Ricevi gratuitamente i primi capitoli della "Divina Avventura" da leggere e ascoltare, e i prossimi episodi del mio podcast "Diario d'Artista".
Diario D'artista
La Divina Avventura - Capitolo IV
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- Mariangela
Favolosa scoperta! Flavio Parenti è un attore che seguo da tanto tempo. Mai mi sarei aspettata un libro cosi coinvolgente. Amo il fantasy, amo questo genere anche mettendo un bel po' di lato romantico...Che dire? Superlativo! Attendo il prossimo libro!Complimenti Flavio 🙂❣ - Mariangela
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- Marika
Bel libro Acquistato per un regalo , è stato molto apprezzato - Marika
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- Lorenzo
Recensione a cura di bookslover_84 Sono rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo, scritto in maniera davvero “divina”.Tratta la storia di Baltica e delle sue leggi: una città in cui la perfezione deve essere raggiunta a tutti costi, per poter trascendere in Eden e, per fare questo, non bisogna sbagliare mai.KS è il Dio fondatore della città che premia e punisce; appare ai puri e permette l’eternità.Kato, discepolo imperfetto, viene mandato in missione alla ricerca di Overton, un orfano che è cresciuto in solitaria nel deserto fuori da Baltica. Insieme si troveranno da affrontare svariati ostacoli e scopriranno la vera natura dell’Eden. Leggendo questa avventura ti troverai a riflettere sulla vita, sulla morte e su cosa è realmente come noi lo vediamo o se, in realtà, solo frutto della nostra mente.Quindi ci troviamo davanti al più grande dilemma: che cos’è la vita?Ho trovato la descrizione dettagliata dei luoghi davvero bella, tanto da immaginarmeli come in un film. I personaggi sono ben descritti ed ho simpatizzato molto con Maya. Ho trovato passaggi davvero emozionanti.È un libro che, oltre alla bellissima storia, ti lascia davvero tanti spunti su cui riflettere, ma anche molte domande, a cui solo tu, puoi trovare risposta.Ho amato questo romanzo!È un viaggio, come dice anche la trama: fantastico, spirituale e fantascientifico.Vi consiglio veramente la lettura, approfondita, di questo libro. - Lorenzo
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- Iasara
Piacevolmente diverso Il libro mi è piaciuto parecchio. Mi sono trovata all'interno di Baltica. Ho sentito il freddo che si respirava nella ricerca della perfezione. Il fuoco dell'avventura nel deserto. Un'esperienza coinvolgente. - Iasara
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- Angela
La divina Avventura di Flavio Parenti La perfezione non è di questo mondo. La bellezza è nel difetto, nell' Errore! Sono gli errori,gli sbagli che danno nuova linfa alla vita. È solo perdendovi che troverete qualcosa di nuovo. Esistono luoghi impossibili da raggiungere. Luoghi che stanno Oltre l'orizzonte, oltre le stelle! Esistono Desideri che non sapete nemmeno di avere. E sono tutti lì, nell' ignoto ❤️🥹Leggete se potete questo libro è Divino - Angela
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- Monica Menichetti
Fantasia psicoallegorica Ti fa “viaggiare” riflettere è introspettivo a volte pare che parli di me! - Monica Menichetti
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- Leggeresempre
Ottima lettura Libro davvero ben scritto, coinvolgente ed emozionante. Lettura consigliata anche a giovani lettori in quanto ricco di davvero molti spunti di riflessione - Leggeresempre
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- Maria T.
Divina creatura!! Con la lettura di questo libro tornerai a sognare!! Fa bene al cuore!! - Maria T.
