Diario D'artista

16 Ottobre 2023
#072 Un violento desiderio di rivalsa
Essere artista può essere spinto dal desiderio di essere amati, ma anche dalla sfida a dimostrare di essere all'altezza. Ecco un'analisi personale sui motori che spingono l'artista verso la maturazione, come uomo e come artista.
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#072 Un violento desiderio di rivalsa
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Ho una teoria sull'artista, piuttosto complessa e alquanto contrastante.

Ho la sensazione che uno dei motori dell'artista, in generale, sia il desiderio sfrenato di essere amato. Un desiderio che penso nasca in età giovanile.

Spesso, lo si può vedere dalle biografie, gli artisti sono persone difficili, con passati turbolenti e anime fragili, complesse. Non penso sia una coincidenza.

Nel mio caso, credo di essere stato spinto da un desiderio di rivalsa, come di una lotta perenne con il mondo che mi circondava, con tutto ciò che pensavo potessero pensare gli altri. "Ce la farò" sembrava dire il mio costante produrre. "Nonostante tutto, nonostante so che pensate che non ce la farò, che non è possibile, che è da folli."

Ma perché? Come mai questa spinta?

Se dovessi fare un'analisi del mio passato, direi che proviene da una commistione di eventi e sensazioni. In parte viene da quell'essere cresciuto in una bolla dove cambiavo scuola e paesi, ma non può essere solo questo. Da giovane ero piuttosto effeminato, sia nelle movenze che nei tratti, almeno secondo gli standard maschili dell'epoca. E mi chiamavano "Frou Frou" e ricordo che subivo - per questo motivo - quello che ora chiamano bullismo. Non era bullismo scolastico, ma vacanziero. I miei genitori andavano sempre nello stesso villaggio ligure per le vacanze, e lì ho subito per molti anni, per molti mesi, questa forma di violenza.

Penso che sia questo che abbia alimentato il mio desiderio di rivalsa.

Ogni volta che facevo un film famoso, che diventavo protagonista di una serie conosciuta, c'era qualcosa in me che diceva "Ecco, ora quelli lì vedranno che non sono così come mi dipingevano, che sono bravo, che ce l'ho fatta". Ovviamente, non fui mai del tutto dissetato, perché per quanti successi avessi, quella non è una strada che porta alla vera sazietà, a un momento in cui si può dire "basta, ecco, sono contento".

Un altro fatto che ha alimentato il mio perseguire l'arte è quella sensazione di non essere all'altezza, quella sindrome dell'impostore che mi accompagna. Anche lei ha lati positivi e a volte, mi ha spinto a migliorarmi, a cercare angoli bui dove fare quello che gli altri non avevano mai provato a fare.

Ma ora? Ora che sono grande, non ho più bisogno di tutto questo. É come se tutti questi motori fossero diventati antiche zavorre, che sono ancora lì solo perché una parte di me non li vuole lasciarle andare, perché quella parte di me ha paura che senza quelle zavorre, non rimanga molto.

Ora però sento che è venuto il momento di accettare che non sono più quel ragazzino fragile che non sapeva bene con quale postura affrontare il mondo. Sempre ingobbito, dalla voce acuta, incerto su sé stesso e alla ricerca del consenso. Sento che è venuto il momento di affrontare la mia maturazione, sia come uomo che come artista.

É facile dirlo ora che sto lavorando come attore, che so che ho una base economica stabile che mi permette appunto di ragionare in questi termini. Ma nel momento in cui questa base venisse a mancare? Sarei davvero così spavaldo nei miei intenti? Riuscirei a mantenere la sicurezza necessaria per lasciare segni tangibili, coerenti e forti come artista?

Non ne sono sicuro.

Ecco... scrivendo mi rendo conto che la sicurezza nell'arte non è solo un motore che permette di investire nella propria arte, ma è anche una condizione di partenza per una fase più matura. Ho fatto le mie scelte, ho scelto di fare il paradiso delle signore proprio per avere una base economica solida per poter scrivere i miei prossimi libri con tranquillità.

