Diario D'artista

8 Aprile 2024
#120 Trova il tuo maestro
Se ho avuto un talento, è stato quello di scegliere i miei maestri. Di riconoscerli, e poi aver fatto di tutto per essere loro allievo. In questa pagina spiego l'importanza dell'individuare i maestri.
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Quando facevo l'assistente alla regia, ho avuto la fortuna di assistere, ed è il caso di dirlo, al processo creativo di uomini che avevano dedicato la loro vita allo sviluppo artistico. Ognuno di loro possedeva una propria visione dell'arte, un arsenale di trucchi e segreti, frutto di intuizioni che avevano forgiato il loro percorso artistico. Matthias Langhoff, Maurizio Nichetti, Marco Sciaccaluga: tre registi dai quali ho imparato molto, in diverse dimensioni dell'arte, da come comportarsi (Marco), a come concepire una visione (Matthias), fino a come strutturare la produzione artistica (Maurizio). Ma poi c'è stato anche Massimo Mesciulam, che mi ha trasmesso la sua visione della recitazione e le sue tecniche. Marco, Maurizio, Matthias, Massimo. I miei M. I miei maestri d'arte.

Vi racconterò come ho scelto Matthias. Ero assistente alla regia di Marco e, un giorno, durante l'allestimento di "Madre Courage e i suoi figli", vidi Matthias infuriarsi per quella che considerava una mancanza di rispetto verso il poeta, Bertold Brecht, autore dell'opera.
In un impeto di passione, Matthias salì sul palcoscenico, animato da un dolore autentico, perché sentiva che la messa in scena non rendeva giustizia all'intento originale del poeta. Personalmente, ritengo che ogni regista abbia la libertà di interpretare l'opera, come vuole poiché in quel momento è lui l'artista. Tuttavia, fu la passione e la sensibilità di Matthias a catturarmi come un magnete. Quando scese dal palco, mi avvicinai a lui e gli dissi: "Matthias, voglio essere tuo allievo. Voglio assisterti." E così fu. Matthias mi insegnò moltissimo, perché ero stato io a sceglierlo.

Se ho avuto un talento, è stato quello di riconoscere i maestri. Nel secondo anno della scuola di teatro stabile, ebbi l'opportunità di essere selezionato tra i migliori allievi per uno stage intensivo di quasi un mese con allievi di altre scuole europee e maestri proveniente da tutto il mondo. La prima settimana fu un tour de force di mini-lezioni sulla drammaturgia inglese, commedia dell'arte, danza messicana, butoh giapponese e tecniche di canto e allenamento indiani: insomma un'esperienza straordinaria. Spinto dalla mia inesauribile curiosità, decisi di immergermi nel Butoh, riconoscendo nel maestro Katsura Kan una fonte di sapere e ispirazione.

E così mi immersi in una dimensione completamente diversa dalla mia abituale realtà teatrale. Questa esperienza non solo mi ha aperto la mente, ma anche il corpo!

Individuare i propri maestri è un talento. Quando comprendiamo che esistono uomini e donne nel mondo con un bagaglio di conoscenza e arte vasto come il tempo che hanno vissuto, allora capiamo quante inesauribili fonti di conoscenza, esperienza e formazione siano a nostra disposizione.

Non esistono scuole che possano creare artisti: perché sono gli allievi a scegliere i propri maestri, non il contrario. È il valore dell'individuo artista, che si riflette e plasma l'opera, a renderla magica. Questo avviene spesso quando l'artista, finalmente sicuro di sé e consapevole del territorio in cui si muove, decide, con esperienza ed estro, di andare oltre i confini tracciati dai maestri, alla ricerca di nuovi orizzonti sconosciuti.

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Angela
Angela
5 mesi fa

Buongiorno, devo dire che credo anche io che siamo noi a cercare il nostro maestro. Avrei voluto fare l'attrice da sempre ma la mia strada mi ha portata altrove fino a quando ho incrociato un attore di teatro che seguivo e che, senza rendermene conto, scelsi per insegnarmi a recitare. Ho avuto l'onore di recitare e di percepire la bellezza nel farlo oltre alla soddisfazione personale e la comprensione che non avrei potuto scegliere un altro per darmi questa occasione. Buona giornata

Guido
Guido
5 mesi fa

Molto bello questo racconto Flavio, condivido appieno il tuo pensiero!

