La mia playlist di scrittura

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La musica. La voce dell’anima. Arte potente persino più della parola, mistica, sacra, un filo diretto con l’emozione.

Quando scrivo, spesso mi trovo a dover affrontare il dilemma se restare nel silenzio o avvolgermi in una particolare musica o anche suoni meditativi. In questo post, voglio spiegare quando uso l'uno o l'altro, e alla fine, condividerò la mia playlist con voi.

Da piccolo suonavo il violino. Ho studiato alla villa Simonetta di Milano, ero bravo. Poi un giorno, a 10 anni, ho sentito una bambina prodigio suonare il violino alla scala, e anche se era più grande di me, questa cosa mi ha colpito così tanto che a quanto pare, ne ho avuto il rifiuto. Poi ho suonato anche il pianoforte. E poi la chitarra. E sono diventato quello che alle spiaggiate guarda gli amici sbaciucchiarsi mentre canta “Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi.”

Adoro cantare, ma solo a mia figlia per addormentarla. (Ora però sta crescendo e mi sa che tra un po’, ahimè, finirà. Maledetto il tempo che passa.)

Amo molti tipi di musica, ma quando si tratta di scrivere, ho una sola regola: deve essere strumentale. La voce mi ruba il pensiero e mi impedisce di viaggiare insieme alle emozioni della musica pura. Passo dalla musica classica, da Bach a Chopin, pezzi morbidi, emozionanti, non troppo orchestrali, ma anche, e soprattutto, la musica elettronica. Ho cominciato ad ascoltarla in collegio, da adolescente, e da lì, non mi sono mai più fermato. Uno dei miei DJ preferiti si chiama Joaquim Pastor. La musica elettronica ha la qualità di buttarmi in uno stato di trance, nel quale posso isolarmi dai miei pensieri, ma avvolto, appunto, dalla musica. Protetto. Spesso addirittura gioco a scacchi con la musica elettronica.

Inoltre, ho un piccolo segreto che voglio condividere con voi. Uso una app sul mio iPhone chiamata myNoise. In sostanza, la app genera dei sottofondi sia musicali che di luoghi, e visto che sono dei suoni generati, possono essere ascoltati per lungo tempo senza cadere troppo nel ripetitivo, e senza uscire da quel determinato mood, molto utile per scrivere. Per me è uno strumento fantastico per immergermi in una location, che sia un bar, o una città o il deserto del mio romanzo. O il mare freddo di Baltica. O la barca, sul mare, con il vento. Questi suoni generati mi aiutano ad essere lì, in quel posto. E devo dire che è molto utile per la mia immaginazione.

scopri i miei romanzi

Spesso ascolto la musica in cuffia, uso cuffie isolanti, per bloccare tutto il rumore esterno, così da chiudermi in me stesso. L’avrete capito, sono un orso, amo la solitudine. Rasento l’ossessione. Ma ci sono anche giorni (ci sono ve lo prometto!) in cui mi piace la musica del mondo, in cui scrivo al bar, ascoltando le persone intorno a me, o da solo sul terrazzo, ascoltando il traffico di Roma, voci lontane.

E poi, infine, c'è il silenzio. Sottovalutato, fondamentale, irrinunciabile. Se dovessi scegliere una sola playlist per scrivere, sarebbe quella: il silenzio. Sono sempre stato un bambino silenzioso. Quando ero piccolo piccolo, mia mamma e mia zia mi chiamavano “le chou-fleur” (il cavolfiore 😃) per via del fatto che me ne stavo lì, in silenzio, ad osservare il mondo, come un cavolfiore. Il silenzio mi aiuta a concentrarmi, a mettermi in contatto con me stesso, con quello che dentro ho sepolto.

Ecco un po’ di pezzi presi a caso che rappresentano i miei gusti musicali.

Spero che questo piccolo articolo vi abbia fornito alcuni spunti interessanti per sperimentare l'uso della musica come strumento per aumentare la creatività durante il lavoro, qualunque cosa facciate. La musica può avere un grande impatto sul nostro umore e anche sulla produttività.

Vi invito a condividere i vostri pezzi preferiti e le vostre playlist nei commenti, in modo che tutti possano avere l'opportunità di scoprire nuove fonti di ispirazione.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.
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