L'arte di prendere appunti e raccogliere idee

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L'arte di prendere appunti e raccogliere idee
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Ogni artista o creativo sa quanto sia importante catturare le idee nel momento in cui emergono, perché spesso sfuggono come sabbia tra le dita. Tuttavia, raccogliere idee è un’arte che richiede metodo e disciplina. Nel corso degli anni, ho sviluppato una serie di strumenti e tecniche che mi permettono di ordinare e gestire non solo le intuizioni creative, ma anche le questioni pratiche del mio lavoro. La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio tra ordine e libertà creativa, tra azione e riflessione.

Gli strumenti che uso: Microsoft To-Do, Apple Notes e Notepad

Per tenere traccia di tutto ciò che devo fare, uso diverse piattaforme. Microsoft To-Do è il mio strumento principale per le cose da fare. È organizzato, chiaro, e mi permette di avere una visione d’insieme su tutti i compiti e i progetti che ho in corso. Qui metto le scadenze, le priorità e i dettagli su ciò che deve essere fatto. Apple Notes invece è il mio strumento per le idee più immediate, quelle che mi vengono in mente all’improvviso e che devo annotare velocemente, ovunque mi trovi. Infine, uso anche Notepad sul computer, più come un blocco note digitale per sessioni di brainstorming o per elaborare meglio le idee.

Una cosa che non faccio è utilizzare le note vocali. Personalmente, preferisco scrivere, perché mettere le parole su carta o in digitale mi aiuta a dare ordine ai pensieri. Scrivere è un processo che mi permette di riflettere e di organizzare meglio ciò che ho in mente.

Dal caos alle cartelle tematiche, fino a un nuovo metodo: Problemi e Opportunità

Fino a poco tempo fa, organizzavo le mie idee in cartelle tematiche, ognuna delle quali indirizzata a un settore preciso: "la società di videogiochi", "la scrittura", "il sito" e così via. Era un metodo funzionale, ma sentivo che mancava qualcosa in termini di gestione e azione pratica.

Di recente, ho scoperto un modo nuovo di strutturare il mio sistema di appunti. Ho iniziato a dividere tutto in due grandi gruppi: "problemi da risolvere" e "opportunità". Questa distinzione ha trasformato il mio approccio. I problemi sono quelle questioni che devono essere affrontate per poter andare avanti, quelle rogne che bloccano il progresso se non vengono risolte. Le opportunità, invece, sono tutte quelle idee nuove che potrebbero aprire nuovi orizzonti o creare nuove possibilità, ma che non sempre necessitano di azione immediata.

Quello che faccio è concentrarmi esclusivamente sui problemi da risolvere. Questi hanno la priorità perché rappresentano gli ostacoli reali al mio avanzamento. Le opportunità, invece, le lascio riposare per qualche settimana. Questo perché spesso sono quelle che mi entusiasmano di più e che mi portano a dedicare loro tanto tempo ed energia, ma non sempre portano a risultati concreti. Dopo 2-3 settimane, le rileggo con occhi nuovi. Se, dopo quel tempo, l’opportunità non mi sembra più così interessante, la elimino. Se invece passa il test del tempo, allora mi dedico a svilupparla.

Mi piace anche dedicarmi a quello che chiamo "una giornata di opportunità", un’intera giornata in cui mi immergo solo nelle nuove possibilità, esplorando ciò che può venire fuori da idee che ho lasciato riposare.

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Niente note per le idee creative: Lascio che ribollano nel calderone

Un’altra caratteristica del mio metodo è che non prendo subito note per le idee creative. Mi ispiro alla filosofia socratica secondo cui la scrittura "fissa" le idee, in un certo senso le uccide. Quando un’idea viene fissata troppo presto, rischia di perdere la sua vitalità, di diventare troppo statica. Per questo motivo, lascio che le idee ribollano nel calderone della mia mente. In questo modo, permetto che i pensieri si mescolino, si incontrino, e creino quelle connessioni inaspettate che possono portare a vere esplosioni creative.

Solo quando comincio ad avere una visione generale, quando un’idea è maturata abbastanza, inizio a scrivere qualcosa. Anche in questo caso, però, non mi affretto a svilupparla subito. Lascio riposare le mie prime note, ci torno sopra dopo un po’ di tempo e rivaluto quello che ho scritto. Proprio come faccio con le opportunità e i problemi da risolvere, seleziono attentamente quali idee portare avanti e quali scartare. Non tutto merita di essere sviluppato, e la selezione è un processo cruciale.

L’importanza di trovare il proprio metodo

Catturare idee e intuizioni è un’arte che richiede un metodo adatto alle proprie esigenze. Il mio approccio si basa su una combinazione di strumenti pratici e una filosofia di selezione attenta. Da un lato, utilizzo strumenti tecnologici per organizzare i miei pensieri. Dall’altro, faccio riposare le idee nella mia mente e lascio che le opportunità e i problemi maturino nel tempo, per poi valutarli con spirito lucido.

Alla fine, ciò che conta è riuscire a trovare un sistema che bilanci l’impulso creativo con la necessità di ordine e struttura. Solo così possiamo trasformare l’ispirazione in azione concreta, senza perdere la magia del processo creativo.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Ultimo aggiornamento: 06 gennaio 2024

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