14 Agosto 2023

#054 Indipendenza Artistica

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Diario D'artista
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#054 Indipendenza Artistica
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Sin da bambino sono sempre stato un ragazzino pieno di indipendenza. Sempre alla ricerca di un modo per non dover rendere conto agli altri.

Questo mi ha portato ad amare la mia solitudine, cosa che scoprii, solo più tardi nella vita, essere una caratteristica più unica che rara. Insomma, adoro la solitudine, amo quella libertà, quell'orizzonte di possibilità che si porta dietro. Il non dover dipendere dagli altri è una parte essenziale di me, e anche, per forza di cose, del mio spirito artistico.

Se fate un salto sul mio sito, vi renderete conto che ho coltivato negli anni - chi mi segue da molto lo sa - una miriade di progetti indipendenti, e tutti, in un modo o in un altro, hanno trovato vita, senza però "esplodere" come potrebbero esplodere progetti che sono connessi al mondo.

Mi spiego meglio, penso di aver pagato - con piacere - il mio auto isolamento. In fondo, perchè un progetto funzioni nella società, perchè ottenga un riconoscimento "generale" è necessario che anche altri agenti siano coinvolti. Che i "grandi giocatori", come vengono chiamati coloro che muovono i grossi numeri, abbiano qualcosa da guadagnare dal successo di quell'opera.

Sennò perchè dovrebbero attivarsi?

Non è un caso che i premi, sia nel cinema che nell'editoria, siano un'esclusiva delle grosse produzioni, o delle grandi distribuzioni. Il motivo è, da una parte, l'alta qualità fornita da questi "player" che, avendo a disposizione grandi capitali sono capaci di produrre contenuti eccezionali. Ma dall'altra parte, quel successo è dovuto alla fusione dell'ecosistema, in cui tutti hanno qualcosa da guadagnare da questa sinergia comune.

Ecco dove il mio essere indipendente paga lo scotto. La mia volontà di farcela da solo è talmente forte che potrebbe essere definita tragica. Sono destinato, come Tantalo, a non arrivare mai li dove vorrei. Il mio intento, nel momento in cui mi esprimo, è quello di parlare ai più. Ma vorrei farlo da uomo libero, senza i vincoli di altri che - giustamente - vogliono mettere bocca sull'opera.

Ripeto, giustamente. Le case editrici, i distributori conoscono bene il mercato, sanno cosa funziona e cosa no, e quindi sanno dare a chi collabora con loro le indicazioni corrette per massimizzare le opportunità di successo.

Ma allo stesso tempo, quante volte é successo che grandi artisti venissero ignorati dal mercato, e che diventassero, dopo la loro morte, riconosciuti? Questo è un tema ricorrente nel mio diario, me ne rendo conto. Ma come avrete capito è anche qualcosa che mi tocca particolarmente.

Io ho un sogno, quello di creare un legame diretto tra l'artista e lo spettatore. Dove è lo spettatore ad essere la fonte di sostentamento dell'artista. Sogno uno scambio equo, in cui l'artista procede nel suo percorso di ricerca e condivide con chi lo segue i frutti preziosi del suo lavoro.  

Un rapporto reciprocamente benefico.

Insomma, indipendente o mainstream? Non lo so. Ma quello che posso dire è che essere entrambi è molto difficile. Io ne sono in un certo senso una doppia incarnazione. Scisso in due. In quanto attore, posso essere definito mainstream, popolare. Ma come artista, come poeta, regista, scrittore, sono un indipendente.

Tuttavia, in un mondo liquido di meteore digitali, credo che l'integrità artistica, nel tempo, sarà sempre più apprezzata. Ogni volta che sono tentato di vendere la mia arte al mainstream, qualcosa dentro di me resiste, valorizzando la libertà sopra tutto. Sono, e rimango, un idealista.

E voi, cosa ne pensate? Il compromesso è necessario? Anzi, benefico? Oppure bisogna lottare per i propri ideali al punto da sacrificare il guadagno in cambio della purezza?

Alla prossima pagina.

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Charlotte
Charlotte
8 mesi fa

Tantalo - I referred to him when I was hungry for life.
I like how you use him. We idealists feel very strongly about entropy, don’t we? Metaphorically & for poignancy - all the possibilities we feel! All the intuitions the universe paints on our harmonically beating heart.

Franca Bonaccini
Franca Bonaccini
10 mesi fa

Sei uno dei pochi artisti che è riuscito, e continua a riuscirci, a creare un legame con chi lo segue, con chi usufruisce delle tue riflessioni per riflettere a sua volta. Ben venga una solitudine e una Libertà che porta a questi risultati. Grande Flavio! 🌞

Ida Alimena
Ida Alimena
10 mesi fa

Forse è utopia, ma credo che conservare la propria Libertà sia il giusto anelito di ognuno, anche se ovviamente tutto ha un prezzo. Del resto anche la stessa rinuncia ha il suo costo e, quindi, secondo me conviene provarci, almeno non si avranno rimpianti

felice parrilli
felice parrilli
11 mesi fa

la scelta la fa la propria indole, che supera ogni ragionamento razionale.
va dove ti porta il cuore.......

