19 Giugno 2023

La Divina Avventura - Capitolo IV

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Diario D'artista
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La Divina Avventura - Capitolo IV
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Ero immerso nell’acqua gelida del mare costiero, cercando nella notte quella piccola barca bianca che Argo mi aveva lasciato anni prima. Era nascosta tra le scogliere, e non l’avevo mai utilizzata. Sorprendentemente, era ancora lì: erosa dal sale, la chiglia ricoperta di piccoli molluschi. Le onde erano alte e, per un uomo anziano come me, non fu facile salirci. Iniziai a remare, oltrepassando la boa che segnava l’ingresso alla città degli Zero.

Il solo ricordo di quel luogo mi fa ancora rabbrividire: una rete di vecchie imbarcazioni legate da funi e ponti di corda, piene di discepoli falliti ai quali KS aveva negato per sempre l’accesso all’Eden. L’odore di pesce era nauseante. Vagando tra chiglie e ponti tutti simili, finalmente riconobbi il peschereccio di Argo. Era un’imbarcazione vecchia e arrugginita, abbastanza grande da ospitare un equipaggio di cinque. La sua massiccia struttura aveva sicuramente conosciuto giorni migliori. La vernice, una volta bianca e lucente, era ormai sbiadita e scrostata, mostrando il metallo arrugginito sottostante e testimoniando l’usura del tempo e delle lunghe giornate trascorse in mare aperto. Deboli luci illuminavano la cabina di comando sul ponte. Mi avvicinai e chiamai il suo nome.

Argo apparve con una bottiglia in mano. Era lo stesso uomo di sempre: burbero, dal parlare veloce e dall’ironia insopportabile. Era sporco. Notai che indossava ancora la sua tunica nera sotto il giubbotto di pelle. “Kato!” esclamò, riconoscendomi subito. “Quanto tempo è passato? Saranno almeno vent’anni dall’ultima volta che ci siamo visti! Ma guarda che sorpresa! Sali a bordo!”

“Ciao Argo.” risposi, sorridendo.

In un attimo, tutto tornò come prima, come se non ci fossimo mai separati.

“Vedo che la vita ci punisce tutti allo stesso modo” disse, indicando la mia barba ormai bianca. Poi mi diede una pacca vigorosa sulla schiena, “Sono davvero felice di rivedere il tuo viso. Guarda che belle guance! Vieni, dai. Ti offro qualcosa da bere. Abbiamo molto da raccontarci!”

Ci sedemmo nella cabina del peschereccio e cominciammo a parlare del passato, immersi nell’odore di acciaio, cuoio e alcol. Argo mi raccontò di come la sua vita fosse cambiata. Adesso viveva di pesca e faceva baldoria con gli altri Zero fino a notte fonda. In quel momento mi sembrò un uomo felice.

Mi chiese cosa mi avesse portato da lui, quindi gli raccontai di aver bisogno di un mezzo per viaggiare nel deserto. Argo ne fu sorpreso: “Il Kato che conoscevo aveva paura persino di mettere i piedi in acqua. Invece ora attraversi il mare in una piccola barca per arrivare fin qui. Dimmi… cosa ti spinge a uscire dalle Mura di Baltica?” gli occhi gli brillavano di curiosità.

“La stessa cosa di quando eravamo giovani. L’amore.”

Argo spalancò gli occhi. “Ancora Luna? Dopo tutto questo tempo, ancora non ti sei arreso?” Rimasi stupito dal suo tono: Argo mi aveva amato per tutta la gioventù e dopo tutti questi anni parlare di Luna accendeva ancora in lui una punta di gelosia.

“Perché, vorresti dirmi che tu invece ti sei arreso?” chiesi.

Argo fece una pausa e abbassò gli occhi, a disagio. “Voi e la vostra ossessione di dire sempre la verità. Ma non vi stanca?”

“Tu e la tua mania di mentire a più non posso, quella mi stanca.” gli risposi piccato.

