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Come nasce l'ispirazione?
23 Settembre 2024
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Come nasce l'ispirazione?
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Oggi è mancata la mia prima grande Maestra di Recitazione, la direttrice della scuola del Teatro Stabile, Anna Laura Messeri. Una donnina forte, ruvida, diretta, con l'energia vitale di un leone e la sagacia di una volpe. Aveva i capelli corti, l'ho conosciuta a vent'anni e, come tutti i bambini davanti ai nonni, per me Anna Laura è sempre stata una nonna. Non l'ho mai vista invecchiare, perché l'ho sempre vista vecchia. Eppure, il suo cuore era ancora giovane, sempre giovane. Dalla scuola di recitazione traeva vita, dagli alunni linfa per alzarsi un'altra volta, per urlare, di nuovo, che la voce non arrivava, che non si capiva quello che veniva detto.

Una maestra del palco che ora parla tramite le voci delle centinaia di alunni che ha educato, molti dei quali vi sono noti, poiché diventati famosi.

Uno di loro sono io.

Voglio raccontarvi come Anna Laura affrontò il concetto di ispirazione. Voglio iniziare da lì, perché è il primo ricordo che mi è venuto in mente quando mi sono chiesto come cominciare questa pagina. Ed è successo il giorno in cui ci ha lasciati.

Non può essere un caso, caro lettore.

Me ne stavo sul palco dopo aver ricevuto dalla "Mess", come la chiamavamo noi, un foglio: un estratto del Mein Kampf di A. Hitler, che parlava di sport. Di come la gioventù dovesse essere sana, forte. Un estratto che esulava dalla politica folle di Hitler, ma che ne conteneva un altro lato, meno conosciuto.

Lo scopo era affrontare questo lungo testo come un monologo. Incarnarlo con la voce e il corpo. Dargli ragione. Perché sì, quando si recita, una delle meraviglie è poter essere qualcun altro, qualcuno che non conosciamo, di cui non condividiamo le idee, ma che, nel momento in cui lo incarniamo, diventa parte di noi. L'attore è mille uomini, mille volti, mille lati di mille pensieri. Recitare, proprio come leggere, arricchisce.

Recitare è leggere con il corpo.

Toccava a me. Il palco di prova era quello del Teatro della Corte di Genova. Una piazza d'armi da duemila spettatori, un palco nero, enorme, un San Siro dei teatri. Vuoto.

Solo la Mess, seduta, che aspettava di tranciare con un commento sagace il prossimo allievo.

Toccava a me.

Entro sul palco, il foglio umido in mano, su cui era stampato il monologo. Lo avevo imparato a memoria, ma ero ancora incerto, dovevo tenerlo in mano, per accertarmi che, in caso di un vuoto di memoria, avrei potuto contare su di esso.

Arrivo in scena e mi prendo un tempo. Credo sia un primo segno di consapevolezza recitativa. Non si può cominciare qualcosa di interessante senza prepararlo con il silenzio.

E così, aspetto. Mi godo il mio momento. Il palco. "Non è mica male, poi, questo teatro…" penso.

Passa un altro secondo ed ecco che la voce della Mess spunta dagli abissi della platea, rivolgendosi a quel giovane francese in camicia e jeans, pronto a decantare la follia.

«Eeeeeeee… che fai? Aspetti l'ispirazione?!»

L'ispirazione. In effetti, era proprio questo che facevo. Aspettavo l'ispirazione, il coraggio di cominciare. La scelta di abbandonare il crogiolo nel quale mi stavo cullando, come un abusivo immeritevole, del silenzio teatrale.

«Eh sì, Mess, devo partire bene!»

«Non devi partire bene. Devi partire e basta!»

Ecco, in summa, cosa penso sia l'ispirazione. L'ispirazione, nella sua più profonda forma, è la preparazione all'ignoto.

L'opera è ignota. Nessuno può sapere come sarà l'opera d'arte nella sua forma finita, perché il processo della creazione è esso stesso l'arte. È organico, rispecchia l'anima del momento, ma anche il tutto che è l'artista.

L'ispirazione viene da "in-spiratio", inalare. L'ispirazione è il momento in cui ci si solleva da terra, ci si sublima in un vuoto teso a lasciarci in mano all'ignoto. Il momento in cui si fa entrare l'aria per poi eseguire, urlare, piangere, ridere, distruggere e creare.

Quindi, ragionandoci, cara Anna Laura, avevi colto il mio talento, l'ispirazione, e subito mi dicesti come portarlo avanti. Eseguendo. Imparando la tecnica. E facendo quel passo avanti.

E ogni giorno, da quel giorno, un passo avanti è stato fatto. E mille altri ne farò, Mess.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Grazie mille.

