Flavioparenti.

ISCRIVITI
DIARIO  d’ARTISTA

Costruire un personaggio: dalla carta al palco

Diario D'artista
Diario D'artista
Costruire un personaggio: dalla carta al palco
Loading
/

Molte domande mi sono state poste per questo articolo, che sarà, come vedrete, una forma ibrida di discussione tra di noi. Come sapete, vi ho chiesto, alcune settimane fa, di pormi delle domande sull'argomento. Oggi desidero sia approfondire questo tema da un punto di vista tecnico, che affrontare le vostre domande.

Prima di tutto, è necessario comprendere esattamente cosa è un personaggio. Io ho una mia personalissima teoria a riguardo: per me, il personaggio è un'allucinazione collettiva che poi si manifesta fisicamente attraverso la potenza della recitazione.

Quando recito non interpreto un personaggio, ma vivo le battute che mi vengono date nel più profondo e realistico dei modi, vestito da persone che hanno seguito un'idea, all'interno di scenografie che dipingono un mondo. E tutto questo produce l'allucinazione che incarno: il personaggio.

Partendo da questa premessa, è facile comprendere come io non creda nella caratterizzazione, ma piuttosto nell'onestà. Per me la buona recitazione è la bugia vera. L'onestà più profonda incarnata nell'illusione del reale. Quando recito, non fingo, sono vero, fino in fondo, fin dove riesco. E poi, magicamente, si sente un "Buona!" e l'illusione finisce il tempo di un respiro.

Difatti, spesso mi chiedono se trovo difficile entrare in un personaggio, al che rispondo: no, entrare è facile. È uscire che è difficile, perché a forza di indossare una maschera, qualcosa di quella maschera ti rimane addosso, e non te la stacchi più. Tu incarni il personaggio, e il personaggio ti penetra nelle ossa. Ovviamente, per affrontare questo metodo serve grande controllo, soprattutto emotivo, perché ci vuole un attimo a confondere la linea tra reale e finto. Ma è così che mi piace affrontare l'arte della recitazione. Con il cuore in mano.

Per la scrittura, invece, il processo è molto più complesso. Un personaggio è l'insieme delle azioni che compie all'interno della storia. Le grandi scelte lo definiscono. Il modo in cui si esprime, in cui pensa, tutto prende forma nelle parole. In un livello di astrazione che regala, se ben scritto, al lettore, la possibilità di essere egli stesso quel personaggio. Di vivere in prima persona, nella propria fantasia, ogni aspetto delle menti e delle anime che costellano il libro.

La mia tecnica di scrittura è divisa in varie fasi. Io comincio a pensare a una possibile storia, e piano piano la immagino, come fosse un racconto breve, poche pagine, che poi comincio a definire, a strutturare, a incasellare. È una fase molto creativa e al contempo molto tecnica: fondamentale per me per darmi la libertà, in seguito, di scrivere senza pensare. Proprio come nella recitazione.

Quando affronto la pagina, il dialogo, lo vivo come se stessi recitando, cercando appunto di incarnare, ogni volta, il pensiero, il desiderio o la paura del personaggio, con la consapevolezza di non sprecare parole e di portare avanti la scena.

In questo caso, la recitazione e l'improvvisazione mi sono molto utili, perché mi permettono di affrontare questo "spazio" con una consapevolezza maggiore, un divertimento che mi regala lacrime, sorrisi, emozioni. Perché scrivere mi emoziona tantissimo: è quando si arriva a una scena importante, durante la quale si riesce a mettere sul piatto un pezzo di cuore, beh, quello è un grande momento per lo scrittore. Oserei dire che è il motivo per cui è così bello scrivere. Così... liberatorio.


Come fai a calarti esattamente ogni volta in un personaggio diverso, quando reciti?

  • Cinzia

Questa domanda mi è stata posta più volte. Dunque... il mio processo è sempre lo stesso. Io affronto il momento, il silenzio, la scena, per quella che è. Né più né meno. Il mio obiettivo, come attore, è essere nel qui e ora, ed è toccando quel momento che il personaggio nasce. La mia responsabilità, come attore, è quella di essere "vero". Di far accadere qualcosa. Il resto lo lascio agli altri. Questo mi permette di dare allo spettatore quel pezzo di me che è, credo, una delle mie caratteristiche.


Ti sei ispirato al personaggio di Tancredi, un ruolo che ti porti addosso da alcuni anni, per disegnare Floyd come l'antagonista di Luca, personaggio oscuro che avrà molto probabilmente il suo sviluppo nel prossimo volume?

