Diario D'artista

Dalla mia gioventù come cameriere e tecnico luci, ai primi passi nell'arte, vi racconto il mio viaggio verso la scoperta della passione. Unire lavoro e amore, il segreto di una vita appagante.
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#097 Lavoro e Passione
18 Gennaio 2024
Diario D'artista
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#097 Lavoro e Passione
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Chi mi conosce lo sa: ho fatto tanti lavori, soprattutto in gioventù, lavori creativi come assistente alla regia, autore, regista, montatore, ma anche lavori opposti alla direzione artistica che poi ho intrapreso.

Quando ero ventenne, ho fatto il cameriere per una stagione. Doppio turno, ristorante di pesce. L'anno successivo ho lavorato come magazziniere nella società di trasporti nella quale lavorava mia madre. Un paio di mesi difficili, ma utili. Ho anche fatto il tecnico luci in vari spettacoli teatrali, montaggio e smontaggio della scenografia. Erano lavori faticosi, che mi hanno insegnato molto sul valore che la nostra società dà alla fatica fisica: ben poco.

A scuola, non sono mai stato il migliore della classe. Anzi si, lo sono stato quando non serviva studiare, verso gli 8 anni. Mi bastava ascoltare per essere brillante. Poi, con il crescere dell'età mi sono allontanato sempre di più dalle cattedre e dall'interesse nel sistema scolastico. A parte alcuni maestri che - pur non essendo stato io il loro pupillo - mi porto nel cuore, i ricordi che ho delle aule scolastiche e del sistema nel suo insieme sono tristi: poco entusiasmo, poca passione, molta imposizione. Capisco che è nella natura dei sistemi essere così, ma non fanno per me. Ho un'avulsione naturale per il potere.

Ben presto ho capito di amare la pratica. Se posso applicare ciò che mi viene insegnato, allora ne divento ghiotto, mi entusiasmo e mi impegno molto di più. Ma se sono costretto a studiare qualcosa solo perché devo, senza ricevere un vantaggio diretto da una immediata applicabilità, allora perdo l'interesse.

È un limite, ne sono consapevole, ma sono fatto così. Non a caso ho cominciato a studiare davvero in età quasi adulta, quando le mie passioni erano emerse e stavo comprendendo cosa mi interessava approfondire. Studiare mi aiutava a precorrere la strada d'artista che sto ancora scoprendo.

Il lavoro e la passione... antagonisti che dovrebbero essere sinonimi. Il lavoro rientra nella sfera del "devo" mentre la passione in quella del "voglio". Come sarebbe bello se formassimo le nuove generazioni con l'intento di insegnargli ad unire queste due cose, invece di dividerli!

Come diceva Confucio: "Scegli il lavoro che ami e non lavorerai un giorno in tutta la tua vita." Facile da dire, ma non così facile da fare, perché la vera difficoltà è scoprire quello che ci piace. Perchè nel mondo ci sono così tante cose.

Come possiamo fare per scoprire ciò che amiamo?

Io credo curiosando tra le insenature della società, leggendo prospettive originali, camminando per le strade con il naso all'insù, guardando dove gli altri non vedono, e continuare la ricerca di cose nuove, facendo, giocando, scoprendo, cercando anche la crisi.

Perché così facendo, piano piano, seminerete piccoli segni apparentemente confusi sulla tela della vostra vita. Ma abbiate fiducia, vedrete che succederà qualcosa di magico: ad un certo punto, quei puntini si uniranno da soli e disegneranno il vostro destino.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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32 comments on “#097 Lavoro e Passione”

  1. nel tuo post:
    “ Ben presto ho capito di amare la pratica. Se posso applicare ciò che mi viene insegnato, allora ne divento ghiotto, mi entusiasmo e mi impegno molto di più. Ma se sono costretto a studiare qualcosa solo perché devo, senza ricevere un vantaggio diretto da una immediata applicabilità, allora perdo l'interesse.”
    Anch io ero così e forse sono ancora così alle medie più facevo il clown per far ridere i miei compagni di scuole e un po’ anche alle superiori e anch io ho fatto diversi lavori a me poi piace l Arte la Musica il Ballo
    E nel lavoro ci mettevo la mia fantasia la mia improvvisazione
    Mi piace molto quello che scritto di Te in questo post sei una Persona piena di Vitalità
    Ciao Flavio complimenti

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    1. Ciao Emanuela, grazie. Si, la vitalità, l'entusiasmo, sono il sale della mia vita. Senza, penso che non durerei molto.