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- Silvio
L'importanza alla ricerca di sé stessi È veramente un'avventura di emozioni! Un romanzo scritto con il cuore e con l'anima...le parole ti rimangono in mente, aiutano a riflettere su sé stessi...originale...ti cattura piano piano e tiene compagnia nei momenti in cui possiamo stare da soli e guardarci dentro...lo consiglio vivamente! Complimenti a Flavio Parenti. - Silvio
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- Isa Malagoni
Il libro è una rinascita Vuoi rinascere ? Sbocciare come un fiore ? Leggi "la Divina Avventura" / Dona Gioia / uscirai dal Cuore/ vivrai altrove/ Isa Malagoni - Isa Malagoni
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- Rosamaria Peruzzi
Consigliato Molto ispirante e ricco di messaggi e contenuti; l’ho apprezzato moltissimo e lo consiglio. Tengo a precisare che il genere fantasy non è di solito tra i miei preferiti ma in questo caso questo libro mi è piaciuto veramente. - Rosamaria Peruzzi
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- Ecaterina Szilagyi
LA DIVINA AVENTURA Consiglio questo libro perchè è scorevole , si legge piecere ed è molto coinvolgente . Il viaggio compiuto dai protagonisti e nello steso tempo fantastico fantastico , ma imppegnato di una profonda spiritualità . L'Aventura di viaggio dei personaggi diventa una ocasione per esplorare le profondità dell'animo umano.Ecaterina . - Ecaterina Szilagyi
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- Alessandra Bighi
Letto tutto d'un fiato Libro scritto molto bene. Coinvolgente sia nelle tematiche affrontate che nella trama stessa.Finalmente un libro di spessore che pone il lettore di fronte a molteplici domane attraverso le sorti dei personaggi.Personaggi intensi, reali e vivi.Lo scrittore scava nell' animo umano per mettere in luce la natura che vive in ognuno di noi con domande che toccano chiunque e che prima o poi abbiamo dovuto affrontare per trovare o capire noi stessi e ciò che vorremmo essere.Queste domande accompagnano i personaggi in un viaggio/ricerca doveaffronteranno ciò in cui hanno creduto, mettendo in discussione quello che sono e che potrebbero essere, il "giusto e sbagliato e il cambiamento. Non solo un viaggio spirituale ma anche caratteriale di evoluzione personale.Un libro davvero molto, molto bello. - Alessandra Bighi
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- Erika
Un viaggio alla ricerca della verità Un romanzo visionario, frutto di un’idea straordinaria. Un viaggio trascendentale, a tratti dantesco e odissiaco, che travalica ogni pensiero e spinge la natura interiore dei personaggi verso la trasformazione e la pienezza. Attraverso un linguaggio prezioso e intenso, l’autore alterna magistralmente introspezione, avventura, narrato e dramma in un intreccio avvincente e carico di suspence. Le sequenze descrittive, quasi fotografiche, proiettano il lettore in un universo di immagini e personaggi in continua evoluzione. Il dissidio interiore dei protagonisti si manifesta come una perenne oscillazione tra desiderio di perfezione e bisogno di libertà, istinto e volontà. Un viaggio di rinascita mediante le suggestioni e le vibrazioni della vita: la malattia, la sofferenza, la morte e infine la speranza. Il racconto di una fine e anche di un nuovo inizio, di un futuro in attesa di essere svelato e di una vita degna di essere ricordata.“La vita, ecco qual è l’ultimo pensiero di cui voglio colmarmi prima di morire, così da portarla con me, dall’altra parte. La vita. La Divina Avventura”✒️📖 - Erika
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- Samantha
La ricerca della perfezione È la prima volta che leggo questo autore e devo dire che mi ha stupito questo suo libro. Un intreccio tra realtà e finzione alla ricerca dell'essere perfetto che poi in fondo nessuno lo è, ognuno di noi ha un lato imperfetto e come dice KS "l'imperfezione è la parte più bella di noi stessi". KS è il Dio di Kato che lui segue per raggiungere appunto la perfezione ma si troverà sul suo cammino Overton un ragazzo cresciuto nel deserto , combattivo , tenace , che lo porterà a capire i veri valori della vita . Un romanzo che mi ha fatto riflettere molto e mi ha tenuta incollata dalla prima all'ultima pagina , pieno di significati sulla vita e cosa ci sia davvero dopo la morte ? Nessuno lo sa ma è bello poter immaginare un mondo perfetto e pieno di sfumature!!! Bellissimo - Samantha
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- Irene
