Diario D'artista

15 Luglio 2024
Il momento giusto
Come trasformare il nostro pensiero creativo in arte vivente? In questo articolo esploro l'essenza dell'empatia e la ricerca del "momento giusto" nella recitazione.
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Il momento giusto
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Quando è il momento giusto?

Il mio lavoro, l'attore, è in parte l'arte del momento giusto. Un bravo attore riesce a sembrare al posto giusto al momento giusto. Questo lo rende sia credibile che emozionante. Mi piace comparare l'arte della recitazione con quella sportiva, perché nel recitare vi è una componente di performance tipica dello sport, ma in una dimensione più umana, più empatica. L'arte dell'empatia.

Per esempio, per un calciatore, quando è il momento giusto di calciare la palla? Poco prima? Poco dopo? Diciamo che sono tutti bravi con il senno di poi… ma quello che conta è il momento. Quell'istante in mezzo ad altri mille istanti nel quale, se viene eseguita l'idea, l'emozione, il calcio al pallone, la realtà si trasforma, e un gesto diventa una lacrima nell'occhio di chi lo guarda, un urlo liberatorio, uno stupore indimenticabile.

Questo è vero anche nel processo creativo. Io sono un grande fan di Socrate. Per me, lui è stato superiore a tutti i filosofi dopo di lui, perché Socrate aveva chiaro quanto fosse pericolosa la parola scritta. Quanto fosse pericoloso definire i pensieri, forgiarli nell'eternità di una parola. La vita è mutevole, cambia come le maree, e anche i pensieri, persino le parole. In un certo senso, il vano tentativo di rimanere immortali con le parole si scontra con la realtà del creato, che si fa piuttosto beffa di tutto ciò che lasciamo ai posteri.

Dicevo di Socrate. Il pensiero. Il processo creativo. Io provo, almeno all'inizio della genesi di un'idea, a non scrivere nulla, proprio per non perdere il momento giusto. C'è un momento per fissare i pensieri, per forgiarli in modo inequivocabile, che non permette poi di tornare indietro. Ma fino a che il pensiero rimane dentro di noi, nella nostra mente, nel nostro cuore, non ha una vera e propria forma, siamo noi la forma di quel pensiero, ed esso muta e si conforma al nostro sentire. È vivo.

E quando si decide di mettere su carta un'idea, in un certo senso, la si uccide. Come le farfalle che diventano oggetti di collezione, le idee appuntate alla carta sono la forma primordiale di un oggetto destinato all'esibizione, più che alla personale ricerca.

E quindi grande Socrate, che è riuscito, in tutta la sua carriera di filosofo, a non scrivere nulla, almeno non ci è arrivato nulla, ma solo a plasmare la mente di coloro i quali hanno definito il modo di pensare occidentale per migliaia di anni a venire.

Ho uno strano rapporto con il mio inconscio. Mi fido di lui, e spero che lui si fidi di me. Quando ho un'idea, non la fisso, non la metto in un taccuino, la lascio riposare nel calderone dell'inconscio, conscio (si fa per dire) che sarà lui a restituirmi qualcosa di più morbido, più impastato e amalgamato, nel tempo.

L'arte è come la cucina: spesso, una cottura lenta produce sfumature di profumo e di gusto assolutamente uniche.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Mirta
Mirta
2 mesi fa

La escritura nace de la visión interna, es cierto! Pero cada uno debe intentar ver ese interior, qué está queriendo expresar?. Particularmente salgo a caminar muy temprano en la mañana, cuando me encuentro sola con el verde de los árboles y el canto bullicioso de los pájaros, bañados por un sol que da vida y dejo que la palabra se funda con las emociones para luego plasmar alguna idea en lo concreto del papel. Me encanta escucharte!!! Beso

Ana Lúcia
Ana Lúcia
2 mesi fa

Olá, Flavio!
Acredito que o momento certo só chega quando reconhecemos que o “timing” é crucial para capturar e transmitir emoções de forma autêntica e impactante. Isso só acontece após permitirmos que o tempo e a paciência enriqueçam a profundidade e a qualidade do resultado final.
Até breve!

Alessandra
Alessandra
2 mesi fa

Sì,,Flavio, anche le mie idee non vengono scritte ma restano chiuse in me, come dici tu nell'inconscio. Poi magari, anche senza che io lo voglia, vengono elaborate dal mio pensiero, e successivamente magari poste,in essere. Giuste o non giuste ( questo è sempre soggettivo)trovano dentro di me l'imput per una eventuale realizzazione. Sempre complimenti GRANDE FLAVIO

Belkis
Belkis
2 mesi fa

I have read your writing again. Writing is like cooking. It must be done little by little and enjoy the parfum, that is what you said. I ussually walk and think in a theme. Then I write down some words. Finally I write sentenses and then I make changes. It,s so enjoybable!
I wish I had studied how to write well.
Thank you very much for your input. I always learn something new and useful.
Good luck! (Invoque the befana)

Charlotte
Charlotte
2 mesi fa

You let the idea rest - unfixed. I am done 😀

Emanuela
Emanuela
2 mesi fa

Ciao Flavio, sì hai ragione ..i pensieri, le idee le tengo dentro di me , ci penso certo salgono dal mio profondo e mi dico “A GIÀ E’ VERO NON CI AVEVO PENSATO” non mi scrivo nulla..lascio che tutto esca liberamente, improvviso, osservo con gli occhi spalancati, a volte mi siedo su una panchina e mi ascolto ..sono una sognatrice..immagino mi creo delle storie che poi svaniscono…allora ascolto la musica che mi mantiene nel mondo reale e guardo le Persone passare davanti alla “mia panchina” e osservo ciao Flavio✌️🎄🪁🏃

Belkis
Belkis
2 mesi fa

Hermosa descripción del proceso de.la escritura.

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