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  2. Sono pienamente d’accordo con te , la motivazione è la prima cosa che ti spinge a studiare e a lavorare, e a viaggiare sul treno della vita, e la tua destinazione la scopri durante il cammino . Nessuno conosce la propria destinazione ma la scopre vivendo, in itinere . Ognuno è un volente non volutosi (P. Piovani).
    Volli sempre volli fortissimamente volli. ( V. Alfieri)

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  3. Lavoro e passione è un binomio perfetto direi... Anche se fare altre esperienze comunque arricchiscono il nostro bagaglio culturale o ci aiuta a riflettere e a considerare ciò che vogliamo secondo la nostra personalità e le nostre capacità. 💙💙✨👏

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  4. Ciao Flavio🎈Complimenti🎈Con i tuoi lavori🎈 hai lasciato orme essenziali🎈energia🎈tenacia🎈idee ovunque🎈Bravissimo🎈Un giorno 🎈una grande elica 🎈sulla corona della testa mi fa sentire"TU PUOI SCEGLIERE TRA POESIA E DANZA🎈DANZARE NEI TUOI VERSI🎈COME FOSSI BALLERINA🎈QUESTE SONO LE ENERGIE DEL TUO DESTINO CELESTE🎈DEVI CREDERE🎈AVERE FEDE🎈RESTO FOLGORATA"🎈Dopo un tema dal titolo"ILLUSTRA IL TUO SOGNARE"🎈la Prof dopo la lettura 🎈crede al preavviso🎈ubbidisce alla verità incisa🎈nella coscienza delle parole🎈regala alla mia scrittura la meravigliosa veste d'artista🎈zeppa d'estro🎈fantasia speciale🎈sostanza sapiente🎈che contiene il potere della speranza🎈la grazia🎈la poesia🎈lo stupore🎈la purezza dei bambini🎈che donano in un istante il paradiso🎈LA POESIA🎈PASSIONE SCONVOLGENTE🎈VIVE DA MILLENNI IN ME🎈GRAZIE FLAVIO PER LA BELLISSIMA PAGINA🎈Abbraccio di luce🎈Isa

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  5. Bellissime parole,piene di passione ed entusiasmo ....in fondo l'artista è un po' un artigiano del suo mestiere.
    Anche ai miei figli raccomando di fare sempre ciò che realmente a loro piace e se riescono ad assecondare il binomio passione e dovere ....hanno raggiunto il più grande dei loro obiettivi.
    Un abbraccio

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  6. Fare della tua passione il tuo " LAVORO " E' una gran fortuna io ci sono riuscita anche se ad alcuni sembra una banalita' , ma poi con gli anni ti evolvi e scopri altri , altri rami di quella passione e " LAVORO " che ti incuriosiscono ed e' sempre bene provarci .
    Puoi sbattere il muso , ma se ti migliora dentro , migliori anche tu e fari meglio

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  7. Grazie Flavio. Mto vera questa riflessione sul devo e voglio...provato anche io curiosando qua e là con il naso all'insù e ho tracciato con i vari puntini la strada delle stelle ecco la mia passione astrologica che ho sempre affiancato al devo...

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  8. Un'altra bellissima pagina di diario. Hai ragione: la vera difficoltà è scoprire ciò che ci piace. Anche perché "ciò che ci piace" cambia con il succedersi delle età e delle esperienze di vita. A volte a una passione se ne aggiunge un'altra e poi un'altra ancora.
    A me è sempre piaciuto stare con i bambini, ma ho anche sempre amato la scuola perchè lì ho per la prima volta provato la sensazione di libertà. Può sembrare strano ma la rigidità e l'imposizione che richiedeva erano ben poca cosa rispetto a ciò che respiravo in famiglia. Pertanto diventare insegnante è stata una scelta naturale. Con il trascorrere degli anni però il sistema scolastico è notevolmente cambiato rispetto a ciò che era ventisei anni fa, quando ho iniziato a fare questo mestiere. Hai ragione quando parli di poco entusiasmo e passione. Sono davvero rari i colleghi che insegnano con passione e senza essa tutto si trasforma in una ripetizione monotona di gesti, azioni e parole che diventano insostenibili non solo per chi li compie quotidianamente ma soprattutto per chi li subisce. Come si possono formare generazioni in cui il "devo" e il "voglio" coincidano quando i formatori stessi spesso dividono questi due aspetti?

