Ricordi

Ti prendo,
Come un caco d'estate.
Ti mangio,
Come marmellata.
Mentre vuoi andare
Ma non puoi che restare
Col pensiero già corto
E un respiro d'amore
Tra le labbra socchiuse.

Vita

Preparo il terreno
Arando concetti,
Annaffiando idee,
Per far crescere in te
Il seme di me.
Le cui radici,
Tra i muscoli e i tendini,
Giungeranno lì dove nessuno
Mai
Ti ha preso.
E lì,
Ti donerò il piacere
Con un bacio.

Fragile

Ho il cuore a fior di pelle
Congelato dal timore
Di sciogliersi
Con un soffio di voce tua.
Ho gli istinti che premono
Come Icaro il sole
Piume di desiderio
Cera fragile
Che si scioglie
Al tuo pensiero.

Musa

Dammi la mano,
Ti porterò via dai pensieri oscuri.
Ti aprirò i cancelli
E ad occhi chiusi ricorderai
La bellezza d'un presente
Inconsapevole, effimero.
Eterno.

Rimani

Figlia fragile
In volo
Alla mercé
Dei ricordi.
Scivoli tra i monti
E, lieve, ti posi
Su un mare d'argento.
Sei bella come la luna.
Ti guardo e mi perdo.
Mi lancio e ti rubo.
Per una notte di sensi,
Un abbraccio d'oblio.

Continua

Un tuo soffio
Mi accende
Mi brucia.
Ti sfioro col pensiero
E mi travolgi
Con un niente.
Ho fisse nella mente
Voglie continue di te.
Continua.

Stai

Immobile sulla sedia,
Gonna aperta e
Sguardo stupito.
Sorridi, come fosse
La prima volta.
Brilli d'imbarazzo
E nell'aria si sente
Un equilibrio
Che ci silenzia.

Libero

Mi inginocchio
Libero nella resa,
Pronto a perdere il senno,
A prendere il seno,
A lasciare che fugga
Ogni cosa che ho,
A lasciare che venga
Ogni cosa che vive.

Torna

Torna, o musa
Come segno o come scusa
Lascia che ti prenda
Nei miei sogni,
In una tenda
A scoppiare di calore,
Di sudore,
Nel silenzio tra le erbe
Incontaminate
Delle tue urla.

Mare di nebbia

Risalirò fiumi d'inchiostro,
E in vetta a montagne di carta,
Strapperò via le parole dal cielo.
Ne farò stelle,
Per tempestare di luce
I tuoi occhi chiusi
Sotto di me.

Pensée

Pettorale scolpito:
Lo lascio agli uomini di latta.
C'è chi è latta e chi è nuvola,
Io non sono,
Al massimo appaio,
Come una nuvola
In un cielo terso.

Un matrimonio

La finzione che invecchia,
Il presente che si ferma
Come una statua di luce.
L'immagine in movimento
Ha spento il mio amore
Insieme al mio televisore.
È una magia misteriosa:
La mia voce che si muta
In una tua emozione.

Little Bang

Nuoto in un mondo incrementale,
Sommerso dai dubbi
Del mare digitale.
Tra dati e bit cangianti,
Dove "meglio" vuol dire "di più."
Da uno a mille, poi dal milione all'infinito!
Ma è subito dopo lo zero
Che nasce quel che conta.

Cielo e deserto

Non vivo d'obiettivi.
Guardo l'orizzonte
E seguo l'orizzonte
Perché so
Di non raggiungerlo mai.
Io vivo nel presente.

Il giavellotto

Fluttuo, sospeso dopo il lancio.
Sono fermo e fisso
La mia idea allontanarsi.
Essa sfreccia e vola
Verso il campo del reale.
Veloce taglia le nuvole,
Apre speranze,
Per conficcarsi nell'orizzonte.
Nell'attesa del colpo,
Nulla conta.

Diacronico

Quanto vorrei essere in linea con il mio tempo,
In perfetta sincronia con la mia generazione
In simbiosi con la mia età,
In armonia con le mie giornate,
In ascolto con il mio cuore
Nell'istante
Che è già passato.

Tempus Fugit

Passando, incontro l'eco sbiadita
D'una mia promessa dimenticata.
Sta lì, in silenzio,
Sulla panchina del tempo.
Aspetta un senso che non ha più.
Spero che non mi riconosca,
Che non mi chieda:
"Dove è finita la mia destinazione?"
E mentre attraverso i suoi occhi come nebbia nel deserto,
Il vento urla d'un vecchio,
Irriconoscibile persino a sé stesso.
Figurati ad una promessa.

Il cambio

Mi vedo, nel cambio
Un po' in ritardo
Sia nel tempo che nel cambio
E la marea d'altri che sta davanti
Mentre io penso
Al cambio che
Non cambia nulla.

Il Volo

Ad occhi aperti cado
Verso la mia idea.
Braccia tese verso l'impatto
Creo ali col pensiero.
E forte di gravità,
Figlio del vento,
Scivolo sulla morte
E decollo,
Come l'illuso che mai atterra.

SenzaNord

Nel caso tornassi
Semino pensieri luminosi
Tra le mura buie
Di questo labirinto di scelte.
E sento,
Sopra arcobaleni lastricati di cemento,
Che in questo cimitero di lucciole
Non tornerò.

Phoenix

Io, Sole, brucio.
E come una Fenice
Rinasco dalle ceneri.
Fino a che sarò
Polvere di stelle.

