Quando ho scritto una pagina riguardante l'arte e la bellezza, affermavo che l'importante, per alimentare lo spirito creativo, è circondarsi di cose amorevoli, da amare e che ci amano. Lo ribadisco: penso che sia davvero la prima cosa da fare per una sana igiene dell'anima. È essenziale scacciare via coloro che ci fanno essere la versione peggiore di noi stessi e abbracciare chi ci rende felici, rispettati e amati.
Tuttavia, una domanda mi colse impreparato: «Ma come faccio ad amarmi?». È una domanda potente, tragica, struggente. Colui che si pone questa domanda si trova in un oceano di caos, dal quale è difficile persino scorgere l'orizzonte, tanto alte sono le onde che lo travolgono.
Io sono un ragazzo fortunato, come direbbe Jovanotti, cresciuto tra le braccia amorevoli di due genitori a cui devo tutto. Mi hanno guidato, indicandomi i limiti con la severità che solo l'amore può esprimere: con un sorriso e una carezza, intransigente, ma per il mio bene. Per molti anni sono stati il mio rifugio e lo sono ancora, quando, a volte, affronto delle crisi, sia riguardo a scelte di carriera sia a sconvolgimenti emotivi. In quei momenti, vado da loro. E loro, inevitabilmente, mi ascoltano e mi rispondono.
A tutte le mie domande, da piccolo, mio padre rispondeva assiduamente, mentre mia madre mi spingeva a interrogarmi e a vedere il mondo attraverso le lenti dello scetticismo.
Dunque, alla domanda «come fare ad amarsi», non ho, purtroppo, una risposta. E non me la sento di darne una. Sarebbe banale, priva di vera sostanza. Potrei dire: «Fallo e basta». Perché è così: l'amore è una scelta, un atto di volontà primitivo e originale. Nell'Anello di Saturno, è addirittura l'amore che fa nascere il nostro mondo. In questa cosmogonia, siamo tutti figli dell'amore. E quindi, in un certo senso, siamo noi stessi amore.
Ma a volte succede che persino l'amore non ama sé stesso. Perché ha paura, teme l'ignoto, teme sé stesso, teme il dolore che l'amore può scatenare. Perché amare non è solo piacere e gioia. Amare a volte significa rinunciare, soffrire, lottare, vivere.
Anche a me capita di non amarmi a volte, di odiarmi quasi, quando sbaglio, quando non sono all'altezza, quando esagero, quando non agisco e so che dovrei farlo. Succede. Siamo tutti esseri fallibili. E forse, amarsi è proprio questo: accettare di non essere perfetti.
Alla prossima pagina.