Argo sorrise e mi fissò, avvicinandosi: “No, Kato. Purtroppo, neanche il mare è stato capace di farmi dimenticare di te” così dicendo, fece cenno alla bottiglia che avevamo – o meglio, aveva – svuotato nel corso del nostro breve incontro, “Vedi… sei come l’alcol, Kato: migliori con l’età.”

Gli spiegai che se avessi avuto successo, se fossi riuscito a portare Overton a KS, sarei Trasceso.

“Ah giusto, la tua ossessione di essere perfetto!” disse Argo, scuotendo la testa, “Fidati di me, lo zero è l’unico numero perfetto!”

“Hai qualcosa che possa aiutarmi?” gli chiesi, tagliando corto.

“Certo, seguimi.”

Tornammo sulla barchetta e Argo remò fino a una piattaforma, dove ci aspettava un magnifico dirigibile ovale, con una cabina spaziosa e luccicante.

“Ma è bellissimo!” dissi con stupore.

“No, non quello. Quello è mio. É uno zeppelin. Saranno vent’anni che ci lavoro sopra e nessuno lo guiderà se non io. Un giorno ci farò il giro del mondo, vedrai” poi indicò una mongolfiera malandata, “Ti propongo questa. L’ho trovata nel mare e l’ho appena rimessa a nuovo.”

La osservai: il pallone era pieno di cuciture e l’abitacolo non sembrava dei più grandi. Non era l’ideale, ma non avevo altre opzioni. “Dovrebbe andare bene,” dissi.

Argo posò i remi nella barca: “È tua se la vuoi.”

Lo guardai sorpreso da questa sua improvvisa generosità. “Grazie, Argo. Non sai quanto significhi per me. Non so come ringraziarti.”

“Mi basta un piccolo favore. Un semplice bacio.” Sorrise. Non era cambiato. Argo desiderava quello che aveva sempre voluto. Il bacio che gli avevo sempre negato. Sapeva che avevo bisogno di quella mongolfiera e così ne aveva approfittato.

“Perché devi sempre fare così?” dissi, scuotendo la testa.

Argo sospirò e riprese i remi. “Come vuoi… temo che dovrai trovare un altro modo per andare in cerca di questo ‘Overton’. La mongolfiera rimarrà qui. Sempre che tu non decida di… accordarmi quella piccola cosa che ti ho chiesto.”

“Aspetta,” dissi. Non volevo farlo, ma non avevo alternative, né tempo per cercarle. Dovevo partire e dovevo farlo in fretta. Così, con riluttanza, mi avvicinai a lui e chiusi gli occhi, ma proprio mentre il profumo di pesce e sudore mi raggiungeva le narici, mi accorsi che il bacio non arrivava mai.

“Kato, Kato” disse Argo “Non è così che si fa. I baci sono veri solo se sono sinceri, no? Era un piccolo scherzo in memoria dei vecchi tempi. Scusami.”

Aprii gli occhi, cercando di nascondere la mia umiliazione. “Oh, capisco” dissi con un sorriso forzato, “Be’, allora forse è meglio che me ne vada.”

Argo mi fissò intensamente: “Kato, la mongolfiera è tua. Sei un uomo di grande carattere, ti ho sempre ammirato per questo” poi si fermò, come interrotto da altri pensieri, più tristi, “Spero davvero che tu riesca a raggiungere la perfezione,”

Tornammo al suo peschereccio e ci salutammo, lui dal ponte, io in mare.

“Grazie per la mongolfiera!” dissi, “Ci vediamo domani al solito posto?”

Argo annuì: “Arriva all’alba, mi raccomando!”

Remai verso Baltica, con il vento che mi faceva lacrimare. Ma non era nulla in confronto allo sconforto che sentivo dentro. Non lo avevo baciato, ma avevo comunque tradito me stesso e Argo lo sapeva bene. Chiusi gli occhi per non pensarci e ripresi a remare.

