale, ma con costanza. Scrivere ai Caffè, soprattutto a Parigi, penso ispiri molto, vista l’abitudine di molti scrittori, Hemingway ai Lilas e gli schizzi di Modigliani a La Rotonde. Questi sono luoghi ameni, ma l’ispirazione nasce anche nei luoghi bui, ospedali, luoghi di sepoltura, se non erro Cechov amava visitare i cimiteri. Qui i pensieri emergono dalla paura, dal dolore, e a volte fanno scoprire una nostra durezza insospettata, non intendo risentimento ma forza, capacità di reazione lucida e senza coinvolgimento emotivo che non sapevamo di avere. Ora, visto che hai parlato di bussola e di rotta, per la perseveranza prendo a prestito il motto della Nave Scuola Vespucci “Non chi comincia, ma quel che persevera” e purtroppo, per la mia esperienza di lavoro, ho visto la costanza come la qualità più assente nei ragazzi. Complimenti per la copertina del Volume Tre dell’Anello di Saturno, già prenotato, e per il Premio Soft Skills meritatissimo. Grande Diario Flavio, grazie e buon lavoro !
Lo ammetto, anche io amo camminare nei cimiteri. Il loro silenzio ne fa un luogo di vera pace interiore.
Anch'io ❤️
Non capisco perché non appaia più il mio nome. Giuliana Barsanti
Fin da bambini cominciamo ad avere routine o rituali che con il passare degli anni diventano il nostro stile di vita, la disciplina di alzarsi ad una certa ora per prepararsi ad andare a scuola, studiare, fare sport, praticare un hobby, ecc. E come dici tu, essere costanti e non vederlo rigidamente fa emergere la creatività e la forza di non arrendersi e riuscire a raggiungere l'obiettivo. Grazie per la tua riflessione perché la nostra vita è piena di rituali meglio conosciuti come routine che con il passaggio .Noi cambiamo nel tempo ma esistono sempre per tutto ciò che facciamo nella nostra vita. Saluti!!
Come te io penso che il rituale guida la mente e anche il cuore! Ti abraccio forte!
Un abbraccio anche a te!
Esistono varie forme di rituali come ad esempio gli incantesimi
e le magie d'amore, ma non credo a queste cose, se fosse così semplice saremmo tutti felici con la persona dei nostri sogni. I riti sono anche una disciplina , un modo per poter raggiungere i propri obiettivi che spesso richiedono regole ferree. Si dice che il mattino ha l'oro in bocca, infatti al mattino devo sempre uscire, cammino, penso mi metto in pace con me stessa. Al mattino sono molto produttiva, torno a casa con un umore diverso più propensa a svolgere i vari compiti che mi aspettano. Ricordo quando ero ragazzina mi svegliavo presto per ripassare la lezione, tutto ciò lo facevo ancora a letto.
Esistono, nel mondo della fantasia 😉
Bellissima riflessione Flavio, mi ritrovo in alcuni riti, la camminata in solitudine, il silenzio della sera tardi/notte, è un benessere fisico e mentale, e anche dell’anima, nella calma riesci a mettere ordine nei pensieri.. e per chi scrive come te sono certamente dei riti fondamentali. Complimenti per tutto ciò che fai 👏👏💪🤗 un caro saluto.
Ciao Rosanna, Sto provando a strutturare un po' di più gli articoli, spero che funzionino. Un saluto anche te.
Come sempre nel diario offri degli spunti e riflessioni interessanti come l' importanza della routine e del movimento come parte integrante di un processo creativo . "Camminare vengono le idee" ...Luciano De Crescenzo nella sua Storia della filosofia greca si riferisce ad un verbo AGORAZEIN che è molto difficile tradurre cioè" il recarsi in piazza per vedere che si dice " quindi uscire , camminare senza una meta precisa , perché poi le idee e i pensieri fioriscono da quel flusso interno che ci attraversa .Anche io appartengo a questa categoria,
"faccio i miei quattro passi all'aria aperta perché ringiovaniscono più che passeggiare sotto i portici "[ Il Fedro uno dei più belli dialoghi di Platone ]
De Crescenzo evergreen ❤️
Buongiorno, Flavio. Infatti,una routine equilibrata e la perseveranza sono grandi alleati nei nostri risultati intrinseci ed estrinseci. Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri . E, congratulazioni per il premio che riceverai . Molto meritato. Un grande abbraccio.
Grazie a te Ana
BELLA RIFLESSIONE.....
Grazie Giuseppe 🙏
Buongiorno Flavio anche io quando studiavo per l’università insomma le full Immersion e studiavo molto di notte almeno fino alle due come dici tu sono convinta che la routine sia anche positiva per la creatività poi certo ci vuole sempre qualche momento di evasione; perseveranza, costanza, assiduità sicuramente premiano sempre un caro saluto, buone cose e buon lavoro per tutto un abbraccio a te🍀🌈☺️🤗
I riti sono necessari per generare in noi quella scintilla, poi la disciplina e la tecnica ne faranno fiamme potenti 🔥🔥
Ciao Flavio,
ciò che scrivi oggi è molto interessante.
Io sono una persona metodica e mi ritrovo in quel che affermi.
Sicuramente sarebbe interessante leggere anche i tuoi scritti inediti...
Ne approfitto per farti i complimenti per la scena cult in cui Tancredi (nel 'Paradiso delle Signore') punta la pistola a Conti... che batticuore!
E mi complimento anche per il premio che riceverai presto in Senato.
Insomma, butta proprio bene!
Alla prossima e che 'l'ispirazione sia con te'...
Il mio commento è sopra.
Grazie mille. Devo dire che quella scena è venuta proprio bene, tanti complimenti sia a me che ad Alessandro. Grazie.
Flavio! In my first novel the protagonist is a writer and he writes his first novel on the Île Saint-Louis. A fugitive in the 40’s, living above a Café and writing every day. This routine to him was full of meaning, remembering who he wants to be, who he loves and holding onto life. Back at home everything is gone. Every routine is meaningless, as has writing become. He has to “fix” his meaning of life to get back his most valuable routine of writing. So, I agree! Routine can tell us who we are or want to be!
Did you go there to write? Or did you also live there? Maybe nowadays its too full of tourists to live there.
OMG, this is incredible! What a wonderful coincidence. (But is it...?) I was there for a long vacation, 4 months. But as you know I am parisian, so it was very much like living there. I love tourists 😂
☺️
Condivido <> la Scienza dimostra che camminare [ soprattutto mattina presto ] sprigiona benessere. Spero, prima o poi, tu voglia pubblicare "La rovina dell'anima" . Noi lettori affezionati attendiamo..
eh.. forse lo pubblicherò dopo l'anello. Ho deciso di aspettare prima di cominciare a scrivere una nuova saga, voglio vedere come va prima di investire ancora molto tempo. Quindi chissà, potrebbe essere un jolly interessante. Poi ho anche una novella che ho scritto a 23 anni.. La valle dei burgher. Potrei pubblicare anche quella. E poi ci sono le poesie! E le pagine del diario! Troppa roba 😂
Tutto stupendo
Bellissimo articolo complimenti🧡
Grazie 😊
Bellissimo articolo complimenti continua così🧡