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Flavio

Tempus Fugit

Dove vanno le promesse dimenticate? Orfane vagano, incapaci di riconoscere i loro padroni, erosi dal tempo.

Passando, incontro l’eco sbiadita
D’una mia promessa dimenticata.
Sta lì, in silenzio,
Sulla panchina del tempo.
Aspetta un senso che non ha più.
Spero che non mi riconosca,
Che non mi chieda:
“Dove è finita la mia destinazione?”
E mentre attraverso i suoi occhi come nebbia nel deserto,
Il vento urla d’un vecchio,
Irriconoscibile persino a sé stesso.
Figurati ad una promessa.

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  1. Post comment

    Laura Aspromonte says:

    Improvviso poesia seguendo ciò che mi ispirano i tuoi versi il tempo che passa spaventa ma la speranza è con noi le poesie e le persone le tengo nel cuore o chiuse in un diario

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  2. ENTRA IN SCENA IL SILENZIO
    E’ la musica che certe anime hanno dentro, che invece di spartiti riempono pagine su pagine, parole che vengono giù come fonte dalla roccia, da un pertugio zampilla acqua fresca e pura.
    La musicalità è forse una nostalgia che ha preso in affitto il monolocale sito in mezzo al traffico tra il diaframma ed il corso parallelo al cuore. Non si possono spiegare certe
    parole da dove provengano con quel suono dolce di rima baciata o verso libero, libero sì come il vento.
    Vengono giù inarrestabili ragazzini in corsa dietro ad una palla, da recuperare in un campo battuto e scosceso, le loro bocche larghe in affanno e risate e le ginocchia sbucciate dalle innumerevoli cadute.
    Gli occhi infiammati dalle lacrime trattenute per
    orgoglio, mai vinti, questi sono gli artisti, quel lasso di tempo per giungere al punto finale della pagina dei ringraziamenti e allora ancora quella malinconia provata per il tempo speso a forgiare, a vegliare nelle notti per incastrare un’immagine vincente per il colpo di scena finale.
    Vengono giù le parole, quando non sono lacrime, quando le labbra non si chiudono in quella serenità attesa perchè tutto sembrava andare troppo di fretta sulle camicie bianche fresche di bucato.
    Quando cade e si rompe la sinfonia non basta a consolare: entra in scena il silenzio.
    Ma una voce sempre resta a cantar di quella vita innamorata della musica e della poesia
    Daniela Sulas

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