Recensione di IrisNoir_Blog Per me è stato un vero piacere aver avuto la possibilità di leggere il romanzo d’esordio di Flavio Parenti; un fantasy che al suo interno racchiude molto più di questo. Quelle di La divina avventura sono state pagine all’insegna della formazione, dell’importanza di ascoltarsi e ascoltare gli altri, informarsi, documentarsi, viaggiare non attraverso i mondi ma in ogni angolo del nostro animo, dove risiede qualunque dubbio da chiarire e dissipare, qualunque emozione che necessita di essere tirata fuori e vissuta a pieno. Mi sono piaciute le tematiche e come sono state sviluppate, la tecnica narrativa scelta da Flavio per parlarci di questa avventura, come sono stati descritti i suoi personaggi e tutto ciò che li circonda; in ogni pagina è ben accentuato lo studio meticoloso dell’autore. Un fantasy che ad un certo punto non lo è più, o almeno non solo. Ci parla di apparente perfezione, di paura, di persone troppo volubili e istanti di vita intensi, di costante ricerca…una ricerca che porterà inevitabilmente alla parte più importante di essa: un viaggio dentro di sè, il ritrovamento di se stessi.Questo romanzo ha la capacità di farti interrogare su ogni aspetto della tua vita, che riguardi relazioni strettamente personali o interpersonali, su ciò che c’è dopo di essa, e maggiormente ti fa domandare: sto davvero vivendo questa vita a pieno, come merita di essere vissuta?La scrittura di Flavio è ben articolata; la tecnica narrativa da lui scelta è sia quella della prima persona che quella della terza e devo ammettere che entrambe queste scelte, seppur (suppongo) molto complesse da concretizzare per uno scrittore, sono state ben bilanciate da Flavio. Grazie alla narrazione in prima persona, infatti, riesci a relazionarti meglio col protagonista di questa avventura; riesci a capire i suoi dubbi che ad un certo punto diventano anche i tuoi, i suoi timori, la sua gioia…ogni tipo di emozione, piccola o grande, bella o brutta che sia, entra in contatto con l’io lettore. La terza persona, invece, molto spesso mi ha fatto sentire come se la me protagonista della storia fosse nascosta da qualche parte a seguire le vicende degli altri personaggi presenti in La divina avventura. Non ho sentito il bisogno di giudicarli, sono rimasta lì semplicemente ad ascoltare e questo ascolto è stato formativo. Molto interessanti, inoltre, le descrizioni dei luoghi che il lettore conosce leggendo questo romanzo; non manca nulla che impedisca di pensare di essere proprio nel luogo descritto da Flavio e questo mi ha sicuramente permesso di capire al meglio le situazioni che stavano vivendo i nostri protagonisti.Le tematiche trattate sono tante e possono essere racchiuse, la maggior parte, in queste semplici ma importanti domande: Quanto è fragile e suscettibile l’animo dell’essere umano? Quanto è facile, per tutti noi, cadere in qualche insidia? E soprattutto: Quanto è cambiato, negli ultimi tempi, il modo di vivere, percepire, sentire e condurre la propria vita? Far riferimento a ciò che tutti noi abbiamo vissuto durante il periodo della pandemia, all’infinità di notizie che ci sono giunte da ogni dove e che ci hanno portato a “schierarci” da una parte piuttosto che dall’altra, o all’evoluzione tecnologica, all’avvento dei social media e all’utilizzo che si fa di essi, ma anche un piccolo accenno al mondo politico e religioso è inevitabile. Pensandoci bene La divina avventura, secondo me, ha proprio questo scopo finale: farci riflettere sugli ultimi anni della nostra vita, su quanto siamo cambiati e quanto il nostro pensiero sia volubile in base alle situazioni che la vita ci presenta. In La divina avventura si parla del desiderio di perfezione, di amicizia, di amore, di costante ricerca, di avventura, di essenza della vita ma si parla anche di paura. Di cosa? Di esporsi, di avere il coraggio e la forza di dire la propria, senza temere il giudizio altrui. Ma anche paura di fallire, di perdere le persone amate e, soprattutto, di perdere se stessi.protagonisti perfetti, così tanto vicini a noi da affascinarci e coinvolgerci ad ogni loro discussione o per meglio dire “ad ogni versione della loro vita”. Come già vi anticipavo, schierarsi con uno piuttosto che con l’altro è praticamente impossibile; è come chiedere un’opinione imparziale su un dibattito tra due tuoi amici. A chi dare ragione e a chi torto? La verità è che nessuno ha torto o ragione ma sta semplicemente esprimendo il suo punto di vista, il suo modo di vivere determinate situazioni in base a ciò che ha dovuto subire in passato, in base a ciò che la vita, con i suoi alti e bassi, gli ha presentato. Questi cinque personaggi sono l’incarnazione perfetta di ogni essere umano; tutti diversi tra loro, tutti con le proprie fragilità ma proprio per questo splendidamente unici. Non è, in fondo, forse questa la vera perfezione? Essere