Diario D'artista

Riflettendo sulla revisione della mia saga, capisco che separare scrittura da editing e uccidere i propri pezzi "preferiti" sono passi cruciali per migliorare.
Ricevi il prossimo diario nella tua email
DDA LeadForm
Uscite settimanali
Completamente gratuito
#103 La buona scrittura
8 Febbraio 2024
Diario D'artista
Diario D'artista
#103 La buona scrittura
Loading
/
spotify

Ho concluso il quarto volume della saga dell'anello di Saturno. Ora, come mi ero promesso, lavorerò per alcune settimane sulla coerenza narrativa degli eventi di tutti questi volumi. Questo significa scrivere le date, tenere a mente il passaggio di tempo, ciò che i personaggi si sono detti, e fare in modo che lo sviluppo narrativo sia come una sequenza di domino che cascano uno dopo l'altro, in maniera naturale, senza che vi sia l'artificio del deus ex machina, a meno che non sia voluto.

Ma in questa fase di revisione, per quanto io mi trattenga dal lavorare sullo stile e la forma delle frasi, il mio occhio non può che cascare lì. Appena mi rileggo, ecco che parte in me l'editor che cambierebbe quella frase, quella parola, quella virgola.

Stephen King suggerisce, nel suo meraviglioso libro "On Writing" di scindere in maniera netta la scrittura dall'edizione. Cosa significa? Che la prima bozza deve essere brutta, illeggibile. La prima bozza non è per gli altri, è solo un suggerimento a noi stessi, un modo per incanalare la creatività in maniera fluida e cangiante. Per questo motivo è meglio evitare di renderla bella, per non fissarla.

Un altro grande scrittore, Chuck Palahniuk, racconta di come lui odi i software di editing di testo (come word, per intenderci) Il motivo? "Perché sembra già bello", dice. (Vi consiglio di guardare, se conosce l'inglese, l'incredibile intervista di Joe Rogan a Palahniuk, vi lascio il link sul sito. Occhio, sono contenuti espliciti: #1726 - Chuck Palahniuk - The Joe Rogan Experience | Podcast on Spotify)

Insomma, bisogna rimanere elastici, così da non affezionarsi alle proprie idee. Un'altra espressione inglese è "Kill your darlings" che tradotto fa più o meno "Ucciditi i tuoi preferiti". Questa frase sta a significare che spesso le idee alle quali siamo più affezionati, sono anche le più deboli e andrebbero eliminate. nel mio caso, per esempio, la storia dell'Anello di saturno iniziava in modo molto diverso. Si completava in due volumi. Ho dovuto lavorare molto su me stesso per trovare il coraggio di cancellare quel finale, e di produrre una storia nuova dalle sue ceneri. Chissà, forse un giorno ne parlerò più a fondo.

Questo lavoro di autodistruzione è delicato e va esercitato con precauzione ed esperienza. Ma devo dire che spesso mi è capitato di riscontrare in esso una grande verità. Questo non vale solo nel campo della scrittura. Marco Sciaccaluga, di cui ero allievo regista, spesso mi suggeriva di non affezionarmi alle mie idee registiche.

Che cosa è, quindi, la buona scrittura? Sono i temi? É la storia? O la prosa? Oppure la forma? Ovviamente, è un po' tutto questo messo insieme, ma anche quel talento che permette ad ogni bivio (e ce ne sono davvero tanti) di fare la scelta "giusta". Ma qui entriamo nel metafisico. Cosa sia giusto o meno per gli altri io non lo so, ma sento che dentro di me, a volte, c'è una bussola che si agita quando mi avvicino a qualcosa di interessante, e che si spegne quando mi ritrovo nel deserto.

Mi piacerebbe acuire questo senso, questa eccitazione che sale quando il filone è corretto. Riuscire a percepirla appena nasce, e poi soprattutto avere il coraggio di seguirla. Spesso ci riesco, ma spesso mi ritrovo a dover lottare con le voci interiori che mi castrano, che mi dicono che "no, è una scelta troppo difficile", oppure che potrebbe non piacere.

Bisogna avere coraggio, nell'arte. E quel coraggio non lo troverete nelle parole degli altri, ma solo in voi stessi.

Voi conoscete metodi per non avere paura del giudizio interiore? Per trovare il coraggio di seguire le vostre intuizioni? Ci sono tecniche? La meditazione, forse? Vi aspetto nei commenti.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

Pagine recenti

L'Anello di Saturno

4.3 Stelle basate su 258 recensioni

Scopri la mia saga d'amore, destino e magia.