  • Paola

Lo ammetto. Floyd viene dalla maschera di Tancredi. Come dicevo, è inevitabile che, a forza di frequentare un personaggio come lo faccio io, qualcosa dentro rimanga. La scrittura in questo mi dà la possibilità, in un certo senso, di sublimare quel demone interiore (nel caso di Tancredi è il caso di dirlo!) e di utilizzarlo come uno strumento narrativo. È una delle grandi fortune che ho come attore. Io ho incarnato molti uomini diversi, alcuni cupi, altri romantici, e questo ha ampliato la mia panoplia di pensieri, di anime.


Per entrare nel personaggio come ti prepari?

  • Silvana

Avere un approccio atipico come il mio non preclude, ovviamente, una grande preparazione. La mia consiste in due cose. 1. La memoria. Io tendo a conoscere molto bene le mie battute, le studio in maniera quasi ossessiva, perché voglio riuscire a non pensarle, voglio farle diventare qualcosa di istintivo, come respirare, proprio per poterle dare una naturalezza. E 2. Cerco l'attimo. Dovete sapere che sul set sono piuttosto un burlone: faccio scherzi, faccio facce, parlo e mi diverto tra un ciak e l'altro, e spesso chi mi vede sul set si chiede come faccia a passare, subito dopo il ciak, alla serietà del personaggio. Quella bolla di leggerezza mi serve proprio ad allinearmi con me stesso, con chi mi circonda, a farmi sentire la concretezza del presente.

E poi... si vola.

Spero davvero che questo nuovo format vi piaccia. E nel caso, potremmo svilupparlo ancora di più, cercando una relazione più dinamica, in cui traggo anche da voi i temi da affrontare. Un dialogo continuo, che serva a testimoniare il nostro piccolo giardino.

Alla prossima pagina.

Flavio.

condividi su:

Pagine recenti

30 Giugno 2025
23 Giugno 2025
16 Giugno 2025
Archivio

Rispondi a Teresa Costa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

15 comments on “Costruire un personaggio: dalla carta al palco”

  1. …bisogna essere super generosi per prestare la propria persona a tanti personaggi diversi, poi, per compensare non corri il rischio di diventare egoista nel privato?

  2. Flavio sto avendo difficoltà a capire quale è il tuo profilo, mi stanno contattando molti Flavio parenti, falsi

  3. È sempre un immenso piacere ascoltare le tue narrazioni ed i tuoi racconti.....ho ascoltato tutto con molta attenzione e mi sono ritrovata catapulta nei tuoi set cinematografici ....una magia.
    Grazie Flavio.
    Alla prossima

  4. Oggi mi riporti all’esame di Teatro (Lettere Moderne non ultimate) di tanti anni fa, di cui conservo i 2 volumi “Il lavoro dell’attore” di Stanislavskij, in particolare a un bellissimo pezzo dedicato all’interpretazione di Otello. Curiosa e interessante la tua teoria dell’allucinazione, mai sentita prima, qui si apprende sempre. Io credo che nessuna arte sia capace di una tale potenza di disciplina e controllo nella conoscenza di sé, come la scuola di recitazione. Si dovrebbe insegnare nelle scuole come base. Dalla recitazione alla scrittura, per un creativo come te, mi sembra un passaggio naturale, soprattutto dei personaggi (lo stai facendo molto bene nei tuoi romanzi) e noi diventiamo gli interpreti. Ma la cosa più bella, la cosa più bella per me, è sentire che sul Set sei un po' burlone !!! Che meraviglia !!! Non hai idea di come capisca queste bolle di leggerezza. Lo faccio anch’io, e ti dirò che mi vengono meglio proprio nei momenti più impegnativi e perfino drammatici vissuti in ospedale. Mi aiutano perfino a relazionarmi. Purtroppo non ho fatto in tempo a partecipare alle domande, periodo di grandi impegni, ma mi fa piacere leggere quelle fatte e le risposte. Sto procedendo con la lettura del Terzo. Buon lavoro Flavio !! ❤

  5. Buongiorno Flávio, come sempre affronti o interroghi argomenti interessanti! Quanti ruoli ricopriamo ai nostri giorni?! Io mi interrogo sul concetto di personalità. Ogni persona ha la propria personalità! Alcune persone hanno una personalità forte, altre hanno una personalità debole. Secondo me la nostra personalità non cambia, è nostra, è la nostra essenza... è ciò che ci differenzia gli uni dagli altri... ognuno con la sua! Ora, se parliamo di "interpretare un personaggio" o di "interpretare un ruolo", chiunque può farlo, e lo può fare ogni giorno, sia senza rendersene conto, sia apposta. Gli esseri umani hanno la capacità di adattarsi, quindi ci stiamo evolvendo, come le altre specie. Ma la nostra essenza rimane. Possiamo svolgere diversi ruoli, dipende solo da noi e dalle nostre scelte, possiamo avere diverse maschere, ma ancora una volta dipende da noi. Cosa vogliamo essere? un personaggio o noi stessi?! dipende da persona a persona. Potevo essere un'attrice, scrittrice, modella, qualunque cosa volessi! Ora potrebbe esserci un modo per farlo, interpretandolo o meno. Spetta ad ogni persona fare le proprie scelte. Ho scelto la mia professione e sono felice della mia scelta. Non posso usare "maschere", perché anche senza volerlo, la mia espressione facciale rivelerebbe che ciò che sto facendo non corrisponde. Quindi, come posso "cogliere" rapidamente l'accento, indipendentemente dalla lingua? Per essere un attore, uno scrittore... devi piacerti e avere talento senza perdere la tua vera essenza, la tua personalità! E' la mia opinione, potrebbe essere giusto o sbagliato!? Complimenti