Tornato a riva, esausto per lo sforzo, camminavo sulla rugiada che copriva il lastricato bianco della città addormentata. Faceva freddo, ma la tunica mi teneva caldo. non vedevo l’ora di dormire. Passai davanti al Foro e mi resi conto che quella poteva essere l’ultima volta che lo vedevo. L’indomani sarei partito, e il ritorno era incerto.

Così, entrai nel Foro e desiderai una sedia che si materializzò dal pavimento, accompagnata da un tavolo circolare. Poi desiderai una perla, che apparve sul tavolino luccicante. Mi sedetti e la presi tra le dita, osservandola in controluce di fronte alla luna. Studiai il liquido dorato all’interno. Era pura energia, puro piacere. La perla era un oggetto di assoluta perfezione, proprio come aspiravo a diventare io un giorno. La ingoiai e mi guardai attorno: Baltica era davvero un luogo incantato. Mi immersi nella sua pacifica solitudine. Cullato dalla perfezione, dal mare e dalle stelle. Mi sentivo fuori dal tempo.

Non ero ancora partito, ma già desideravo tornare.

***

L’aria mattutina era fresca e il vento soffiava con vigore, agitando la mia tunica. Era trascorso molto tempo dall’ultima volta sulle Mura. Fu durante il Giorno della Purificazione. Eravamo io, Argo e Luna. Mentre attendevo Argo e la mongolfiera, ripensai a quei giorni passati. Ricordai quanto ci piaceva lasciare segni proibiti sulla città, un’impronta del nostro passaggio. Argo era sempre a capo nelle nostre trasgressioni e Luna, attratta da lui come io lo ero da lei, lo seguiva senza pensarci due volte. Decisi di cercare quei segni: avevamo lasciato dodici stanghette alla base del muro, una per ogni avventura. Quando le vidi, non fu la nostalgia a prevalere, ma la tristezza. Tristezza per ciò che Argo aveva distrutto con le sue bugie. Eravamo ormai invecchiati e quella gioventù spensierata era solo un ricordo sbiadito.

Udii un fischio e alzai lo sguardo. Argo arrivava in mongolfiera.

“Scusa il ritardo, ho incontrato qualche inconveniente.” disse, atterrando accanto a me.

“Non preoccuparti.” risposi, avvertendo l’odore di alcol nel suo alito.

Argo si avvicinò, preoccupato, e mi chiese: “Sei sicuro di voler cercare quel ragazzo? Non sopravviverai nemmeno un giorno là fuori. Neanche io so cosa si nasconde oltre quelle dune. Nessuno è mai tornato per raccontarlo.” Mi strinse le spalle e continuò: “Mi dispiacerebbe perderti ora che posso finalmente conquistarti.”

Sorrisi: “Chi di noi due è il più illuso, Argo?”

“Tu” rispose senza esitazione, “Perché credi ancora che sia il colore della tua tunica a determinare la tua felicità. La vita è godimento. Non c’è altro.”

Non risposi, non serviva. Eravamo troppo diversi.

Argo si voltò verso Baltica che si estendeva sotto di noi. Una vista mozzafiato, con i tetti bianchi scintillanti, immersi nell’alba rosata. L’aria era così limpida che si poteva vedere persino la città degli Zero. Argo si appoggiò alla ringhiera con le braccia incrociate, e si alzò il bavero del giubbotto per proteggersi dal vento che spazzava via le nuvole, come a preparare il cammino per il mio viaggio.

“Ecco perché ci piaceva venire qui…” disse Argo davanti a quello splendido panorama.

“Già…” risposi.

“Come sta Luna?” chiese.

“È sempre perfetta” risposi con sincerità, “Non è mai stata così bella.”

Argo annuì, ma poi fece un’altra domanda: “Se Luna ha raggiunto la perfezione, perché non è ancora Trascesa in Eden?” In quell’istante, mi bloccai. Luna sperava di rivederlo, ecco perché. Ma non volevo che lui lo sapesse. Ingenuamente, non volevo rischiare di riunirli, ma ero anche stato educato a dire sempre la verità, secondo i precetti di Baltica.