ADS LeadForm

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

46 comments on “#103 La buona scrittura”

  1. A me succede una cosa strana. Se ciò che scrivo mi scaturisce dal cuore e mi provoca Un’emozione ( rabbia, gioia), non sento l’esigenza di Modificare il testo. Se invece ciò che scrivo è pura razionalità l' editing è fondamentale e richiede molta cura ed altrettanto tempo.

    0
    0
    1. la paura è necessaria, è come il dolore, determina la nostra soglia di capacità a sopravvivere. A volte va combattuta, a volte ascoltata

      0
      0
  2. Sono la presidente dell'associazione culturale "Vesuvianbook end arts" in San Gennaro Vesuviano(Na).Vorrei chiederti di venire una sera a presentare il tuo libro.
    Non abbiamo fondi e posdiamo offrirti solo ospitalita' presso la mua casa.Fammi sapere,grazie
    Susi Ammaturo

    0
    0
  3. Flavio ti ringrazio tantissimo per questa tua riflessione: sono un'insegnante di scuola primaria, laureata in Materie Lettararie. Le tue sono vere e proprie " pillole" di cultura.

    0
    0
  4. Trovo che quello che scrivi sia già bello così. Secondo me non bisogna starci a pensare a lungo quello che ti viene in mente va scritto ovviamente lo rileggi se ci sono errori o espressioni non corrette ma per il resto è perfetto.

    0
    0
  5. Complimenti! Non sono ancora riuscita a leggere e/o ascoltare la tua opera che trovo molto interessante. Sono certa che comprerò il tuo libro. Volevo farti veramente tanti complimenti per il tuo 'essere attore' nella parte di Tancredi mettevi specialmente all'inizio molta ansia. E vederti al 'naturale' sui social dimostra quanto tu sia un attore eccezionale! Un abbraccio virtuale!

    0
    0
  6. Si nel silenzio ritrovo i miei reali pensieri o idee e le voci interiori tacciono , come in un tema in cui scrivo tutto quello che mi viene in mente , successivamente rileggo e cancello le frasi o parole che non mi piacciono , viene fuori un testo quasi tutto cancellato , poi seguo le righe scritte che non ho cancellato e da qui continuo a scrivere con pensieri sciolti in un discorrere più fluido , e mi rivedo nel mio raccontare …

    0
    0
  7. Eccomi, Flavio. Limiterò all’ essenziale le mie osservazioni alla tua interessantissima pagina di ieri, per onesto riconoscimento dei miei limiti, non per trascurarla o per disinteresse, tutt’altro! Mi metterò dunque in posizione di ascolto, con umiltà , seguendo anche la discussione a cui il tuo
    prezioso scritto prevedo abbia dato
    Inizio, non avendo potuto seguire ieri.
    Sinceramente ritengo un commento adeguato richieda il mestiere che non ho, perché sì, in passato, ho scritto, e solo prosa, così come il cuor andava significando, ma senza alcun rudimento specifico nè studio ad hoc.
    Per me è stata un’esigenza espressiva che partiva dalla mia anima e dunque spontanea. La scrittura credo parta da questo e da un’attitudine innata che ne fa un bisogno irrinunciabile.
    Come nel mio carattere , e per la forma e per il contenuto, non mi lascerei comunque condizionare da un programma informatico come rifiuterei l’ingerenza altrui nei miei scritti: non mi permetterei mai di dare consigli di correzioni nè accetterei
    di buon grado quelli di altri, a meno di non riceverli da Maestri.
    Certo che il coraggio è essenziale nella vita e
    dunque anche nello scrivere; io l’ho sempre avuto perché significa difesa della propria autenticità e dunque della propria libertà.
    Forse non bisogna essere troppo autocritici una volta scritto e riscritto, se no si
    rischia di alterare l’impulso originario che è parte autentica di noi e può arrivare direttamente a chi legge.
    Grazie per il tesoro di suggerimenti che ci dispensi, sei davvero grande, come testimonia la generosità che dimostri verso di noi e il coraggio nell’esporci i tuoi dubbi.
    L’età per certi aspetti è davvero un numero…
    Io mi ritengo fortunata a confrontarmi con te.
    Buona serata. Alla prossima pagina.
    Mariangela

    0
    0
  8. Ciao Flavio,a me capita di lasciare le bozze, con errori e scarabocchi vari. Scrivo pensieri e poesie, quindi fanno parte di me...Come le mie esperienze di vita che hanno in sé lati negativi e positivi...Alcuni con coraggio li ho saputi affrontare mentre altri ho lasciato perdere.
    Ma le bozze o "le brutte copie", sono sempre con me...

