Diario D'artista

La coerenza, come mi disse Greenaway un giorno, è sopravvalutata. La razionalità crea coerenza, poiché attraverso l'analisi tutto prende un senso. Ma esiste davvero? Nell'arte ho individuato due tipi di coerenza. Quella lineare, circolare e tridimensionale.
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#119 La coerenza nell'arte
4 Aprile 2024
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#119 La coerenza nell'arte
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Nel cinema esiste la figura della segretaria di edizione, credo che sia l'unico mestiere che abbia una connotazione femminile fin dalla sua origine. Nella mia carriera d'attore non ho mai incontrato un segretario di edizione, incredibile, vero?

La segretaria di edizione si occupa della coerenza filmica, nota anche come "continuità". Poiché le scene non vengono girate in ordine cronologico, ma a blocchi, spesso in base al luogo di ripresa, può capitare di girare le scene 2, 45 e 115 in successione. Tuttavia, tra una scena e l'altra possono verificarsi cambiamenti, sia fisici (cicatrici, tagli di capelli) sia emotivi. La segretaria di edizione è qui per risolvere tutti i dubbi. Durante le riprese de Il Paradiso delle Signore, mi avvicino spesso alla cabina di regia chiedendo: "Da dove vengo?". In pochi minuti, mi viene fornita una sintesi degli avvenimenti pertinenti al personaggio di Tancredi, così da potermi immedesimare meglio nello stato emotivo del personaggio.

Anche nelle altre forme d'arte, la coerenza è fondamentale. Ad esempio, nella scrittura, se un personaggio viene descritto con gli occhi azzurri, non può averli neri quattro capitoli più tardi. La stesura de La Saga dell'Anello di Saturno è stata una sfida sotto questo aspetto. I personaggi sono numerosi, gli anni trascorrono e accade di tutto. E allora, come si fa? Io utilizzo un software di cronologia che mi permette di catalogare l'intera narrazione in sequenze, blocchi distinti per luoghi, personaggi e date. In questo modo, posso capire a colpo d'occhio, da autore, "da dove vengo". Sono la mia propria segretaria di edizione!

Oggi, però, voglio raccontarvi un aneddoto del quale sono il fortunato detentore. Durante un piccolo tour di presentazione di "Goltzius and the Pelican Company", ho avuto l'opportunità di trascorrere ore di viaggio insieme al regista Peter Greenaway. Abbiamo parlato di molte cose: cinema, recitazione e della famigerata coerenza.

Greenaway, come altri maestri, non crede nella coerenza; anzi, la detesta. Il motivo? I sogni non hanno coerenza e, per estensione, nemmeno la vita. Quindi, perché dovrebbe averla l'arte? In un mondo didascalico, dove tutto deve essere spiegato, trovo questa visione dell'arte assolutamente rivoluzionaria e, devo ammettere, affascinante.

Molti illustri registi hanno combattuto contro la continuità: David Lynch e il sommo Stanley Kubrick, che ha reso l'architettura dell'Overlook Hotel in "The Shining" un labirinto di impossibilità. L'incoerenza è vita, e se non è eccessiva tanto da farci pensare "ma no, no, questo è impossibile!", allora genera nel fruitore una sensazione di disagio, di incertezza. Rivela la possibilità che l'opera non sia stata del tutto compresa, il che è oro. Credo che neanche l'autore possa essere pienamente consapevole della sua opera, figuriamoci lo spettatore.

Questo effetto sfiora la pareidolia, la tendenza umana a vedere volti dappertutto, tra le rocce, nelle nuvole. L'uomo attribuisce naturalmente un significato a ciò che vede, la sua dimensione razionale cerca di dare senso a tutto ciò che percepisce. Questo avviene anche nell'arte.

Quindi, non bisogna temere l'incoerenza, anzi! E cosa significa questo per la scrittura, la recitazione, l'arte? Significa accettare un grado di libertà, una volontà esterna che ci guida. L'artista, non più condotto dalla propria forza di volontà, diventa, per un istante, veicolo di altro, di altri.