unici. Se stessi. Certo, alcuni di loro hanno impiegato più tempo a capirlo. Altri lo sapevano già ma avevano paura di non essere accettati e di rimanere soli. Ma alla fine tutti hanno raggiunto quel grado di perfezione che solo la vita, l’attimo vissuto intensamente, riesce a darti. Overton è stato il vero maestro di questa storia; ma lo è stato anche per noi lettori.La divina avventura è stato un viaggio nel mio animo, nelle mie paure, dubbi e nelle mie imperfezioni. Un viaggio attraverso l’esplorazione del bene e del male, la verità e l’inganno, la paura e il coraggio. Un viaggio lungo una vita, che porta all’unica meta realizzabile: l’accettazione e la rinascita di te stesso, perfetto nella tua imperfezione. 💚 - Irene
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- Veronica S
Un viaggio introspettivo Libro 52/2023: Questo Libro è un Balsamo per le ferite dell’anima, è una mano amica che ti raccoglie quando pensi di non poter più procedere solo, è un pensiero felice nell’attimo più buio. Trama: Nel regno luminoso di Baltica, la tecnologia, antica e pervasiva, è ormai indistinguibile dalla magia. Solo chi raggiunge la perfezione può sperare in un'anima eterna, donata da un misterioso dio. Kato, uomo imperfetto e anziano, è ossessionato dall'eternità e per raggiungere il suo obiettivo, inganna il giovane orfano Overton promettendogli un incontro con l'anima perduta della madre in un luogo chiamato "Eden". Nel loro viaggio attraverso deserti aridi, mari tempestosi e ghiacciai in agonia, un segreto sconvolgente rivelerà la verità sulla natura dell'anima. Mentre Kato sarà costretto ad affrontare le sue radicate convinzioni, Overton scoprirà nuove possibilità, emergendo come guida per la sua generazione verso nuovi orizzonti."Cosa sei disposto a fare per raggiungere la perfezione? Ma se la perfezione non fosse una reale DESTINAZIONE bensì il VIAGGIO stesso ? Se state cercando un libro che sia prima di tutto un viaggio introspettivo e spirituale. Se state cercando un libro che vi conduca in sentieri che soltanto voi conoscete perchè li state celando dentro voi stessi, avete trovato il libro giusto e non esitate perchè il viaggio è già iniziato e non vi aspetterà a lungo - Veronica S
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- Simoloverosa
Assolutamente da leggere Un romanzo fantasy dal taglio avventuroso in cui si fa riferimento anche al tema della moderna tecnologia. Una storia speciale che rispecchia la profonda personalità di un poliedrico artista che attraverso quest' opera ci regala la spiccata intensità dei suoi pensieri. Baltica è un mondo favoloso governato dal misterioso dio KS che solo a coloro che raggiungono un'anima pura concede di trascendere per sempre nel perfetto Eden. Quella di Kato è un' anima ancora incompleta ma pur di raggiungere il suo ossessivo obiettivo di perfezione eterna accetta di svolgere una missione difficile, trovare il giovane Overton e condurlo a Baltica a qualsiasi costo. Affronta così un lungo viaggio pieno di pericoli, insidie ed ostacoli che lo metteranno a confronto con se stesso, con la forza selvaggia della natura e la crudeltà degli uomini, vedrà luoghi diversi, conoscerà personaggi intrepidi e audaci e scoprirà un segreto sconvolgente che ribalterà ogni sua convinzione. Grazie ad Overton imparerà anche che la vita va affrontata con coraggio e determinazione liberandosi da quelle intime gabbie di paure e insicurezze in cui spesso viviamo imprigionati. Flavio Parenti ci propone un percorso narrativo immersivo che esorta ad una profonda considerazione di quelle che sono le certezze e le priorità della nostra vita. Delineato da una prosa fluida e cristallina la trama avvince ed apre scenari introspettivi che denudano la nostra profonda interiorità dove è insita la verità del nostro essere dalla quale non possiamo fuggire. Ci invita a raggiungere la consapevolezza di noi stessi, capire il nostro vero ruolo nel mondo e vedere oltre le effimere illusioni in cui spesso cadiamo, vittime di una ricerca spasmodica di una perfezione che non esiste e che condiziona la nostra esistenza. Un viaggio coinvolgente che implica una forte componente emotiva e spirituale e accresce la nostra mente di sano discernimento. Una lettura che stupisce e sorprende, travolgente di frasi esistenziali profonde fonte di quei necessari spunti riflessivi che rendono spessa la nostra anima. Un' avventura suggestiva che apre i confini a nuovi futuri orizzonti ll cui sensazionale messaggio varca dentro il cuore del lettore. - Simoloverosa
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- Valeria Eleonora Floris