Un lusso. A volte mi chiedo se la comodità non sia in realtà un velato handicap. Se la mancanza di difficoltà circostanti non renda l'arte prodotta troppo "morbida" e poco incisiva, non so se mi spiego...

Ho cominciato questa pagina con la premessa che forse l'arte nasce dal disagio, e che poi si sviluppa come uno strumento del desiderio per essere amato, ma quando l'artista raggiunge la maturazione, che sia economica o spirituale, allora la sua arte che cosa diventa? Qual è il suo posto in questa nuova esistenza?

E poi, esiste davvero una "fase matura dell'artista", oppure è solo un'illusione per ignorare che il tempo passa, e che i migliori anni - forse - sono dietro di noi?

Alla prossima pagina

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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Silvana
Silvana
10 mesi fa

Sei troppo bravo non devi preoccuparti te la caverai sempre anche se nella vita niente e' sicuro..
. Ciao Silvana.

Giovanna Zanta
Giovanna Zanta
10 mesi fa

Vorrei tanto parlare con questo artista. Ho un figlio con problematiche molto simili alle sue. Grazie.

Maria Rosa
Maria Rosa
10 mesi fa

Dove alcuni vedono solo una strada di periferia io vedo una via di rivalsa
(Marracash)

Miriam Pasquali
Miriam Pasquali
10 mesi fa

Sono dell'idea che l'arte, nasce per svariate condizioni, a volte per un disagio, altre volte per pura passione, in ogni caso e'sempre qualcosa di significativo che ci rappresenta. Quando arriva la maturita' di cui parlavi tu nel tuo audio, l'arte e'un mezzo ancora piu'utile perche' rappresenta la nostra piu'profonda essenza. Il diamante che da grezzo e'riuscito a, far emergere tutta la sua luce e quella sua luce e'unica e ineguagliabile agli occhi del mondo, ed e' cio' che serve al mondo per custodire la sua bellezza e la sua saggezza. I giorni migliori sono nel passato, ma sono anche nel futuro Continua a fare cio' che ami.

Isa Malagoni
Isa Malagoni
10 mesi fa

Ciao Flavio🎊La tua mano che scrive 🎊collegata all'io profondo🎊rimuove tutte le voci interiori🎊che staccano petalo dopo petalo🎊rivalse🎊dubbi🎊ambizioni🎊sconfitte🎊gioie effimere🎊slegano fili intigrati🎊liberano il respiro chiuso che non riesce a parlare🎊petali rossi come le ferite🎊mali sommersi nell'inconscio🎊draghi che tutti abbiamo e dobbiamo rimuovere🎊Tu artista ricavi dalla pietra🎊il soffio vitale🎊dai forma alla tua orma spirituale🎊lasci evaporare da quel pezzetto di follia che possiedi l'arte🎊sali ad accarezzare chi abita in te🎊esponi la tua divinità🎊Scrivi🎊fiorisce il seme🎊cerca l'immenso fluire🎊colori solenni🎊il manoscritto segreto🎊il rotolo celeste🎊vivi🎊Non cercare il successo🎊è un abbraccio freddo🎊non voltarti indietro🎊L'arte è una magia🎊una attrazione 🎊un nastro profumato🎊attira ciò che non ha🎊per riunire l'essere sublime🎊C'è un tempo per provare ciò che siamo🎊un danzare immortale🎊Resta l'Amore gratuito🎊lo Splendore dell'Anima Eterna🎊Scrivi🐣scegli le voci in te🎊scegli quella che più ti piace🎊fa innamorare🎊Grazie🎊Le tue parole sono dono🎊

Vittoria
Vittoria
10 mesi fa

Nel mio caso con certezza come dare un giudizio non mi sento mai in grado. Però penso, se sei riuscito a fare così tante cose e a gestirle bene. Si, saresti in grado

Patrizia
Patrizia
10 mesi fa

Buongiorno Flavio, mi piace ascoltarti hai una voce pacata e mi piace ascoltare come in modo approfondito, racconti le tue fragilità e la tua vita. Sei lo psicologo di te stesso, ed è quello che dovrei fare anch'io per amarmi di più. Grazie e ti seguirò con piacere.

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