Diario D'artista

Perdersi è ritrovarsi. Viaggiando, ho scoperto che perdermi mi porta a confrontarmi con l'ignoto, a reinventarmi. Dai corridoi di scuole diverse all'amico fuggito dalla Sicilia, ogni perdita è un ritrovamento. Sfida l'ignoto, cambia il mondo.
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#076 Perdersi per trovarsi
30 Ottobre 2023
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#076 Perdersi per trovarsi
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Sono arrivato ad una conclusione, figlia dei miei anni di viaggio e di scoperta: Il momento più bello di una vacanza, è quando ci si perde. Non ho dubbi a riguardo e il motivo è semplice. Perdersi significa incontrare l'ignoto. É un momento di sospensione, ma anche di riscoperta di ciò che siamo diventati, un'opportunità per cacciare o fissare comportamenti, riflessi, echi di noi stessi.

Ma cosa significa perdersi? E cosa significa ritrovarsi? Noi siamo sempre noi, abbiamo sempre la possibilità di sapere chi siamo, eppure, come l'occhio che non vede sé stesso, siamo un mistero a noi stessi. É una condizione inesorabile e non possiamo, almeno di avere uno specchio dell'anima, vederci davvero.

Uno specchio dell'anima... un amico, una compagna, un'amante, a volte anche uno sconosciuto. Specchi sono gli incontri con la novità, che non può che avvenire nel momento in cui ci perdiamo, e che ci costringono a ridefinire ciò che siamo, ciò che ci piace, ciò che desideriamo.

Come sapete, ho cambiato molte volte scuola da piccolo. E ogni volta avevo l'opportunità di perdermi. Perdermi tra i lunghi corridoi, nelle nuove aule, ma anche tra i nuovi compagni, e anche, di rimando, in un nuovo me stesso. Essere un'ardesia vuota da scrivere agli occhi degli altri è un toccasana per tutti coloro che non vogliono avere etichette, che fuggono dai pregiudizi, che ambiscono ad essere altri.

Un mio caro amico, per trovare sé stesso, è dovuto fuggire dal luogo in cui era cresciuto, in Sicilia. Il motivo era - tra i tanti - che il crescere in quella città gli aveva imposto un'etichetta che era ormai più simile ad un marchio a fuoco che ad altro. Se l'individuo continua a crescere, perché legge, perché incontra nuove persone, perché si perde appunto, nell'ignoto, ha bisogno che gli si venga riconosciuta quella nuova identità, altrimenti, soffrirà.

Ma nei meccanismi degli uomini e della vita, vige l'omeostasi, che in poche parole è quella cosa per cui, quando arriva un cambiamento, gli organismi tendono a voler tornare alla situazione precedente, per una mera questione di sopravvivenza. Perché in buona sostanza, la vita sa che ciò che non conosce è potenzialmente pericoloso. E ciò invece che conosce, per via dell'esperienza acquisita, è sicuro. Da lì la famosa paura dell'ignoto.

La vita è allo stesso tempo refrattaria al cambiamento, ma soggetta ad esso tramite l'evoluzione.

Se un individuo cambia, perché in un certo senso è "illuminato", non è detto che la società attorno a lui sia capace di accettare quel cambiamento, proprio perché quel cambiamento costringe anche la società a trasformarsi.

Il cambiamento non cambia solo noi stessi, ma anche tutti coloro che ci circondano. Per questo motivo cambiare sé stessi vuol dire cambiare il mondo. Ecco perché Gandhi diceva: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo."

Perdersi, sotto questa ottica, diventa lo strumento che lava via i preconcetti, che stende una tela vergine sulla quale la nostra coscienza può ridisegnarsi. Perdersi è l'igiene dell'anima.

Quindi un giorno al mese, lasciamo stare il GPS, lasciamo stare i programmi, i "to-do", le preparazioni, i progetti e perdiamoci.

Perché solo così potremo capire davvero chi siamo davvero.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Il cambiamento è spesso qualcosa che spaventa.
Uscire dalla zona di comfort non è talvolta facile. Ma la vita ci obbliga al cambiamento perché tutto scorre, tutto muta ,tutto velocemente cambiamento. E noi non possiamo rimanere lì passivi a guardare, ma dobbiamo adeguarci , lo possiamo anche fare rigidamente, non in agio.Ma sappiamo bene o percepiamo bene in esperienza che lasciandoci andare, ci giunge altro, forse in fondo era quello di cui avevamo bisogno e che per paura non abbiamo mai accolto. È lì e nostro prendiamocelo.
Saluti Flavio.