“Argo, perché non mi mostri come si guida la mongolfiera?” chiesi, per cambiare argomento. Argo mi guardò per un attimo, cercando di capire le mie intenzioni, poi annuì e si voltò verso l’aerostato. Io rimasi a fissare il vuoto, troppo assorto nella paura di aver mentito, non avendo risposto alla sua domanda.

“Merda!” esclamò.

“Che succede?”

“Niente... il motore si è spento. Le cose vecchie a volte fanno capricci. Niente di grave.”

“Da quando un motore che si spegne è ‘niente di grave’?”

“Niente che non si aggiusti con un colpo ben assestato!” replicò lui, salendo sulla scala di metallo attaccata all’abitacolo e colpendo il motore con un pugno, facendolo ripartire, “Ecco fatto. Facile, vero? Adesso vai, ti raggiungo subito.”

Entrai nell’abitacolo spartano e malandato. “Non è male, vero?” chiese Argo, toccando una valvola rossa dietro di me e sfiorandomi il collo con la barba, “Questa controlla l’aria. Gira a destra vai giù, gira a sinistra e vai…?”

“Su.” risposi, imbarazzato per la vicinanza.

Argo sorrise, celando la sua preoccupazione. “Bene… Sei proprio sicuro allora?”

“Più che mai.”

Argo estrasse un piccolo disco nero, lo mise nel mio palmo e mi chiuse la mano. “Ascoltami, Kato. Se dovessi avere un qualsiasi problema – e dico qualsiasi – non esitare a usarlo.”

“Che cos’è?”

“Un localizzatore. Attivalo e ti raggiungerò subito” poi si fermò un istante e mi disse, serio: “Io ci sarò sempre per te, lo sai.”

“Grazie, ma ce la farò da solo.” risposi, invitandolo a uscire dall’abitacolo.

Argo mi chiese di portargli un po’ di sabbia del deserto per la sua clessidra, ma rifiutai: era vietato portare cose da fuori e non volevo correre il rischio di finire nei guai. Ci salutammo un’ultima volta dal finestrino e decollai. Girai la valvola e cominciai a sollevarmi sopra le Mura, ultimo baluardo di Baltica.

Sotto di me, la città si allontanava sempre più, mentre io continuavo a salire verso il cielo. Superai le dune che Argo mi aveva mostrato, e vidi ciò che si celava oltre il confine: una terra desolata, arsa dal sole. Nessun segno di vita, nessuna casa, niente. Era l’inferno.

Fu così che iniziò il viaggio che mi condusse da Overton.


Se sei giunto/a fin qui, sono certo che gradirai il romanzo nella sua completezza: Lo puoi trovare su Amazon, sia in formato Ebook che cartaceo.

Grazie della tua attenzione, e spero di aver acceso in te il desiderio di proseguire la lettura.

Flavio

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Luca e Anna, due adolescenti inquieti, si incontrano ad Anagni nell'estate del 1995. Lui, un parigino strappato alle sue radici; lei, una ribelle che fugge dalle tradizioni locali. Scopriranno una leggenda: chi troverà l'Anello di Saturno avrà il potere di cambiare il proprio destino.
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L'Anello Di Saturno

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Paola orlando
Paola orlando
1 anno fa

La tua voce bellissima😍😍✨✨cattura ancora di più l'attenzione nella lettura della tua "Divina Avventura" ❤️❣️

Nancy
Nancy
1 anno fa

Me encanta escucharte es fascinante imaginar todo ...gracias por compartir complimenti

Paola orlando
Paola orlando
1 anno fa

Ho già acquistato il libro su Amazon e sto proseguendo con la mia lettura con tantissimo piacere... Grazie😍❤️✨✨✨

Nancy
Nancy
1 anno fa

Es una narracion maravillosa!!! Complimenti ... hai una voce che ti fa imaginare tutto perfectamente come se fosse avanti a me ...grazie sei stupendo !!!! Felicitaciones !!!

Annarita
Annarita
1 anno fa

La tua voce ti trasporta direttamente nei luoghi del racconto...