    0
    0
  9. Il coraggio è basilare in ogni nostra azione. Sì anche nello scrivere. Ripenso a quando all'università scrivevo, strappavo più volte e riscriverò. Fino a quando la mia anima , il mio stato d'animo non si fondesse con lo scritto. Io e soltanto io posso capire fino in fondo me stessa e trasferirlo agli altri. Piaccia o no, non ha importanza

    0
    0
  10. Ciao Flavio🎠Perché cambi l'inizio?🎠 Cambi la fine🎠Perché non segui il tuo sentire?🎠Il sentire equivale al volare🎠prenderti fuori🎠dalla vita comune e scoppiare ad intermittenza energia🎠Tutto è scritto nella tua Anima🎠L'intuizione 🎠bussola eccitante🎠arriva improvvisa🎠come tempesta d'aprile🎠non puoi fuggire🎠Il coraggio invita a raccogliere ogni parola🎠avvicinarle come fanno le api nell'alveare🎠il coraggio è portare alla luce la Vita interiore🎠Grazie del Dono🎠Isa

    0
    0
  11. È proprio vero....anche a me,nel piccolo, succede che quando devo scrivere qualcosa(lettere o comunicazioni varie),mi trovo a fare così come facevo da ragazzina ,da studente .....scrivo più volte sul cartaceo (brutta copia) per poi,dopo due o tre volte, stabilire io stessa che la copia è finalmente quella giusta e pronta per essere trascritta al PC e quindi inviata.....immagino l'importanza di tutto ciò per uno scrittore.

    0
    0
  12. “Bisogna avere coraggio, nell'arte. E quel coraggio non lo troverete nelle parole degli altri, ma solo in voi stessi”.
    Buongiorno Flavio, il coraggio serve sempre in ogni scelta della vita m, in ogni percorso non è semplice assolutamente fare delle scelte perché poi hanno tutte delle conseguenze e il coraggio uno non se lo può dare o ce l’abbiamo o non ce l’abbiamo, come diceva Manzoni riferendosi a Don Abbondio, e poi chiaramente c’è sempre l’incognita dell’azione che si va a compiere, è così, si agisce per tentativi, certo riflettendo, ma spesso si procede sbagliando, cadendo, facendosi male e poi magari provando a rialzarsi e ad andare avanti, questo sempre. Per aspera ad astra.✨🍀☺️

    0
    0
  13. Ciao Flavio ,purtroppo o per fortuna, dipende dall'esito e dalle conseguenze delle azioni, io agisco quasi sempre d'istinto..... motivo per cui tengo poco conto del giudizio interiore se non a cose fatte ormai
    Cordialmente Giovanna

    0
    0
    1. L'instinto penso che sia un ottimo filtro, ma poi va confermato dalla ragione. Altrimenti siamo bestie! 😊

      0
      0
  14. Quando si fa la cosa giusta, nel cuore c'è una gioia che non va via, che rimane. Non importa se qualcuno non lo apprezza. Non importa. Ciò che conta è lasciare un'eredità sentendosi felici e soddisfatti, perché nel profondo si sa che tutto quel grande lavoro toccherà la mente e il cuore di qualcuno e questo è meraviglioso, non credete? Un libro, un saggio, un opuscolo, un film, una scultura, sono un'eredità storica dell'artista. Oltre a tutto quello che ho già scritto, vorrei ringraziarla per essere un artista vicino al suo pubblico. Ciao.

    0
    0
    1. Un'eredità. Si, in fondo credo che l'arte sia un; imitazione della vita, e quindi, della procreazione

      0
      0
  15. Attraverso la scrittura si esprimono i nostri stati d'animo. La scrittura ci permette di fissare i nostri pensieri e portarne il ricordo nel tempo.A volte la scrittura è liberatoria nel senso che può liberare stati d'ansia.Lo studio può insegnare a scrivere in modo corretto.Ma per scrivere bene ci vuole passione.Secondo me il dono della scrittura è innato e si manifesta in età scolastica. Poi ci sono periodi sospesi .Ma il dono della scrittura come ogni talento riaffiora al minimo stimolo.

    0
    0
    1. Forse hai ragione. E se non è talento, è passione. Ma la scrittura richiede davvero centinaia e centinaia di ore a lavorare su singole parole. Sono chi ama davvero questo processo è disposto a farlo.

      0
      0
  16. Ciao Flavio, mi ritrovo a ascoltare la tua voce quasi ipnotica. Devo dire che ogni volta resto davvero preso da quel tono. Calmo ipnotico... tranquillo. Mi da pace. Mj ga colpito quando dici "questi lavoro di autodistruzione " mi fa venire in mente l Alchimia . Si ci vuole Coraggio a essere artisti. Io attingo alle sensazioni che mi danno un brano musicale un tramonto un illustrazione un opera d Arte o una frase detta da qualcuno. Uno sguardo o un sorriso. Ma le emozioni più belle me le danno gli animali.