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  9. Buona sera, caro Flavio. Ho visto arrivare la tua mail che ero itinerante, l’ho subito ascoltata con interesse , ma solo ora mi dispongo a commentarla. Ci ho pensato però su… e le mie conclusioni sono molto personali.
    Sarebbe l’ideale svolgere un lavoro confacente alle proprie attitudini ma non sempre è possibile. Ci sono infatti necessità pratiche irrinunciabili o impellenze assunte liberamente per realizzare progetti personali. D’altra parte, uno dei motivi di felicità è sentirsi realizzati nell’esercizio del proprio lavoro e prima nella persuasione di averlo scelto ad hoc ( un altro importante elemento per sentirsi felici che ho dimenticato nel commento alla tua pagina di lunedì…!) mentre l’insoddisfazione per un’attività sbagliata per noi è fonte di frustrazione che mal si tollera e si nasconde. Anzi, capita perciò di essere fraintesi ed etichettati malevolmente. Forse il non essere adatti a un lavoro, oltre a non farci brillare in esso, perché si ha una diversa formazione, e diverse attitudini, diventa motivo di giudizio e di diversità, non importa se in realtà si potrebbe fare molto di più delle mansioni che ci sono state affidate…
    Poi quando si è molto giovani non sempre si valuta bene e si fanno calcoli, capita di seguire ideali o essere presi da incantesimi per cui di dà la priorità ad altre sollecitazioni e il rischio di certi svilimenti passano in secondo piano. Si rinuncia per sbaglio e ci si illude di brillare altrimenti , mentre si perdono irrimediabilmente treni importanti.
    Come ho detto tra le righe io allora scelsi male, tutto. Ma non ho rimpianti, ho seguito la mia libertà( e la voce del cuore), scelta
    rispettata dai miei genitori, credo con un certo rammarico, perché loro proprio di scuola e per la scuola hanno vissuto.
    Forse la mia è stata una reazione. Pur essendo partita come studentessa modello anche se piuttosto ribelle come carattere mi sono arenata a un certo punto per riprendere più avanti il mio percorso scolastico , eppure concludendolo, sempre in piena autonomia, brillantemente, ritrovandomi « nel mio territorio »: scrittura e letteratura.
    Questa credo sarebbe stata una via giusta da percorrere, se non avessi sentito troppo la vita e le sue delusioni, poco corazzata a difendermi a motivo della mia sensibilità, ma oggi non escludo di ritrovare lo slancio e la caparbietà dei primi tempi di scuola, chissà?
    Mai dire mai… oppure di studiare ancora( che quello mi è sempre riuscito piuttosto bene) altra disciplina.
    Grazie, Flavio. A volte le tue pagine e le riflessioni a cui mi inducono mi paiono davvero terapeutiche. Alla prossima, allora.
    Buona serata. Mariangela.

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    1. Mai dire mai. E già questo tuo esprimersi così bene con le parole nasconde un'indole letteraria. Scrivi. A prescindere da passione o lavoro, è un atto liberatorio e curativo ☺️

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  10. Letto e ascolto tutto. Filo dopo filo. Verissimo ogni parola... ASCOLTARE TE FLAVIO È COME SALIRE SULLEDEN QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO
    Grazie Grazie Grazie ❤️

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  11. Ciao Flavio,
    il tema che tratti oggi è particolarmente interessante.
    Sicuramente è molto bella la frase di Confucio, ma si scontra con una realtà attuale che non è delle migliori...
    Io, ad esempio, ho un 'penchant' per le materie umanistiche, amo scrivere (proprio come te...). Però oggi il mercato richiede sempre meno questo tipo di skills... Sono figlia di artigiani, ma non sono mai riuscita a seguire il progetto di vita dei miei... non ero fatta per questo e ho seguito un'altra strada.
    Ho frequentato parecchio l'estero perchè gran parte della mia famiglia materna risiede in Belgio. Lì per i ragazzi è obbligatorio in estate fare dei lavoretti (cameriere, pizzaiolo, e così via)...
    Anche io - come te - mi ritrovo ora ad approfondire di più lo studio, ma l'ho sempre amato.
    Alla prossima.

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    1. è vero. il mercato ora richiede all'artista competenza in marketing, e vendita, che prima erano delegate ad altri. In questa società bisogna essere multi disciplinari...