Lettura piacevole Kato vive a Baltica da una vita. Brama di raggiungere la perfezione per finalmente trascendere in Eden, ma solo salvando Overton, il ragazzo del deserto, gli sarà concesso.Un libro di fantascienza con setting che si alternano tra deserti spietatamente aridi, oceani di ghiaccio e una Baltica minimalista. Ci si interroga sul senso dell’esistenza, sulla fede e suoi paletti che ci limitano. Sarà una costante battaglia tra i preconcetti della cultura occidentale cristiana e la lealtà nel confronti di sé stessə. Lettura scorrevole e intrigante da fare in ogni momento della giornata. - Valeria Eleonora Floris
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- Claudia
Romanzo denso Chi è veramente buono e chi veramente cattivo? Cosa sono la dualità, lo spirito, il desiderio? Per cosa vale la pena veramente lottare? Questi e molti altri sono gli interrogativi che si pongono i personaggi de "La Divina Avventura" di Flavio Parenti, romanzo che ho avuto l'immenso onore di ricevere in regalo.Di solito non accetto libri a scatola chiusa, conoscendo i miei gusti difficili, ma in questo libro ho trovato una storia ben strutturata, ricca di colpi di scena, triadi significative. Le paure di un vecchio e di un giovane, le tematiche dell'affettività in mezzo al deserto come fra un mare di ghiacci, la morte e la rinascita. Un romanzo davvero denso, dove i ruoli dell'eroe e dell'antieroe sono in realtà uniti e speculari...Lo consiglio, soprattutto agli animi sensibili!! - Claudia
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Capitolo IV
Ero immerso nell’acqua gelida del mare costiero, cercando nella notte quella piccola barca bianca che Argo mi aveva lasciato anni prima. Era nascosta tra le scogliere, e non l’avevo mai utilizzata. Sorprendentemente, era ancora lì: erosa dal sale, la chiglia ricoperta di piccoli molluschi. Le onde erano alte e, per un uomo anziano come me, non fu facile salirci. Iniziai a remare, oltrepassando la boa che segnava l’ingresso alla città degli Zero.
Il solo ricordo di quel luogo mi fa ancora rabbrividire: una rete di vecchie imbarcazioni legate da funi e ponti di corda, piene di discepoli falliti ai quali KS aveva negato per sempre l’accesso all’Eden. L’odore di pesce era nauseante. Vagando tra chiglie e ponti tutti simili, finalmente riconobbi il peschereccio di Argo. Era un’imbarcazione vecchia e arrugginita, abbastanza grande da ospitare un equipaggio di cinque. La sua massiccia struttura aveva sicuramente conosciuto giorni migliori. La vernice, una volta bianca e lucente, era ormai sbiadita e scrostata, mostrando il metallo arrugginito sottostante e testimoniando l’usura del tempo e delle lunghe giornate trascorse in mare aperto. Deboli luci illuminavano la cabina di comando sul ponte. Mi avvicinai e chiamai il suo nome.
Argo apparve con una bottiglia in mano. Era lo stesso uomo di sempre: burbero, dal parlare veloce e dall’ironia insopportabile. Era sporco. Notai che indossava ancora la sua tunica nera sotto il giubbotto di pelle. “Kato!” esclamò, riconoscendomi subito. “Quanto tempo è passato? Saranno almeno vent’anni dall’ultima volta che ci siamo visti! Ma guarda che sorpresa! Sali a bordo!”
“Ciao Argo.” risposi, sorridendo.
In un attimo, tutto tornò come prima, come se non ci fossimo mai separati.
“Vedo che la vita ci punisce tutti allo stesso modo” disse, indicando la mia barba ormai bianca. Poi mi diede una pacca vigorosa sulla schiena, “Sono davvero felice di rivedere il tuo viso. Guarda che belle guance! Vieni, dai. Ti offro qualcosa da bere. Abbiamo molto da raccontarci!”
Ci sedemmo nella cabina del peschereccio e cominciammo a parlare del passato, immersi nell’odore di acciaio, cuoio e alcol. Argo mi raccontò di come la sua vita fosse cambiata. Adesso viveva di pesca e faceva baldoria con gli altri Zero fino a notte fonda. In quel momento mi sembrò un uomo felice.
Mi chiese cosa mi avesse portato da lui, quindi gli raccontai di aver bisogno di un mezzo per viaggiare nel deserto. Argo ne fu sorpreso: “Il Kato che conoscevo aveva paura persino di mettere i piedi in acqua. Invece ora attraversi il mare in una piccola barca per arrivare fin qui. Dimmi… cosa ti spinge a uscire dalle Mura di Baltica?” gli occhi gli brillavano di curiosità.
“La stessa cosa di quando eravamo giovani. L’amore.”
Argo spalancò gli occhi. “Ancora Luna? Dopo tutto questo tempo, ancora non ti sei arreso?” Rimasi stupito dal suo tono: Argo mi aveva amato per tutta la gioventù e dopo tutti questi anni parlare di Luna accendeva ancora in lui una punta di gelosia.
“Perché, vorresti dirmi che tu invece ti sei arreso?” chiesi.
Argo fece una pausa e abbassò gli occhi, a disagio. “Voi e la vostra ossessione di dire sempre la verità. Ma non vi stanca?”