Mariangela
Mariangela
5 mesi fa

Integrazione.
Desidero però aggiungere che ci possono essere Maestri più in senso lato , penso quindi ai grandi spiriti con cui entriamo in contatto nel corso della nostra crescita e formazione soprattutto ma anche della nostra vita,
perché non si smette mai di imparare e di studiare. In questo senso tali figure di riferimento probabilmente non sapranno mai l’importanza che hanno avuto per noi, per forza di cose ,(come le figure illustri della storia, in vari ambiti operativi e soprattutto i grandi Artisti o i grandi uomini ci pensiero e della Scienza).. Per restare nella contemporaneità per me è
stato significativo anche l’incontro con importanti cantautori italiani e non, tra tutti mi piace menzionare l’Artista che ha dato onore e celebrità alla mia città di origine, Fabrizio De Andre’, ma potrei citarne altri il cui graffio artistico rimane segno indelebile in me. Perché l’Arte in generale ha il potere di influenzare ogni aspetto della nostra vita, in cui ci parla e illumina, in modo da rivestire un ruolo fondamentale e di formarci. Perciò sospetto che anche tu con il tuo impegno e il tuo talento , con tanta generosità messo a nostra disposizione , lo resterai nel tempo, Flavio, anche quando probabilmente non saremo più in contatto . Grazie.
Saper insegnare è una delle potenzialità umane che sfugge alla connotazione di età anagrafica, si che anche in un rapporto allievo/ Maestro esiste sempre un magico e fruttuoso scambio che arricchisce entrambi.
Concludo però affermando che qualunque uomo di buona volontà sia testimone agli altri di valori umani
( in primo luogo di dignità e di ricerca) possa essere di esempio e di prezioso insegnamento agli altri., quanto più trovandosi in condizioni dolenti e svantaggiate.
Eh sì proprio vero “ fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Felice nuovo giorno.
Mariangela

Mariangela
Mariangela
5 mesi fa

Salve, Flavio. Durante la mia storia scolastica e universitaria ho avuto molti insegnanti , ma di Maestri ne ricordo solo due, un Professore di STORIA e Filosofia, nel Liceo, il Prof. Adriano Guerrini, che è stato anche uno scrittore poeta( ma che conobbi allora solo come prof. sensibile e attento a trasmetterci contenuti di pensiero e bellezza), e il Prof. Elio Gioanola, eccellente scrittore e fine psicologo, che fu Relatore della mia Tesi di laurea in Letteratura italiana contemporanea, e mio Professore per il quarto esame che sostenni in Letteratura Italiana appunto., alla Facoltà di Lettere dell’Ateneo genovese.
Ho già parlato del mio rammarico di aver trovato raramente insegnanti Maestri, ravvisandone la causa forse nelle aspettative troppo alte che avevo, ma sono sicura che in realtà la causa di tale frustrazione sia da ravvisarsi nello scarso livello che riscontravo a scuola , mentre per l'Università, ammetto di essere stata in un periodo di evoluzione e contestazione e quindi neppure di averli cercati.
So, infatti, che occorre essere disponibili ad accogliere il sostegno e la collaborazione che solo un Maestro sa dare…
Non faccio fatica a ritenere giusto quanto affermi circa la necessità di talento nell’individuare figure particolarmente significative tra gli insegnanti , con caratteristiche umane e professionali tali da farceli percepire come Maestri. Sono inoltre convinta che la qualità richieda qualità e che un alunno di un certo valore.non possa accontentarsi ma giustamente pretenda qualità.
Quindi certamente intuisco come il tuo talento e la tua cultura ti abbiano sollecitato, durante la tua storia formativa e professionale, risposte urgenti e indispensabili da figure davvero importanti , in grado di dialogare con te e sostenerti adeguatamente., stimolandoti., sì da valorizzare le tue potenzialità., sempre “cacciatore di orizzonti” come Overton.
L’alunno deve scegliere il suo Maestro, dimostrandogli umiltà ed estrema fiducia., in modo da instaurare un profondo dialogo umano, oltre che professionale, che deve essere estremamente sincero e collaborativo. Grazie per la franchezza con cui ci parli di questa tua fase della tua vita , apertura che ho trovato anche nell’interessante prodromo , concernente la tua formazione spirituale, a cui sento di rispondere sinteticamente con la medesima franchezza.
Premetto che personalmente, riguardo alle scelte religiose o alle ideologie degli altri, nutro sommo rispetto.
Penso che siano tutte personali e non vadano in alcun modo discusse o criticate. Certo che, sul loro costituirsi e consolidarsi, più che sul definirsi di altri aspetti della personalità, ritengo abbia grande peso l’educazione e le influenze che su un soggetto in evoluzione ha il tessuto sociale e l’ambiente famigliare in cui vive e si forma.
Ma per come concepisco la fede, essenziale credo sia il momento in cui un individuo accetta di percepire quella spinta verso l’assoluto che ciascuno di noi prima o poi sente e si dispone ad accogliere la sua grandezza anche se non tutto può essere capito razionalmente,
Avere compreso il significato del nostro esistere non quindi è da ravvisarsi nella incondizionata obbedienza a dogmi e precetti, né nel rispetto a istituzioni umane, consolidatosi nei secoli, ma nella totale privata adesione alla dimensione di creatura chiamata ad essere solidale e prossima a tutte le altre creature e a ciascuna di esse, quanto più nel bisogno , con la persuasione del nostro essere esistenze effimere , fragili e palpitanti, come viole dal profumo inebriante.
Certo, da cattolica, considero la testimonianza di Cristo eclatante e insuperabile, tutta la storia della sua vita, dall’inizio alla fine, e la morte di lui figlio di Dio, e tuttavia pronto a sacrificarsi per redimere l’umanità imperfetta e infelice. Una fiaba? Un sogno creato dal bisogno di rassicurazione di un’umanità incerta e sofferente? Forse. Ma quanto fascino questa figura di Re crocifisso, morto,e risorto, Eroe unico, sublime, invincibile…
Non mancherò di leggere, il libro “ I Veda” che ci suggerisci, evidentemente di grande spessore e significato nella tua ricerca spirituale, così mi permetto di suggerirti di rileggere , almeno parzialmente, il Vangelo in cui tante volte ho trovato conforto e gioia, perché la sua parola di amore universale emoziona e con l’invito alla forza del perdono, tocca ,credo, qualsiasi cuore, del fedele praticante, come della pecorella smarrita, come di chi ancora ricerca la. verità e il senso dell’esistenza nostra e dell’universo, mentre forse è più vicino a coglierlo di quanto crede.
Grazie, Flavio. Buona notte. Mariangela