E qui inizia la magia.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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33 comments on “#119 La coerenza nell'arte”

  1. Verissimo , io che spesso ho la Testa fra le nuvole, sono anche incoerente mi vedo in altri luoghi strani e ultimamente anche i sogni…. infatti anche i film di fantascienza o di pura fantasia mi piacciono moltissimo e quindi il tuo pensiero mi piace:
    “Quindi, non bisogna temere l'incoerenza, anzi! E cosa significa questo per la scrittura, la recitazione, l'arte? Significa accettare un grado di libertà, una volontà esterna che ci guida. L'artista, non più condotto dalla propria forza di volontà, diventa, per un istante, veicolo di altro, di altri.
    E qui inizia la magia.”

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  2. L’ incerenza è l’ irrazionalità dell’arte , se non fosse così non sarebbe arte , incoerenza come pensiero divergente o creativo, che si autofeconda esprimendosi nella sua libertà d’intesa , la coerenza appartiene soltanto alle regole metriche della poesia o allo stile dell’opera che viene incanalata nel suo genere letterario per ritrovare l’identità perduta nel raccontarsi girovagando sulle ali della fantasia, e successivamente il suo atterraggio fa eco nel mondo superandone i confini , così che l’opera d’arte esce dalle mani dell’autore per appartenere ai lettori e agli spettatori .👏👏👏

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  3. Bella questa pagina sulla coerenza nell' arte. Si era detto infatti che l ' artista anche mosso da una volontà e da un copione a cui deve attenersi deve essere " libero" libero di esprimersi attraverso la sua forma d' arte in aggiunta al resto, se non ricordo male...ed in questo esprime la sua unicità da un impronta sua alla rappresentazione teatrale e artistica in senso lato.
    Ebbene mi ha colpito leggendoti che tu affermi che i sogni non hanno coerenza e neanche la vita. Spesso tutti combattiamo per raggiungere coerenza o ls pretendiamo da altri..ma ahimè tu ci insegni che l' incoerenza è vita. E questo lo applica all' arte in tutte le sue forme, per dirci che quell incoerenza è frutto di quella stessa libertà che citavo prima all inizio e che guida l artista verso altro o altri non più solo dipendente dalla sua volontà.
    Allora evviva l' incoerenza, che ci allontana un pochino da analisi forse troppo razionali e ci fa vivere in libertà pur sempre oculata ma in pienezza forse....
    Da segretari di edizioni.
    Ciao Flavo. Complimenti per questa pagina.

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  4. Olá, Flávio
    Acredito que a consistência é fundamental dando coerência na elaboração de um projeto, mas a quebra deliberada dessa coerência poderá se transformar numa poderosa forma de expressão. Aí é que entra a inconsistência nos desafiando, provocando reflexões, transmitindo emoções . Como você mesmo diz inconsistência é vida , ela cria um desconforto intencional e é isso que nos fascina.

    Até breve!

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  5. Oscillare tra la coerenza e l'incoerenza. L'uomo è perennemente alla ricerca di quegli elementi di rottura in grado di rendere la sua vita unica e indimenticabile. Questo tema mi riporta alla mente un libro letto di Milan Kundera scrittore morto qualche anno fa "l'sostenibile leggerezza dell'essere". Tema cardine è la leggerezza e la pesantezza, in questo romanzo I personaggi sono combattuti tra l'essere e il desiderare di essere.Quella leggerezza che cela la pesantezza e quella pesantezza che sembra essere obliata dalla leggerezza. Così pure l'incoerenza e la coerenza. Grazie Flavio per cercare e creare sempre in noi quella curiosità di cogliere le sollecitazioni della vita. 🙋🏻‍♀️❤️

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  6. Che noia la coerenza!! È bellissimo essere immersi nella libertà di pensiero, che spazia senza limiti, ci permette di essere folli senza esserlo realmente, di far volare la nostra fantasia, i nostri sogni. Ebbene sì, sono un po' strana, ma felice di esserlo. Alla prossima Flavio, sei illuminante!!

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  7. Essere coerenti vuol dire anche essere affidabile. Ho comunque avuto sempre simpatia per le persone più fantasiose e imprevedibile.... ,,nella loro fragilità magari sanno donare un po' di leggerezza a chi porta un fardello pesante... ,ma da loro posso avere solo momenti di consolazioni o distrazioni.