“Tu e la tua mania di mentire a più non posso, quella mi stanca.” gli risposi piccato.
Argo sorrise e mi fissò, avvicinandosi: “No, Kato. Purtroppo, neanche il mare è stato capace di farmi dimenticare di te” così dicendo, fece cenno alla bottiglia che avevamo – o meglio, aveva – svuotato nel corso del nostro breve incontro, “Vedi… sei come l’alcol, Kato: migliori con l’età.”
Gli spiegai che se avessi avuto successo, se fossi riuscito a portare Overton a KS, sarei Trasceso.
“Ah giusto, la tua ossessione di essere perfetto!” disse Argo, scuotendo la testa, “Fidati di me, lo zero è l’unico numero perfetto!”
“Hai qualcosa che possa aiutarmi?” gli chiesi, tagliando corto.
“Certo, seguimi.”
Tornammo sulla barchetta e Argo remò fino a una piattaforma, dove ci aspettava un magnifico dirigibile ovale, con una cabina spaziosa e luccicante.
“Ma è bellissimo!” dissi con stupore.
“No, non quello. Quello è mio. É uno zeppelin. Saranno vent’anni che ci lavoro sopra e nessuno lo guiderà se non io. Un giorno ci farò il giro del mondo, vedrai” poi indicò una mongolfiera malandata, “Ti propongo questa. L’ho trovata nel mare e l’ho appena rimessa a nuovo.”
La osservai: il pallone era pieno di cuciture e l’abitacolo non sembrava dei più grandi. Non era l’ideale, ma non avevo altre opzioni. “Dovrebbe andare bene,” dissi.
Argo posò i remi nella barca: “È tua se la vuoi.”
Lo guardai sorpreso da questa sua improvvisa generosità. “Grazie, Argo. Non sai quanto significhi per me. Non so come ringraziarti.”
“Mi basta un piccolo favore. Un semplice bacio.” Sorrise. Non era cambiato. Argo desiderava quello che aveva sempre voluto. Il bacio che gli avevo sempre negato. Sapeva che avevo bisogno di quella mongolfiera e così ne aveva approfittato.
“Perché devi sempre fare così?” dissi, scuotendo la testa.
Argo sospirò e riprese i remi. “Come vuoi… temo che dovrai trovare un altro modo per andare in cerca di questo ‘Overton’. La mongolfiera rimarrà qui. Sempre che tu non decida di… accordarmi quella piccola cosa che ti ho chiesto.”
“Aspetta,” dissi. Non volevo farlo, ma non avevo alternative, né tempo per cercarle. Dovevo partire e dovevo farlo in fretta. Così, con riluttanza, mi avvicinai a lui e chiusi gli occhi, ma proprio mentre il profumo di pesce e sudore mi raggiungeva le narici, mi accorsi che il bacio non arrivava mai.
“Kato, Kato” disse Argo “Non è così che si fa. I baci sono veri solo se sono sinceri, no? Era un piccolo scherzo in memoria dei vecchi tempi. Scusami.”
Aprii gli occhi, cercando di nascondere la mia umiliazione. “Oh, capisco” dissi con un sorriso forzato, “Be’, allora forse è meglio che me ne vada.”
Argo mi fissò intensamente: “Kato, la mongolfiera è tua. Sei un uomo di grande carattere, ti ho sempre ammirato per questo” poi si fermò, come interrotto da altri pensieri, più tristi, “Spero davvero che tu riesca a raggiungere la perfezione,”
Tornammo al suo peschereccio e ci salutammo, lui dal ponte, io in mare.
“Grazie per la mongolfiera!” dissi, “Ci vediamo domani al solito posto?”
Argo annuì: “Arriva all’alba, mi raccomando!”
Remai verso Baltica, con il vento che mi faceva lacrimare. Ma non era nulla in confronto allo sconforto che sentivo dentro. Non lo avevo baciato, ma avevo comunque tradito me stesso e Argo lo sapeva bene. Chiusi gli occhi per non pensarci e ripresi a remare.
Tornato a riva, esausto per lo sforzo, camminavo sulla rugiada che copriva il lastricato bianco della città addormentata. Faceva freddo, ma la tunica mi teneva caldo. non vedevo l’ora di dormire. Passai davanti al Foro e mi resi conto che quella poteva essere l’ultima volta che lo vedevo. L’indomani sarei partito, e il ritorno era incerto.