Annarita
Annarita
1 anno fa

Sempre più emozionante...... 🥰

Annarita
Annarita
1 anno fa

Tra i tuoi progetti futuri hai mai pensato di fare il doppiatore? Con questa bella voce suadente

Nicolas
Nicolas
1 anno fa

Ho ascoltato con piacere questi cinque capitoli, scritti e letti altrettanto bene.
Fin dall'inizio si viene trasportati lontano dalla quotidianità

J.M. Hopkins
J.M. Hopkins
1 anno fa

Ho appena finito di ascoltare i primi 5 capitoli del romanzo. Confermo tutte le mie impressioni positive avute fino ad adesso: la netta ambientazione fantasy, le descrizioni dettagliate che ti fanno da subito calare nella storia e i personaggi evidenziati con le loro personalità ben distinte e particoleggiate.
Il punto di forza, a mio modesto parere, è aver umanizzato Kato.
Tale espediente ce lo fa amare per le sue reazioni spontanee, ma anche per i suoi tormenti, nonostante sia reputato una figura da prendere da esempio. E dunque, congratulazioni Flavio. Appena smaltiró i libri che mi sono prefissato di leggere, la "Divina avventura" entrerà a far parte della mia libreria.

Rita Maurizi
Rita Maurizi
1 anno fa

Ero un po' scettica,gli audiolibri non mi appassionano, preferisco l'odore della carta e fare scorrere la sua ruvidezza sotto le dita.Ti ho immaginato col bastone così come il tuo personaggio nel"Paradiso delle signore"e mi sono incuriosita.Risultato: mi piace molto.

Silvia Andreoli
Silvia Andreoli
1 anno fa

Coinvolgente, ascoltarlo con la tua voce è stato rilassante. Sono curiosa di scoprire il proseguimento della storia ed il viaggio del protagonista. Davvero molto interessante

Laura Vitulli
Laura Vitulli
1 anno fa

Ho ascoltato gli audio prima incuriosita poi coinvolta. Li ho ascoltati tutti d'un fiato nel silenzio pacifico del mio giardino con lo sguardo fisso su colline e prati in fiore (paesaggio che mi circonda) . Ho visto Argo, Katu e la mongolfiera. Ho visto Luna sulle rive di Baltica. Continuerò questo viaggio, questa avventura. Complimenti 🖤

ANNA
ANNA
1 anno fa

buongiorno, mi sono presa un'ora tutta per me è stato piacevole leggere con la tua voce il 3°, 4° e 5° capitolo, della "Divina Avventura" complimenti Flavio <3

Laura Carrozzo
Laura Carrozzo
1 anno fa

Ho ascoltato con attenzione i capitoli che mi ha inviato, la sua lettura rende la storia accattivante tanto da sembrare un testo poetico.
La storia mi richiama temi religiosi e altre storie come il Piccolo Principe , il viaggio di Bougainville di Diderot o ancora Candide di Voltaire.
Il tema della ricerca della perfezione è interessante, è un invito alla capacità di migliorarsi, così poco sentita oggi.
Complimenti, è una bella storia che fa riflettere.

Laura
Laura
1 anno fa
Rispondi a  Flavio Parenti

Sicuramente sarà così, dopo la lettura dei 100 capitoli darò un giudizio più completo. Complimenti anche per le sue poesie, sono bellissime.

Di Lauro Ana Maria Felisa
Di Lauro Ana Maria Felisa
1 anno fa

Penso che questo racconto sia la metafora della vita bisogna darsi una destinazione per crescere lasciare il limbo sicuro che in realtà ci tiene sospesi in una dimensione che man mano ci porta nel nulla in una insoddisfazione di noi stessi affrontare l'ignoto anche se ne abbiamo paura

sabina
sabina
1 anno fa

Racconto bellissimo, un turbinio di emozioni che ti catapultano nel viaggio dei protagonisti e del nostro essere

sabina
sabina
1 anno fa
Rispondi a  Flavio Parenti

Spero di leggerlo presto e facendo parte del Circolo Culturale e letterario Athena della mia città Galatina (Lecce) di averti ospite per presentare questo capolavoro. 😍