  6. Il tuo modo di recitare mi colpisce sempre ogni personaggio che interpreti é sempre un emozione diversa hai tutta la mia stima🧡

  7. Ciao Flavio. Come interagire su questo argomento? Non sono attore, né scrittore. Ma sarà proprio così? Quanti ruoli interpretiamo nella nostra giornata... Quante volte e con chi possiamo dire di essere "noi stessi "? Mi interrogo spesso sul concetto di personalità. Se ciascuno di noi ne abbia una specifica, permanente cioè identica a se stessa in ogni occasione davanti agli altri o piuttosto la nostra personalità sia una forma mutante che si adatta per vari motivi ed esigenze a chi ci si para davanti, alle circostanze giornaliere. Agli incontri coi familiari, con gli amici, con gli estranei. L'adattamento agli altri, per interagire,ci mostra le facce del caleidoscopio che, se potessimo guardarci da fuori, scopriremmo di essere. Siamo tutti attori, quindi. Assumiamo dei ruoli per il regista che nascondiamo in noi. Spesso molto esigente.. Forse te lo hai capito, quando hai deciso di farne un mestiere... Un saluto e alla prossima

  8. Caro Flavio, così come tu riesci a "incarnarti come attore nel personaggio che devi interpretare,allo stesso modo noi come tuoi lettori ci immedesimiamo nei personaggi del tuo romanzo che più ci colpiscono ...E questa penso il dono che tu hai di trasmettere queste particolari e speciali emozioni a chi ti legge.

  9. L'attore quando recita si immedesima nel personaggio e lo spettatore si dimentica dell'attore.Durante la recita l'attore sembra non esistere più e non essere quella persona sul palco.l'interprete è bravo quando si cala nel personaggio.Infatti l'abbiamo visto in Tancredi, lo spettatore si era dimenticato dell'attore Flavio Parenti.Si vedevano solo Tancredi cattivo, geloso, possessivo invece è Flavio Parenti.L'attore indossa una tante maschere e più mai come il famoso Pirandello uno, nessuno e centomila.Anche nella scrittura mi piace molto, come nella recitazione ti cali nei panni dei personaggi che hai creato. Il parere è questo, un misero rispetto a quello che hai scritto tu.

  10. Ciao Flavio,
    innanzitutto GRAZIE per aver risposto ad una mia domanda...in modo così esaustivo.
    Trovo bella questa metodologia e questo scambio fra noi...
    E' interessante quando affermi che è difficile uscire dal personaggio... più che entrarvi.
    Complimenti, intanto, perchè Tancredi è perfetto!
    A la prochaine.

Scopri le mie poesie

15 Maggio 2023
15 Maggio 2023
11 Maggio 2023
9 Dicembre 2023
15 Maggio 2023
css.php
Informativa sulla Privacy - Estratto

Informativa sulla Privacy - Estratto

Per la versione completa, visita: Informativa sulla Privacy Completa

Ultimo aggiornamento: 06 gennaio 2024

La nostra Informativa sulla Privacy spiega come raccogliamo, usiamo e divulghiamo le tue informazioni personali quando utilizzi il nostro Servizio. Essa ti informa sui tuoi diritti relativi alla privacy e su come la legge ti protegge. Utilizzando il Servizio, accetti la raccolta e l'uso delle informazioni in conformità con questa Informativa.

Raccolta e Uso dei Dati Personali: Potremmo raccogliere dati come nome, email, dati di contatto e altre informazioni personali. Utilizziamo tali dati per fornire e migliorare il Servizio, per comunicazioni e per finalità di marketing, sempre rispettando le norme vigenti.

Cookie e Tecnologie di Tracciamento: Utilizziamo cookie e tecnologie simili per analizzare il traffico e migliorare il nostro Servizio. Puoi controllare queste tecnologie tramite le impostazioni del tuo browser.

Sicurezza dei tuoi Dati: Ci impegniamo a proteggere i tuoi dati, ma ricorda che nessun sistema è sicuro al 100%.

Modifiche alla Politica: La nostra Informativa sulla Privacy può essere aggiornata; ti invitiamo a rivederla periodicamente.

Per domande, contattaci: privacy@flavioparenti.com