Magistra Studiorum
Magistra Studiorum
11 mesi fa

Ma quale tipo di arte? La letteraria, immagino. E' possibile esprimersi, ma non sempre lo è altrettanto comunicare. Ci sono canali, certo, ma sono a corsie riservate per chi riesce a trovare agganci, appoggi. Ed è ovvio che bisogna per questi percorsi avere la disponibilità alla vendita, al contraccambio. Di che genere? Dipende!

Flavio Parenti
Flavio Parenti
11 mesi fa

👍

Flavio Parenti
Flavio Parenti
11 mesi fa

Magistra Studiorum si, nello specifico arte letteraria. Ma onestamente penso che il compromesso artistico sia un dilemma trasversale che vale in ogni campo dell'arte

Giusy Pero
Giusy Pero
11 mesi fa

Alle tue domande non posso non rispondere che con la parola "indipendenza", altrimenti tradirei la mia essenza più profonda. Sì, personalmente ritengo che bisogna lottare per i propri ideali al punto da sacrificare il guadagno in cambio della purezza e di non cedere alle proprie convinzioni. Io l'ho fatto più di una volta, uscendone in alcune situazioni vincente in altre no, ma felice di aver mantenuto fede alle mie convinzioni.

Alberta
Alberta
11 mesi fa

È un po'difficoltoso perché a qualche compromesso sia nella vita artistica che personale bisogna cedere ma crederci e riuscirci come fai tu è già un bel cammino.Ciao e
alla prossima👏👏👏

Sofia
Sofia
11 mesi fa

Tu hai creato questo rapporto!!!
Grazie ❤️

Maria Rosaria Bottigliero
Maria Rosaria Bottigliero
11 mesi fa

L'indipendenza è il risultato della nostra personalità. Anche per me è un progetto la vita.

Antonella
Antonella
11 mesi fa

Ciao Flavio ti ascolto sempre con interesse anche la tua meravigliosa voce infonde serenità grazie e , Buona giornata ❤️

Tiziana IanniccheriTi
Tiziana IanniccheriTi
11 mesi fa

Importante essere liberi specialmente per l'artista che deve essere sempre se stesso

Giuliana Barsanti
Giuliana Barsanti
11 mesi fa

Solitudine e libertà sono essenziali perché l’Artista possa creare. La libertà dovrebbe essere incentivata, perché è da lì che viene l’originalità, il nuovo, il sorprendente. Sono gli imprenditori del settore che dovrebbero fare gli scopritori di talenti, portarli alla ribalta, spingerli con i loro potenti mezzi, la gente li seguirebbe e ne sarebbero ripagati. Purtroppo il guadagno rapido e facile porta alla follia di adeguare l’arte ai gusti della folla, col risultato di un appiattimento generale. I remake del cinema forse hanno origine qui e l’editoria è su questa scia, anche se stanno nascendo Associazioni di Liberi Autori per pubblicare senza vincoli. Un importante personaggio del mondo del cinema, in una recente intervista a cui ho assistito, ha spiegato che, mentre una volta si andava a caccia di idee, su cui costruire sceneggiature da sottoporre ai produttori (così sono nati i capolavori della nostra storia del cinema) adesso si chiedono finanziamenti, fornendo a garanzia di fare un film uguale a ...e si cita un titolo di successo. Pazzesco ! Tu sei un artista di talento e passione rari, spero tanto che il tuo sogno del filo diretto si realizzi, si estenda, magari tramite questo spazio, che esploda, coinvolga altri artisti e ribalti la situazione. Per quello che posso continuo a sostenerti e a divulgare. Buon lavoro !

Doriana E Nando Mecchia
Doriana E Nando Mecchia
11 mesi fa

MITICO 👏👏👏👏👏❤️❤️❤️❤️🫶

Anna
Anna
11 mesi fa

Nel mio piccolo mondo di docente alle prese con generazioni di giovani, di genitori, di colleghi non ho mai cercato consenso compiacendoli, ma sono andata dritta per la mia strada insegnando e condividendo valori e conoscenze, ho pensato più a seminare che a raccogliere e oggi posso dire che sono soddisfatta di ciò che ho fatto e, in altri ambiti, continuo a fare. Se il lavoro, qualunque esso sia, ti dà gioia, chi se ne importa se non sei ricco sfondato,l'importante è non aver dovuto rinunciare ai propri sogni. Vai avanti così Flavio 😉

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