Marisa
Marisa
1 anno fa

L' ascolto si fa sempre più interessante e intrigante... credo di aver percepito che da questo momento comincia L' AVVENTURA... nel vero senso della parola ... andando verso guai inaspettati...come si suol dire L'agguato è dietro l'angolo...Sono curiosa di sapere come andrà a finire...cosa scoprira' Cato nel suo viaggio in mongolfiera... avrà abbastanza carburante per proseguire il suo lungo viaggio??? Spero di leggere il Libro ...
Grazie...che dire ascoltare una persona che legge per me è Emozionante...mi immedesimo nel racconto e pare di vivere una Divina Avventura... Adoro il libro cartaceo ... Tra le mani...sentire il profumo della carta e il gusto di divorarlo per arrivare alla fine...
ma ho imparato che ascoltarti è coinvolgente e rilassante...ancora...
Complimenti ❤️Flavio

Rita Maurizi
Rita Maurizi
1 anno fa
Rispondi a  Flavio Parenti

Continueremo a leggere con la tua voce

Stefania Vaglica
Stefania Vaglica
1 anno fa

Buongiorno Flavio, spero che Kato riesca a conquistare il cuore di Luna perché credo che solo attraverso la condivisione e l'unione sia arrivi alla perfezione, ho appena ascoltato per la seconda volta il 4 e 5 capitolo, forse bisognava dare una maggiore descrizione su KS credo e del vissuto dei personaggi. Comunque questi capitoli sono solo una piccola parte del libro magari in seguito farai un prequel come la scrittrice di Hungher games . Ormai manca poco all'uscita della versione cartacea del libro, in bocca al lupo e complimenti Flavio.

ELENA
ELENA
1 anno fa

Ciao, innanzitutto grazie per avermi regalato questi primi cinque capitoli del tuo libro.
Devo ammettere che anche se il fantasy/fantastico non è mai stato il mio genere, la tua opera mi ha rapita e sono curiosa di scoprire il resto!
Trovo che non sia semplicemente un racconto di fantasia ma che nasconda molte metafore e punti di riflessione che ognuno può riportare nella propria vita.
Complimenti, vai avanti sempre così e grazie ancora!!

Liliana
Liliana
1 anno fa

Bellissimo racconto la storia di Argo ,luna e Kato.

Simona
Simona
1 anno fa

Ho ascoltato i capitoli.. molto interessanti e ascoltarli con la tua voce è meraviglioso. Bravo Flavio oltre che uno splendido attore sei un fantastico scrittore

Francesca
Francesca
1 anno fa

È stato davvero bello e affascinante ascoltare la lettura del tuo stupendo libro, è proprio il caso di dirlo, che Divina Avventura, grazie mille di vero cuore Flavio

Tonina
Tonina
1 anno fa

Interessante ascoltare, invece di leggere. Grazieeeee è fantastico. Ancora grazieeeee e sei bravissimo.

Luciana Usai
Luciana Usai
1 anno fa

Complimenti per il libro...io solitamente leggo un altro tipo di storie, ma devo dire che mi hai incuriosita ed adesso voglio sapere come finisce 😅 .
Comprerò sicuramente il libro 📖. Ancora complimenti.

Luciana Usai
Luciana Usai
1 anno fa
Rispondi a  Flavio Parenti

Ciao....ho comprato il libro , mossa dalla curiosità ☺️,ancora non l'ho finito ma devo dire che scorre bene e non vedo l'ora di arrivare alla fine. Complimenti 😊

Maddalena Lupo
Maddalena Lupo
1 anno fa

Ho acquistato l'eBook su Amazon il 16 giugno potrò finalmente leggere tutto il libro, non vorrei però rinunciare ad ascoltare i capitoli letti da te che sicuramente riusciranno a coinvolgermi sicuramente molto di più, complimenti per la musicalità che sai dare alla tua voce

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