Mi è stato chiesto, su Spotify, di approfondire la crescita dell'artista.
Prima di tutto dobbiamo capire cosa si intende per crescita. Il mestiere dell'artista è complesso e non è solo limitato alla sua arte, cioè alla sua tecnica, ma include la sua anima, il suo portafoglio, la sua vita sociale, la sua cultura, la sua mente, il suo corpo. Insomma, le caratteristiche che deve sviluppare un bravo artista sono tante e multidisciplinari. Così tanto che dobbiamo arrivare, per forza di cose, a una visione olistica di cosa sia un artista.
L'artista, per me, è colui che porta una nuova sfumatura di realtà a coloro che non hanno il tempo o la voglia di cercarla da soli.
Questo vuol dire che per me l'artista è prima di tutto un esploratore. Ma non esplora lo spazio, almeno, non principalmente. Esplora i suoi sentimenti, la sua anima. Per questo spesso viene confuso come un essere vanesio. È vero, molti che fanno arte lo fanno per vanità, fragilità, desiderio di essere riconosciuti. Ma non parlo di loro; parlo di quelli che hanno dentro una ferita, un desiderio irrefrenabile di comunicare, una curiosità che li porta ogni volta lontano.
L'artista deve esplorare gli altri, lo spazio e il tempo. Proprio perché, per via di questa caratteristica olistica, la sua crescita dipende da tanti fattori. Purtroppo, per ragioni di spazio e di tempo, mi focalizzerò sulla crescita del motore centrale.
Ci possono venire in aiuto alcuni detti sopravvissuti ai millenni di guerre e rivoluzioni:
"Mens sana in corpore sano."
Alimentate cuore e mente con cibo di qualità, che vi elevi, che vi predisponga al miglioramento e all'apertura.
"Più so, più so di non sapere."
Questo principio base, che obbliga coloro che hanno intrapreso un percorso di scoperta, a fare sempre un passo avanti verso l'ignoto, è la base del movimento. È il motore.
"Chi va piano, va sano e va lontano."
Per crescere, serve la resilienza della tartaruga. Non si ha successo la prima volta, nemmeno la centesima. Dicono che i primi cinque anni di qualsiasi disciplina non sono fatti per trovare il successo, ma per diventare bravi. Ci vuole tempo, dedizione e ascolto.
"Non mettere il carro davanti ai buoi."
Questo detto vuol dire molte cose insieme. Nel nostro caso, direi che prima di tutto serve una buona gestione dell'economia. Il mio suggerimento è di non indebitarsi, per evitare di essere costretti, soprattutto all'inizio della carriera, a fare rinunce per via di un debito. Ma vale anche per come ci si presenta. Umiltà, professionalità e ascolto sono competenze ignorate ma fondamentali nel mondo dell'arte.
Ultima cosa... Nel frattempo che fate questa strada, impervia, piena di buche e precipizi ad ambo i lati, spesso solitaria, avulsa dalla quotidianità, speciale poiché straniera, vi suggerisco di ricordare, di tanto in tanto, per la vostra salute mentale, un ultimo detto:
"Chi si accontenta, gode."
Perché a volte il talento non è riuscire a fare quello che amiamo, ma amare quello che facciamo.
Alla prossima pagina.