    Un abbraccio Flavio

    0
    0
    1. Ciao Alberto. Grazie, sì. Il diario d'artista è un posto di pace e di pensiero. Un luogo dove ritrovare un po' di armonia. Sono felice che traspaia.

      0
      0
  17. Puoi pensare, meditare, fissare un’immagine che ti possa suggerire come muoverti, ascoltare della musica, camminare in un Parco ed ascoltare il Vento …..ma alla fine è SOLO IL TUO CORAGGIO LE TUE EMOZIONI A DARTI IL GIUSTO CONSIGLIO E SAI ANCHE COME GESTIRLE , poi un po’ di timore c è sempre e chi non lo avrebbe , be penso anche che Tu sia già entrato nel Cuore di tantissime Persone , per cui non dando per scontato nulla devi solo essere Coraggioso ed essere Te stesso ciao 👋👋👌

    0
    0
  18. It depends on what you are writing and how and what your overall intentions are, but
    for me, the feeling that it's right and that it really is going in the right direction is as if your characters are tapping you on the shoulder, saying: "There you are again! You found us!! Now stay with us and don't be too clever and don't be too scared. The room is just ours.”
    I write with this freedom and try to let my judges be my characters - not my head. I can't hide from their criticism, but have to reveal all my weaknesses and favourite things to them, if I want to stick with them. I have to listen to them carefully. There is no authority above them. To write well - that is not a tangible place or judgment seat for my judges. I have to make their voices come alive so that I don't lose it again in the uncertainties. It comes to life when I, as an author, hang on their every word, not they on mine. And this act of creation makes me want more, always.
    For me, this sense gets sharpened by this hard, consistent hierarchy.
    The editor must not know anything about all this. He is my inner stranger and joins the party at the end of a process.

    0
    0
    1. I wholeheartdedly agree. Characters needs to be set free after a while. They are the ones telling where the story should go. Thank you for this insight, it's been quite helpful. I love the idea that the clearer the voice, the sharper the character stays in uncertainties.

      0
      0
  19. Il metodo secondo me è non pensare troppo a quello che si vorrebbe fare e ad un certo punto scegliere la strada da seguire con un impeto di coraggio!

    0
    0
    1. Sicuramente il gesto, in se, quello che spacca il presente, richiede incoscienza e coraggio, ma deve essere preparato con coscienza, e gestito con attenzione.

      0
      0
  20. Ciao Flavio,
    oggi l'argomento che tratti non è facile da dipanare.
    Seguire le proprie intuizioni, talvolta, è rischioso. Non penso che la meditazione c'entri molto in tutto questo o possa aiutare...
    Coraggio? Beh! Tu ne hai da vendere (da quello che vedo...).
    Grazie per tutti i tuoi quid e alla prossima.

    0
    0
  21. Che pagina interessante, tra tecnica, tormento, rigore, e molto altro. Mi hai ricordato un’intervista (2021) allo scrittore statunitense Elmore Leonard, in cui parla del suo manuale delle 10 regole di scrittura. Ti cito quella che, secondo me, si avvicina a quello che dici oggi e che, detto da lui, le riassume tutte: “Se sembra una cosa scritta, allora va riscritta”😃 sorrido, ma si capisce bene quanto sia seria. Grazie per condurci su questi tuoi sentieri, per le preziose riflessioni e consigli di lettura. Un arricchimento continuo per noi. Il coraggio non ti è mai mancato. Leggeremo, ricorderemo, apprezzeremo. Sento che quest'anno in vacanza dovrò portarmi tanti quaderni e penne. L'anno scorso, sotto l'ombrellone con la “Divina Avventura”, ne ho finite 4 e ho dovuto prenderle a prestito prima di poterle ricomprare. Il quaderno è stato scritto anche sulla copertina esterna. Buona scrittura Flavio !

    0
    0
    1. Si, in generale, quando arrivo alla terza o quarta revisione, il mio metro di giudizio è "se mi fermo, vuole dire che c'è qualcosa che non va." che in sintesi è questo. La scrittura te la devi dimenticare e devi godere della sstoria, della forma delle frasi semplici e facilmente digeribili, che però espongono, nella loro totalità, concetti anche complessi. La saga sarà meno densa della Divina avventura, se vista pagina per pagina, ma molto più emotica, e forse (ma questo lo devo ancora capire), più matura, se vista nella sua totalità.

      0
      0
  22. Il giudizio interiore è composto da un insieme di sovrastrutture. È arteffato. Costuito. Parto da tale consapevolezza per cercare di non esserne schiava. Avanti tutta.

    0
    0
      1. Pensare, ma filtrando.Filtrando i giudizi interiori da quelle che sono credenze esogene. È un lavoraccio duro, pensare 🙂

        0
        0

Pagine passate

css.php