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  • I romanzi - in generale la narrativa, le vicende narrate - son stati d'ispirazione perfino per gli scienziati. È il caso di coloro che hanno battezzato " quark " la particella..ispirandosi a Joyce.

    ""Nel suo celebre saggio Il Quark e il Giaguaro Gell-Man scrive, a proposito del nome:

    Nel 1963, quando assegnai il nome “quark” ai costituenti fondamentali del nucleone, mi venne in mente prima di tutto il suono, privo di spelling, che avrebbe potuto essere “kwork”. Poi, nel corso di una delle mie periodiche letture di Finnegans Wake, di James Joyce, m’imbattei nella parola “quark” contenuta nella frase “Three quarks for Muster Mark”.Poiché “quark” (che indica, in primo luogo, il grido del gabbiano) era stato scelto chiaramente per far rima con “Mark,” nonché con “bark” e altre parole simili, dovevo trovare una giustificazione per pronunciarlo “kwork.” ..""

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  • Gentile Flavio : la tua creatività e il tuo grande talento ti condurranno, il 17 ottobre, al Senato, dove sarai premiato per le tue "soft skills" in creatività e storytelling..congratulazioni vivissime. Meriti molto..

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  • Fantastico! È un ricordo magnifico, direi Eterno! Mi e piaciuto molto.
    Complimenti e in bocca al 🐺.
    Ciao Laura Maria

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  • Pirandello aveva spiegato bene l arte dell attore di immedesimarsi nei ruoli con Uno, nessuno e centomila. La bellezza di quest arte, per quanto mi riguarda, sta proprio in questo. Una specie di lezione di psicologia in cui cercare di individuate l altro ed entrare nelle sue emozioni che spesso non sono le proprie e l ispirazione è quel momento che serve per essere l altro in tutte le sue caratteristiche. Perfetto, grazie x questa testimonianza

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  • Ciao Flavio, sei un Bravissimo Attore ma sei stato un Bravo Studente ed hai avuto Una Insegnante Grande
    Anna Laura Messeri♥️
    La quale ha insegnato a Tutto Voi cosa vuol dire Stare sul Palco
    Grazie per i Tuoi Racconti di Vita
    (Non sono stata bene e non sto ancora bene scusami) Ciao

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  • Bellissime parole che rendono omaggio alla tua maestra di recitazione......ci aveva visto certamente lungo.
    Sempre un grande piacere ascoltarti caro Flavio.
    A presto

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  • Ciao Flavio!!! "Non devi partire bene, devi partire e basta". Veramente concorde. Questo tempo non quantificabile (un secondo o una vita) prima del salto nell'ignoto, che definisci ispirazione è per me un impedimento. Un blocco pericoloso. È uno spazio dove si fanno ipotesi sull'arte che invece è nel fare, nell' azione. La pittura, la scrittura non si pensano prima perché sono figlie di se stesse nel momento in cui si realizzano. E si realizzano nel fare. Se le osservi da uno spazio asettico rischi di attribuirgli un identità a priori. Di fare il bel quadro. Di mettere nero su bianco la bella frase. Niente di peggio che "partire bene". La tua maestra voleva certamente vedere te senza le sovrastrutture di cui potevi caricare la tua recitazione, figlie di quel pericoloso momento di silenzio apparentemente creativo. Sbloccandoti da quella stasi sei partito, rivelando te stesso e chiudendo la bocca a quell'insulso critico che ogni artista si porta dietro come una zavorra. Che gli dice
    "così parti bene, cosi parti male". "Poggero'il pennello e dipingero' finalmente bene!". E a chi serve? Ne all'artista ne allo spettatore. Era sicuramente una grande maestra. Ti voleva donare la libertà più grande. Quella dall'idea che ci siamo fatti di noi stessi... Alla prossima!

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    1. Eh già, la consapevolezza che l'arte è nel gesto, non nel pensiero. L'arte moderna sembra aver invertito questo aspetto. Il concettuale superò il reale. Forse ormai ci vogliono entrambe le dimensioni per essere completi. E anche cuore e spirito.

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  • Grazie Flavio, come sempre ascoltarti(soprattutto ad occhi chiusi) rende tutto più "limpido".
    Riesci a raccontare emozioni ... pochi sono in grado di capirle davvero...
    Ti abbraccio. Alessandra

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  • Che bel ricordo ! Legato ad una maestra così importante per te, e affiorato proprio in quel giorno. Concordo che non sia un caso, e penso all'emozione per questa telepatia. Io credo che le grandi scuole di recitazione, come quella che hai frequentato al Teatro Stabile di Genova, offrano esperienze straordinarie di approfondimenti e ricerca nel proprio io, irraggiungibili attraverso studi tradizionali. Bello l'aneddoto che ci racconti. Non avresti potuto spiegarci meglio l'ispirazione, se non con questo sollevarsi da terra dell'attore verso l'ignoto, dove accade la creazione. Talento, tecnica, ispirazione, ma anche molto coraggio. Ti auguro ancora tanti, tanti, passi avanti.