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  8. Si ,io mi ritengo abbastanza coerente.....forse anche troppo....anche se come narri tu spesso può essere fin troppo schematizzante ........anche me capita di vedere all' orizzonte forme spesso non comprensibili , così anche nell'azzurro del cielo........forse perché è ciò che in quell' istante ci piace immaginare che sia quello che vorremmo fosse li ....in quel preciso momento.
    Alla prossima Flavio

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  9. Il software di cronologia è coerente ☺️ Grazie per queste profonde riflessioni. Io amo la coerente incoerenza della vita.

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    1. haha si, decisamente coerente. Se facessi vedere i diagrammi credo che mi prenderebbero per pazzo 😂

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  10. Ciao Flavio,
    indubbiamente interessante il tema di oggi.
    Io, per natura, sono abbastanza coerente.
    La segretaria di edizione è davvero una grande scoperta per me... bello sapere che vi può dare una mano sul set!
    Bene anche per il tuo software di cronologia... è vero che con molti personaggi, si può creare nella saga... molta confusione!
    Grazie per i tuoi quid.
    Alla prossima.

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  11. Io sono molto coerente nella mia vita ma a volte ci sta un po' d' incoerenza perché se no è sempre tutto troppo banale. Bellissime riflessioni come sempre e grazie per la sorpresa!!!

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  12. Ciao FLavio, oggi faccio scrivere a chi sa l ' argomento. Io sono molto incoerente, non lo so se è un bene o un male. Secondo me l'incoerenza nasconde delle fragilità?

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    1. L'incoerenza nasconde fragilità? Non lo so, penso che tutti noi siamo fragili. L'incoerenza è una forma di libertà, penso che poi dipenda come uno la "abbraccia".

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  13. Ciao Flavio. La coerenza nell'arte... Siamo veramente i migliori giudici del nostro operato e nell'arte si sa quando si prende una scorciatoia, quando non si è se stessi ma si scimmiotta la propria maniera. Possiamo ingannare gli altri ma non ci possiamo ingannare da soli. E come dicevamo nell'ultimo post quando l'opera si sente che non va, meglio distruggerla e ricominciare. Un idea preconcetta è pericolosa. Meglio provare a stravorgerla per verificare se regge. Ha ragione Greenaway. La deviazione, l'alternativa, l'imprevisto. Se non ne teniamo conto, se viaggiamo su binari senza scarto viaggeremo con i paraocchi. E allora sarebbe meglio non essere partiti. Una vita coerente, fuori dall'arte, è quella che realizza le potenzialità. L'eterno potenziale che non mette a frutto i talenti realizza la suprema incoerenza ma non per questo la sua vita è inutile, anche se apparentemente non ha lasciato segni distinguibili. Sono curioso della sorpresa. Un salutone

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    1. Pensa, c'è una teoria che dice che quando un'idea emerge dal Numeno, ma non viene esplicitata nel mondo reale, viaggia comunque nella coscienza. Questo darebbe significato anche a coloro che, nell'incoerenza (e sopratutto nell'anonimato) hanno trovato, nelle miniere del creato, diamanti grezzi rimasti celati.

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  14. Buongiorno Flavio! Assolutamente sì w l’ incoerenza! Sempre! Intesa come libertà di azione, pensiero, movimento e tutto ciò che da’ spazio alla creatività e all’immaginazione. Saluti 🍀🌈☺️

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  15. La coerenza nel arte i miei primi quadri li ho creati nel caos più totale, in maniera astratta, dove riuscivo a ritrovarmi guardando in un unico punto.

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    1. Eh si, trovo questo principio affascinante. Uno, tramite l'incoerenza, ritrova se stesso, come se fosse uno specchio

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  16. Buongiorno Flavio, che bello ! Mi sembra che anche Pirandello avesse una visione simile. Cioè che la vita è spesso assurda ma l'arte, che pure imita la vita, se è assurda non viene creduta vera. Buona giornata 😊

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        1. Ricordo benissimo la presentazione a Mantova (8 ottobre 2014) del bellissimo film, Goltzous & the Pelikan Co, alla presenza tua e del regista Greenaway. Straordinario tu in un ruolo, ESTREMAMENTE difficile. Un capolavoro per cui il termine film è riduttivo. Un'opera teatrale dalle atmosfere shakesperiane. Grande 🔝

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