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  12. Le tue sono parole di grande conforto ma anche di profonda ispirazione per chi come me, anche se non più ragazza, ha da sempre un piccolo sogno riposto. Quando mi dirigo in quella direzione e apro un pochino quel casetto, mi sento di essere come in una bolla sospesa dalla realtà. Lì, ognuno di noi credo sia speciale.

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  13. Mi fa molto piacere conoscere il tuo percorso di vita.La voglia di riuscire laddove troviamo anche il piacere è già una vittoria.Il tuo personaggio ne "Il Paradiso delle signore"ha avuto un'evoluzione positiva e la tua recitazione è coinvolgente e incisiva.Buona vita,sempre.

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  14. Ascolto e riascolto con tanta attenzione quello che dici perché abbiamo cominciato in tanti dai lavori faticosi.Se i'giovani di oggi facessero la stessa cosa invece de cercare guadagni facili il mondo sarà migliore.O acquistato il libro ma,leggo poco per la mancanza del tempo ed è per qui mi fa un grande piacere ascoltare sempre ogni pagina che mi mandi e ti ringrazio infinitamente.

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  15. Ascolto e riascolto con tanta attenzione quello che dici perché abbiamo cominciato in tanti dai lavori faticosi.Se i'giovani di oggi facessero la stessa cosa invece de cercare guadagni facili il mondo sarà migliore.O acquistato il libro ma,leggo poco per la mancanza del tempo ed è per qui mi fa un grande piacere ascoltare sempre ogni pagina che mi mandi e ti ringrazio infinitamente.

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  16. È veramente un lusso oggi permettersi di fare un lavoro che ti appaghi tanto da non sentirlo come un dovere....anch'io ne ho fatti di lavori...prima di approdare al mio attuale...bello bello e appassionante.E'sempre piacevole leggerti e sentire la tua voce.

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  17. Essere soddisfatti del lavoro e svegliarsi ogni giorno felici di farlo è una delle cose più importanti della vita.Io sono stata maestra d'asilo, custodisco gelosamente nel cuore la gioia e l'affetto che mi hanno dato i bambini.Da giovanissima prima di fare l'insegnante,ho fatto dei lavoretti come la cameriera presso alcune famiglie,racconto un aneddoto:dovevo servire a tavola e mi chiamavano con una campanella, la prima volta che l'ho sentita sono corsa a rispondere al citofono...tutte le esperienze servono nella vita.Successivamente sono stata negli uffici del comune di Torino, ho imparato tante cose da punto di vista lavorativo ma anche della vita.Prima di quest'ultima esperienza non conoscevo cosa fossero l'arroganza e l'invidia poiché non mi appartengono,mi è servita a conoscere le persone.Termino con una frase di ALbert EInstein, non ho talenti speciali.Sono appassionatamente curioso.

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  18. Che bella riflessione. Bisogna lavorare per capire l'importanza dello studio. Sapere cosa vuol dire fatica. I giovani dovrebbero essere indirizzati a capire di più cosa vuol dire studiare. Buona continuazione!!

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  19. Io sono una persona molto curiosa e forse proprio per questo ho seguito molte strade senza che nessuna di esse mi abbia permesso di trovare il lavoro della mia vita, probabilmente le abbandonavo troppo presto e/o non le approfondivo abbastanza, tante inclinazioni, passioni in fieri, più teoria che pratica insomma, di te si capisce che, nonostante la curiosità, l’intelligenza, la sensibilità e l’inclinazione artistica che ha fatto di te un attore, uno scrittore e tanto altro, hai anche da bravo toro una parte pratica legata al fare.

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  20. Ho sempre sposato la filosofia delle celebre frase di Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua.” Mi ritengo una persona molto fortunata nel poter dire di non desiderare altro lavoro se non quello che già ho.
    Come te, anche io, preferisco studiare se dopo posso mettere in pratica ciò che ho letto ed appreso. Non mi è mai piaciuto farlo “perché dovevo”. Non ho mai imparato nulla. Crescendo anche io, per realizzare i miei sogni mi sono impegnata studiando per migliorarmi sempre più!
    Una bellissima pagina, grazie sempre Flavio!

    Lul2a

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  21. Ricerca continua, anche attraverso la crisi, come dici tu, e poi sacrificio, abnegazione e tanta volontà e determinazione…tu hai attraversato tutto questo, e con questi atteggiamenti si raggiungono i propri obiettivi, anche quelli più ambiziosi.

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