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  • Que texto poderoso e cheio de emoção!! A relação entre mestre e aluno transborda aqui, mostrando como a inspiração e o aprendizado verdadeiro vão além das técnicas, mas envolvem também a coragem de enfrentar o desconhecido. A ideia de que a criação é um processo orgânico, sempre em evolução, ressoou profundamente em mim. Quando você diz” você não precisa começar bem, precisa apenas começar “ é tão simples, mas carrega uma sabedoria imensa - o impulso de agir, de dar o primeiro passo, é o que nos leva a crescer, mesmo sem garantias de perfeição. Essa reflexão sobre a inspiração como preparação para o inesperado reforça que a cada criação, cada novo começo, é uma oportunidade de nos transformarmos.
    Sinto pela sua perda, mas tenha certeza que a força, sabedoria e espírito viverão em cada um que teve o privilégio de aprender com ela.
    Até breve! ❤️

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    1. É exatamente assim, antes de cada início, há um vazio no qual, se estivermos bem preparados, a inspiração chega.

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  • Oggi la tua boccata di arte è molto interessante , durante il tuo percorso creativo hai avuto dei validi maestri e omaggiando nel giorno della scomparsa la tua direttrice hai confermato di essere un artista che non dimentica il suo salto nell 'ignoto. Oggi la tua Mess sarebbe fiera della tua carriera e delle varie forme di espressione che hai eseguito magnificamente.
    Nota a margine . La frase che hai scelto come intro al tema di oggi mi hanno fatto venire in mente le citazioni dei filosofi che scorrevano prima degli episodi di BMS una genialata pazzesca , creatività e narrazione ti hanno sempre contraddistinto.

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  • Bellissimo ed interessante sentire le tue riflessioni e suggerimenti, la tua insegnante sarà sicuramente fiera di Te, di ciò che sei diventato Flavio. Grazie, bellissima questa pagina del diario d’artista, è un piacere ascoltarti 🙏🏼

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  • L'ispirazione nasce dall'osservazione dell'ascolto. Dall'attenzione verso le persone, verso gli avvenimenti e le altre cose intorno.Ci si pone domande su un determinato tema e ci si abbandona un po' all' emozione che ci arriva difronte a ciò che ci colpisce.L'isirazione ci permette di abbattere ogni ostacolo che si pone al raggiungimento degli obiettivi.Albert Einstein diceva:(Scripta manent) quando ti accorgi di una idea che a volte può essere sfuggente non bisogna perdere l'occasione, metterla subito in opera.Secondo me tu sei stato un allievo modello si vede con quale passione reciti.Oltre a quello che ho citato secondo me ci vuole anche lo studio, perché lo studio è conoscenza.Inoltre se una buona preparazione permette di dare l'impostazione nel realizzare un'ispirazione rendendola un'opera definita.

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  • I would have liked to have seen that!
    What different lives and paths we take because of inspiration. Not easy, not easily to explain - because we are following something, not leading. What a state of mind. Exciting. And it took you away from coincidence to the art of this existence itself.

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  • Bellissima pagina di teatro! Nel mio piccolo ho provato anch'io questa magia, l'adrenalina, la paura di avere un vuoto di memoria! Quanto mi manca!

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  • Ciao Flavio,
    bellissimo il ricordo di Anna Laura (r.i.p.).
    Tutti noi abbiamo il ricordo di qualche brava insegnante (in questo caso direttrice) che ci ha trasmesso qualcosa.
    Bisogna portare con sé questo "bagaglio" che ci hanno dato.
    I semi gettati devono germogliare.
    A la prochaine e grazie.

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  • Da premettere che il libro l ho già comprato; comunque voglio dirti che le tue riflessioni sui vari argomenti arricchiscono e mi invitano a pensare e,a volte a ciò che avrei potuto fare se avessi avuto più coraggio.Ormai oltre ad avere 71 anni son bloccata in una (comodissima)poltrona attaccata all ossigeno che mi tiene in vita ho deciso di scrivere e mettermi sotto analisi ,non so se ci riuscirò intanto complimenti ate anche per Il paradiso delle signore ❤️❤️❤️

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    1. Ti ringrazio molto. Sapere che posso regalare a chi fa fatica un pò di ricchezza sia emotiva che culturale è il motivo per cui faccio tutto questo. Vedrai, scrivere è modo bellissimo di conoscere se stessi sotto una nuova luce.

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  • Bellissima Flavio hai proprio talento ti vedrò oggi in tv nel il paradiso delle signore 9 fai tancredi bravo come lo sei come attore

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