Così, entrai nel Foro e desiderai una sedia che si materializzò dal pavimento, accompagnata da un tavolo circolare. Poi desiderai una perla, che apparve sul tavolino luccicante. Mi sedetti e la presi tra le dita, osservandola in controluce di fronte alla luna. Studiai il liquido dorato all’interno. Era pura energia, puro piacere. La perla era un oggetto di assoluta perfezione, proprio come aspiravo a diventare io un giorno. La ingoiai e mi guardai attorno: Baltica era davvero un luogo incantato. Mi immersi nella sua pacifica solitudine. Cullato dalla perfezione, dal mare e dalle stelle. Mi sentivo fuori dal tempo.
Non ero ancora partito, ma già desideravo tornare.
***
L’aria mattutina era fresca e il vento soffiava con vigore, agitando la mia tunica. Era trascorso molto tempo dall’ultima volta sulle Mura. Fu durante il Giorno della Purificazione. Eravamo io, Argo e Luna. Mentre attendevo Argo e la mongolfiera, ripensai a quei giorni passati. Ricordai quanto ci piaceva lasciare segni proibiti sulla città, un’impronta del nostro passaggio. Argo era sempre a capo nelle nostre trasgressioni e Luna, attratta da lui come io lo ero da lei, lo seguiva senza pensarci due volte. Decisi di cercare quei segni: avevamo lasciato dodici stanghette alla base del muro, una per ogni avventura. Quando le vidi, non fu la nostalgia a prevalere, ma la tristezza. Tristezza per ciò che Argo aveva distrutto con le sue bugie. Eravamo ormai invecchiati e quella gioventù spensierata era solo un ricordo sbiadito.
Udii un fischio e alzai lo sguardo. Argo arrivava in mongolfiera.
“Scusa il ritardo, ho incontrato qualche inconveniente.” disse, atterrando accanto a me.
“Non preoccuparti.” risposi, avvertendo l’odore di alcol nel suo alito.
Argo si avvicinò, preoccupato, e mi chiese: “Sei sicuro di voler cercare quel ragazzo? Non sopravviverai nemmeno un giorno là fuori. Neanche io so cosa si nasconde oltre quelle dune. Nessuno è mai tornato per raccontarlo.” Mi strinse le spalle e continuò: “Mi dispiacerebbe perderti ora che posso finalmente conquistarti.”
Sorrisi: “Chi di noi due è il più illuso, Argo?”
“Tu” rispose senza esitazione, “Perché credi ancora che sia il colore della tua tunica a determinare la tua felicità. La vita è godimento. Non c’è altro.”
Non risposi, non serviva. Eravamo troppo diversi.
Argo si voltò verso Baltica che si estendeva sotto di noi. Una vista mozzafiato, con i tetti bianchi scintillanti, immersi nell’alba rosata. L’aria era così limpida che si poteva vedere persino la città degli Zero. Argo si appoggiò alla ringhiera con le braccia incrociate, e si alzò il bavero del giubbotto per proteggersi dal vento che spazzava via le nuvole, come a preparare il cammino per il mio viaggio.
“Ecco perché ci piaceva venire qui…” disse Argo davanti a quello splendido panorama.
“Già…” risposi.
“Come sta Luna?” chiese.
“È sempre perfetta” risposi con sincerità, “Non è mai stata così bella.”
Argo annuì, ma poi fece un’altra domanda: “Se Luna ha raggiunto la perfezione, perché non è ancora Trascesa in Eden?” In quell’istante, mi bloccai. Luna sperava di rivederlo, ecco perché. Ma non volevo che lui lo sapesse. Ingenuamente, non volevo rischiare di riunirli, ma ero anche stato educato a dire sempre la verità, secondo i precetti di Baltica.
“Argo, perché non mi mostri come si guida la mongolfiera?” chiesi, per cambiare argomento. Argo mi guardò per un attimo, cercando di capire le mie intenzioni, poi annuì e si voltò verso l’aerostato. Io rimasi a fissare il vuoto, troppo assorto nella paura di aver mentito, non avendo risposto alla sua domanda.
“Merda!” esclamò.
“Che succede?”
“Niente... il motore si è spento. Le cose vecchie a volte fanno capricci. Niente di grave.”
“Da quando un motore che si spegne è ‘niente di grave’?”
“Niente che non si aggiusti con un colpo ben assestato!” replicò lui, salendo sulla scala di metallo attaccata all’abitacolo e colpendo il motore con un pugno, facendolo ripartire, “Ecco fatto. Facile, vero? Adesso vai, ti raggiungo subito.”
Entrai nell’abitacolo spartano e malandato. “Non è male, vero?” chiese Argo, toccando una valvola rossa dietro di me e sfiorandomi il collo con la barba, “Questa controlla l’aria. Gira a destra vai giù, gira a sinistra e vai…?”
“Su.” risposi, imbarazzato per la vicinanza.