GABRIELLA
GABRIELLA
5 mesi fa

Il tuo riconoscimento verso i tuoi maestri ti rende orgoglioso !!! E' straordinario notare la tua passione e amore verso i maestri che hai avuto. Non tutti gli artisti sono come te che riconoscono che devono molto ai maestri . A mio parere i maestri sono anche maestri di vita, ci insegnano tantissimo e ci fanno crescere culturalmente e non solo !!! Mi piace la tua personalità, sei un artista di uno straordinario valore !!! Continua sempre così !!! Sono anche io artista e riconosco sempre i miei maestri per i valori che mi hanno anche insegnato oltre alla recitazione !!!

Charlotte
Charlotte
5 mesi fa

fantastic!

Andrea
Andrea
5 mesi fa

Ciao Flavio. Condizione necessaria per apprendere nell'allievo è l'umiltà di non porsi di fronte al maestro dicendo "io sono, io valgo". Si rischia così di incontrare il maestro della vita e di non accorgersene neppure. Bisogna farsi vasi vuoti per farsi riempire. Per rubare tutto dal maestro finché non avrà più nulla da insegnarci. Il tempo è poco e le occasioni vanno colte. Maggiore è l'ego, maggiore l'ostacolo da superare in noi. Milarepa, il grande maestro tibetano, che da giovane era un teppista violento e incorregibile arriva quasi ad essere distrutto fisicamente e psicologicamente dal suo maestro Marpa. Ma così apre la via alla saggezza. E supera il maestro che lo mette alla prova. Esempio estremo della
spiritualità orientale. A me preoccupa il tempo presente in cui i professori al contrario vengono picchiati dagli allievi, ripresi col cellulare e messi in rete. O se rimproverano gli studenti parte la denuncia immediata dei genitori subito irritati verso la scuola. Una docente che conosco ha perso l'amore per l'insegnamento. È una miopia che creerà degli adulti sbandati, privi di consapevolezza e inutili a se stessi e alla società. Un saluto

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