Espoir

Io spero
Che queste mille solitudini,
Queste formiche danzanti
Nell'occhio del destino
Si ritrovino un giorno,
Insieme,
Tra le braccia dell'amore.

Pierrotz

Pagliaccio erotico
Con la lacrima tatuata
In gara col tuo specchio.
T'agghindi con colori
Che fan sesso agl'insetti,
Ti copri di mostri
Che spaventano i Maori.
Tu, mentre ti fai una tartina
Imburrata,
Sotto il sole d'occidente,
Non esagerare, mi raccomando
Che poi non vedo il muscolo tirato
Mentre mi dici cos'è importante
Con sguardo ammiccante
E proteine nelle vene.

Nunc

Come una scintilla
Negli abissi del mare
Siamo l'attimo vivo
Tra le erbacce del tempo.
L'urlo non udito
Il pugno mai sferrato,
Che infrange gli specchi
E sfonda porte aperte.
Mai come ora,
Brucia, il presente.

Hic

Il desiderio
Sta al di là del velo
Del mondo che ho.
È un sogno di fantasia,
Un seme di follia,
Un'ombra che illumina
Il mio stare
Qui.

Piangente

Ci son giorni
Dove il sole non sale
Nella valle dei soli.
Solo fischia muto il vento
Tra i rami secchi e le piume dei corvi,
Mentre il mio freddo fiato,
Come un fantasma di nebbia,
Si specchia su un lago di lacrime,
Eterno amico d'alba e tramonti.
Ci son giorni
Dove il sole non sale
Nella valle dei soli.

Splendente

Vivi d'immediati istinti presenti,
D'espedienti di niente,
D'ardori vivi e cuore di cristallo.
E quando l'anima quieta
Il buio infine abbraccia,
Degli abissi
Sii splendida lucciola.

Domini

Un domino,
Un atto, una scelta.
Un bivio, uno stop.
Un colpo.
E nasco.
Cado nel buio
Che s'avvicina,
M'avvolge.
E perdo la vista.
Ma ecco la luce,
La luce che cresce,
M'avvolge.
E perdo la vista.
Chiudo gli occhi e aspetto.
Il vento nei capelli,
Il volo nel corpo.

Insieme

Dopo,
Cercami fra gli atomi del tempo.
Mi troverai,
Un po' sbiadito, negli occhi dei figli.
Un eco genetico, un sorriso.
Una lacrima in gola.
Attraversiamo,
Come l'onda che bagna la sabbia,
Un istante, distanti, insieme.

Caos

Ho gli occhi di Chaos
E l'anima barcollante
Tra lupi e specchi rotti.
Divoro la calma,
Prosciugo il presente,
E mi confondo
Col rumore del mondo.
Ditemi il silenzio dov'è.

Assenza

Mi tuffo nei ricordi,
Tra bolle d'altri me.
Sfioro esplosioni,
Rubo boccate d'aria,
Mentre aspetto che la luna
In superficie,
Sole diventi.

Rete Sociale

Profili liquidi,
Cangianti e statici.
Mentori di sé stessi,
Alunni del proprio eco.
Piroette digitali
Gli occhi specchiati
Nell'oscurità
Dei loro display.

Piccolo

Delle ombre passano
Sopra la mia caverna,
Che non ha pareti come confini
Ma solo paure come burroni.
E si mescola la mia mente
Traccia linee casuali
Che disegnano solo
Ciò che l'io, solo, suppone.
Mentre tra i granelli di sabbia
Tra la schiuma e la spiaggia
C'è una vita arenata
Nelle onde del mare.

Attore

Esibizionista timido
Nascosto in piena luce,
Alpinista dell'amore,
Tu beffi la morte.
muti com'un serpente,
E cambi pelle, cambi volto cambi ritmo.
Ma ritornerai,
Lo sai,
Il solito uomo col solito tempo.

Il Volo II

L'anima sta sotto le coperte degli amanti.
Tra i sensi e i profumi d'istinto.
Nel vuoto magnetico
Che separa i nostri atomi.
E salendo la salita da dove vengo
Volo in caduta libera
Verso te.

Sintropia

Il pensiero, affilato come lama
Taglia frontiere di cemento
Cuce distanze, come il vento
Piega i sensi e le montagne
Poi come il fumo, vola via
Lentamente, nella mente, assente,
Si dissolve in un ricordo,
In un eco, poi genetico.
Nell'erba, nella polvere, nelle stelle.

Desìo d'estate

Vorrei voler dire di più
Urlare, parlare, sussurrare,
Esistere.
Ma giaccio nel silenzio, come grano al sole.
Immobile dimentico,
Che sono ancora qua.

Senzatetto

Ancorato al passato
Proiettato nel futuro.
Ogni volta assillato
Da una noia assassina.
"Solitudine" è il male
E la vita è medicina.
"Abitudine" il virus
Che ti porta alla follia.
Pensi troppo, vivi poco
Senti solo le parole.
Quelle sì che sono tante,
Ma la vita
È una sola.

Ritorni

So che un tempo,
Io ero un tutt'uno con te.
Una sola ed unica
Sintesi d'ombra e luce.
Invisibile, ma così lucente
Da bruciare il creato.
L'esplosione
Ci strappò dall'abbraccio,
E lacerati,
Tornammo polvere,
Insieme.

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