  • Sono d'accordo con te.... Con il tuo pensiero... 😍✨Bellissima anche la cit. di Gandhi che hai evidenziato... Io una volta al mese mi perderei volentieri alla ricerca dell'ignoto, della novità, si perché ogni tanto cambiare luoghi, persone o cose... Ci aiuta tantissimo per non essere vittima ogni giorno degli stessi stereotipi che ci circondano, anche se alla fine forse vogliamo tornare sempre nel luogo di origine.... Infatti... Bisogna perdersi per poi ritrovarsi...... ❤️❤️👏👏✨✨😍

  • Ho ascoltato e a mano a mano mi si sono allargati: gli occhi, la bocca in un gran sorriso gioioso e curioso, il Cuore... Perché é proprio Tutto così, esattamente.
    Grazie di narrarlo e di farlo con questa tua suadente voce...Un balsamo ristrutturante per Anime disperate...!

  • Versi che toccano l:animo, il nostro io interiore, che rare volte riesce a manifestarsi, siamo bloccati dalla materia non dallo spirito Bravo Flovio, sai descrivere ed esprimerti molto bene, la tua spiritualità arriva nelle viscere più profonde del nostro eco spirituale e nella materia umana che sovrasta la nastra spiritualità...

  • Caro Flavio, quante riflessioni preziose in queste pagine. Persa, sì, tante volte, e dopo ci sono stati anche i cambiamenti. Soprattutto nei vari cambi di lavoro che ho affrontato. Le persone che ci stanno intorno sono proprio quelle che ci trasmettono l‘immagine di chi siamo. E’ il motivo per cui abbiamo bisogno gli uni degli altri. Come dici ne La Divina Avventura “Tutto è uno, nulla è uno” e ancora “Perché sono le persone a dare valore alle cose”. Vorrei dirti tantissime cose ancora ma ho problemi con la linea e con lavori in casa. Alla prossima. Grazie.

  • Ciao Flavio,
    bellissime, profonde e coinvolgenti parole.
    Come Gandhi ti ripeto anch'io: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
    Perdersi per riuscire a cambiare dentro nii stessi.
    Grazie di cuore ❤ ❤ ❤

  • Mi piace quello che hai scritto ed ho ascoltato, cose importanti per riflettere insieme e confrontarsi con l’altro nella voce di un amico o di altri, che incontriamo per ascoltarci e nel riscoprirci nuove persone capaci dì convivere e coesistere nella libertà di se stessi e nel rispetto reciproco , rinnovando la vita di ogni giorno e scoprendo l’ignoto dentro di noi che diviene conoscibile e presente nella relazione con l’altro .

  • Grazie Flavio🗼"Perdersi🗼per ritrovare quel mezzo che irradia con onde gratuite i nostri poli🗼per comprendere il pieno solido🗼nuovi ori🗼ecco la trasformazione🗼la magia che all'affinita ritorna🗼e come ai mesi succede che vedano l'un l'altro in specchi quasi perfetti 🗼così è per le anime gemelle 🗼fatte della stessa sostanza 🗼che si perdono nel flusso universale 🗼e si incontrano senza di noi"🗼Un abbraccio luminoso🗼

  • Come sempre bellissime e profonde parole.... è vero molto spesso il nostro cambiamento non è compatibile con tutto ciò che ci circonda....non c'è incastro.....e tutto ciò spesso porta sofferenza e tendenza all'isolamento come meccanismo di autodifesa.
    Grazie Flavio per coinvolgerci sempre nelle tue splendide riflessioni

  • Affascinante questo argomento io mi perdo tra voce e parole perdersi in un viaggio,in un incontro nella possibilità di farsi vincere nell','ignoto delle emozioni chi lo sa tante possono essere le situazioni che ci emozionano grazie per questa pagina alla prossima Flavio Parenti grazie

  • Deep congratulations to this beautiful text. I hope many follow your invitation! I love getting lost. I try it as often as I can. Once a week I save time specifically to go some place I will not be able to walk through or see a familiar image. A place to which, in combination, I am just “nothing”. Hygiene of the soul! . As a child this state used to be a natural one. I remember. It was not frightening at all, because I was just open. It was ok not to know and understand everything.
    It is still ok. And of course, it is absolutely still the case. Getting lost reminds me that beautiful discoveries inside & outside of me, are waiting everywhere.

  • Perdersi per ritrovarsi è il concetto della vita. Dall’età sognante della fanciullezza, all’età adulta, ritrovarsi a combattere una dura battaglia a volte con i coetanei. Bisognerebbe ricominciare dall’inizio ogni giorno, ma così non va bene. Bisogna, semplicemente, affrontare la vita.

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