Argo sorrise, celando la sua preoccupazione. “Bene… Sei proprio sicuro allora?”
“Più che mai.”
Argo estrasse un piccolo disco nero, lo mise nel mio palmo e mi chiuse la mano. “Ascoltami, Kato. Se dovessi avere un qualsiasi problema – e dico qualsiasi – non esitare a usarlo.”
“Che cos’è?”
“Un localizzatore. Attivalo e ti raggiungerò subito” poi si fermò un istante e mi disse, serio: “Io ci sarò sempre per te, lo sai.”
“Grazie, ma ce la farò da solo.” risposi, invitandolo a uscire dall’abitacolo.
Argo mi chiese di portargli un po’ di sabbia del deserto per la sua clessidra, ma rifiutai: era vietato portare cose da fuori e non volevo correre il rischio di finire nei guai. Ci salutammo un’ultima volta dal finestrino e decollai. Girai la valvola e cominciai a sollevarmi sopra le Mura, ultimo baluardo di Baltica.
Sotto di me, la città si allontanava sempre più, mentre io continuavo a salire verso il cielo. Superai le dune che Argo mi aveva mostrato, e vidi ciò che si celava oltre il confine: una terra desolata, arsa dal sole. Nessun segno di vita, nessuna casa, niente. Era l’inferno.
Fu così che iniziò il viaggio che mi condusse da Overton.
Piacere di conoscerti Flavio, anche in questa veste di autore, hai una voce bellissima, grazie di questo regalo. Mi è piaciuto tanto, fa riflettere,
si possono dare secondo me, tante interpretazioni al tuo racconto.
Grazie
Ester
1 mese fa
Ciao Flavio, è stato bello conoscerti e trascorrere del tempo con te.
Grazie di questo dono e di avermi condotta fin qui .
Penso di acquistare il libro in libreria.
Ti auguro il meglio di ciò che desideri.
Un abbraccio.
Fammi sapere se lo leggi, lo trovi in tutte le librerie 🙂
Cristina
1 mese fa
Sei un attore fantastico e averti ascoltato mentre raccontavi questa storia e stato bellissimo... Ma tu fai solo capolavori e da te si poteva aspettare solo che una storia bella come tutte le cose belle che fai... Continua così sei bellissimo e bravissimo
Cristina
1 mese fa
E una storia davvero bella complimenti...
Magda
1 mese fa
E’ molto bello ascoltarti e mi piace come scrivi.!penso di comprarlo in libreria perché mi piace ancora tenere il cartaceo dei libri !!! Mi ha incuriosito la storia di questo personaggio ! Ciao e grazie !
LJDIA
1 mese fa
Caro Flavio ti ringrazio questi primi capitoli.. mi hanno fatto rallentare(in una vita dove spesso si corre e non si ha tempo per sé se stessi)e hanno riportato alla luce tante idee, pensieri,domande che meritano risposte.. In un certo senso il viaggio di Kato sarà anche il mio viaggio...un viaggio per me stessa..ti abbraccio
Miranda
2 mesi fa
Grazie di tutto: mi hai fatto viaggiare con la fantasia.
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Piacere di conoscerti Flavio, anche in questa veste di autore, hai una voce bellissima, grazie di questo regalo. Mi è piaciuto tanto, fa riflettere,
si possono dare secondo me, tante interpretazioni al tuo racconto.
Grazie
Ciao Flavio, è stato bello conoscerti e trascorrere del tempo con te.
Grazie di questo dono e di avermi condotta fin qui .
Penso di acquistare il libro in libreria.
Ti auguro il meglio di ciò che desideri.
Un abbraccio.
Fammi sapere se lo leggi, lo trovi in tutte le librerie 🙂
Sei un attore fantastico e averti ascoltato mentre raccontavi questa storia e stato bellissimo... Ma tu fai solo capolavori e da te si poteva aspettare solo che una storia bella come tutte le cose belle che fai... Continua così sei bellissimo e bravissimo
E una storia davvero bella complimenti...
E’ molto bello ascoltarti e mi piace come scrivi.!penso di comprarlo in libreria perché mi piace ancora tenere il cartaceo dei libri !!! Mi ha incuriosito la storia di questo personaggio ! Ciao e grazie !
Caro Flavio ti ringrazio questi primi capitoli.. mi hanno fatto rallentare(in una vita dove spesso si corre e non si ha tempo per sé se stessi)e hanno riportato alla luce tante idee, pensieri,domande che meritano risposte.. In un certo senso il viaggio di Kato sarà anche il mio viaggio...un viaggio per me stessa..ti abbraccio
Grazie di tutto: mi hai fatto viaggiare con la fantasia.