Questa è la settimana della scelta.
Come vi ho scritto nella pagina precedente, ho scelto di scrivere una pentalogia, una saga in cinque volumi. Una storia d'amore, di tempo e di destino.
Ma ora ho una scelta altrettanto importante da fare: Continuare o meno il "Paradiso delle signore".
Come molti di voi sanno, oltre a scrivere recito, e in questo ultimo anno ho intrapreso l'avventura di recitare "Tancredi di Sant'Erasmo" nel fantastico Daily di Rai Uno. Un personaggio molto ambiguo, c'è chi dice terribile, manipolatore, ma innamorato. Io lo definisco "il lato oscuro del romanticismo."
Ho cominciato a girare la serie del paradiso - che andrà in onda ora - a Maggio. Sono molti mesi di lavoro, per fare una stagione, lavoriamo ininterrottamente da giugno a gennaio dell'anno successivo. Durante lo shooting, è molto difficile partecipare ad altri progetti, perché siamo molto impegnati sul set.
Tancredi è un personaggio che ho imparato ad amare, e che in questa stagione avrà molte trasformazioni. Molti segreti, molte scoperte. Insomma sarà sicuramente al centro del fulcro narrativo.
A questo punto vi chiederete per quale motivo dovrei essere titubante se continuare o no a recitare dentro a questo stupendo progetto. Innanzitutto, dovete sapere che - per fortuna - in questa stagione, sulla Rai, uscirò con altri bei progetti, un fil m tv su Margherita Hack in cui interpreto il marito di lei, Aldo de Rosa (uno scrittore peraltro) e una serie sulla caduta del fascismo in cui interpreto Umberto II di Savoia. Insomma, sarà uno di quegli anni in cui sarò come il prezzemolo. Poi, c'è "La Divina avventura", e poi ci sono i libri che sto preparando. Infine c'è il Diario. Ah, dimenticavo, ho una figlia di 6 anni e una meravigliosa famiglia. Insomma, ho moltissime cose e pochissimo tempo. E questo è il mio primo timore.
Un altro timore è quello di rimanere incastrato in un ruolo o in un progetto. E' una paura che ho, quella di essere poi relegato a "tu sei quello del paradiso". Ma non credo di incorrere in questo pericolo. In fondo sono anche quello de "Un medico in famiglia" oppure de "Distretto di polizia". Insomma, di progetti popolare (e non) ne ho fatti tanti, quindi oso sperare che piano piano la gente riesca a riconoscermi per tutti questi messi insieme.
L'ultima paura, la più grande, è il timore di perdere opportunità di lavoro. Come vi dicevo, facendo una serie importante come il "paradiso delle signore", non ho la possibilità di affrontare altri protagonisti. E con i miei 44 anni, sto entrando in un'età che viene definita "l'età dell'oro" per l'attore uomo. Sono ancora in forma, ma ho esperienza, so recitare e posso affrontare personaggi importanti, che hanno un bagaglio di vissuto forte ed emozionante. Sento di essere pronto a regalare interpretazioni complesse. E questo tipo di lavoro richiede un asseto diverso. Spesso è più facile farlo in un film, oppure in uno spettacolo teatrale, piuttosto che in una daily. Badate, Tancredi è un personaggio molto complesso e devo ammettere che quest'anno le giravolte emotive alle quali sono sottoposto non sono mica da ridere, anzi. Complimenti agli autori.
E poi dopo le paure, ci sono anche le cose belle. Lavorare nel paradiso delle signore è come lavorare in una grande famiglia, si comincia a conoscere tutti, ci si saluta, ci si sente via Whatsapp. Ci si scambia opinioni, si affrontano le difficoltà del set insieme. Si trovano compromessi.
E poi è un lavoro che mi da molta stabilità, e nei giorni liberi che mi rimangono durante le settimane (perchè ci sono) posso scrivere. E questo, per chi ha imparato a conoscermi, non è un dettaglio da poco.
Insomma, domani devo incontrare il mio agente, Luca. Un amico. Sono 20 anni che lavoriamo insieme. E con lui parlerò del da farsi. Lui penso che preferisca che io salpi verso nuovi orizzonti. Io… io non lo so. Ma lo scoprirò a breve.
Alla prossima pagina.