Il mio debutto artistico, per rintracciare le mie radici, risale a mio nonno: un falegname, pittore e cuoco. Insomma, uno di quella generazione che ha contribuito a ricostruire l’Italia con impegno e sensibilità. Era letteralmente un uomo d’altri tempi, con occhi così chiari da sembrare quasi bianchi. La sua storia d’amore con mia nonna durò oltre 60 anni, e quando lei se ne andò, lui la raggiunse un anno dopo. Ciao Nonna. Ciao Nonno. Vi capita mai di pensare che ci stiano osservando e ridendo, considerando quanto poco sappiamo di ciò che ci aspetta dopo? A me sì.
Tornando al mio percorso artistico. Dicevo, nonno pittore. Ma anche Zia illustratrice. Per 40 anni ha messo in pagina i migliori fumetti francesi, tra cui quelli di Enki Bilal. I miei genitori non sono artisti, ma ho avuto una costellazione di persone che mi hanno dato, negli anni, i semi necessari per conquistare i miei desideri: l’amore incondizionato dei miei genitori mi ha permesso di crescere sorretto dalla certezza che loro sarebbero stati lì a raccogliermi in caso di caduta. E così è stato.
L’ultimo mio anno di maturità, avevo studiato così poco che i libri – acquistati ad inizio anno – erano rimasti così chiusi che ad aprirli si sentiva la colla che legava le pagine “rompersi” 😁
Ero una “pecora nera”, al punto da essere espulso dal collegio negli ultimi quattro mesi, proprio prima degli esami di maturità. Mio papà mi raggiunse, mi aiutò a studiare e mi sostenne durante tutto quel periodo. Contro ogni aspettativa, mi diplomai con menzione, nonostante fossi considerato nel collegio un personaggio da evitare perché troppo “borderline”. I pregiudizi accumulati in 5 anni di collegio sarebbero degni di un capitolo a parte.
Non sono mai stato un bravo studente, ma ho letto e continuo a leggere molto, arricchendo il mio bagaglio culturale giorno dopo giorno. Perché? Perché non ho mai smesso di cercare. Coloro che si fermano e accettano le risposte senza discutere, aderiscono al sistema ma non crescono più. Sono un ribelle nell’anima e ho così tanti aneddoti dal collegio che forse, un giorno, scriverò qualcosa a riguardo. Ogni volta che a tavola ne racconto uno, esce sempre fuori una voce che dice “ma scrivi il libro!” Quindi chissà.
Tornando al tema principale, la tecnologia e l’arte: nonno, zia, scuola, e poi mio padre, un informatico che mi mise tra le mani un computer all’età di otto anni. Da lì, il mio percorso artistico si è sviluppato attraverso recitazione, regia, produzione, film, serie, videogiochi, poesie e libri. Non credo ci sia un regno della narrazione in cui non abbia messo piede!
In molti di questi ambiti, soprattutto quelli “antichi” come il teatro e l’editoria, ho percepito una forte avversione verso la tecnologia. Tuttavia, l’etimologia della parola “tecnologia” deriva da “Teknè” (arte) e “Logos” (discorso). La tecnica è parte integrante dell’arte e ogni nuova forma d’arte è legata alla tecnologia, come il cinema.
Grazie alle mie passioni nerd, ho sempre avuto una propensione verso la produzione di arte “tecnologica”. Eppure, ora mi confronto con il libro, l’origine di tutto. Anche lì, le cose sono cambiate. Pensate a questo articolo e a quanti aspetti tecnologici nasconde: registrazione audio, commenti, condivisioni via e-mail e sui social network. Tutto ciò richiede una vasta combinazione di conoscenze tecnologiche, oltre, ovviamente, a contenuti interessanti e significativi.
L’arte continuerà a evolvere parallelamente alla tecnologia. L’intelligenza artificiale e le nanotecnologie trasformeranno il mondo futuro (purché non lo distruggiamo prima), e l’artista deve essere colui che si trova in prima linea, inseguendo instancabilmente qualcosa di nuovo e sperando di non essere colpito da un proiettile vagante.
La mia storia personale e la mia esperienza con l’arte e la tecnologia dimostrano che è possibile combinare tradizione e innovazione. Che si tratti di raccontare storie attraverso il teatro, il cinema, i fumetti o i libri, l’arte è destinata a cambiare e adattarsi alle nuove sfide e alle nuove opportunità offerte dalla tecnologia.
Come artisti, dobbiamo abbracciare il cambiamento e utilizzare la tecnologia per ampliare le nostre possibilità espressive e comunicative. Non dobbiamo temere l’avanzata della tecnologia, ma piuttosto imparare a lavorare con essa, sfruttandone le potenzialità per creare opere d’arte che possano ispirare, emozionare e stimolare il dibattito.
Nel mio percorso, sono grato per l’eredità artistica di mio nonno e mia zia, e anche di tanti altri, e per il sostegno – soprattutto – incondizionato dei miei genitori. Grazie a loro, ho potuto esplorare il vasto universo della narrazione e della creatività, sperimentando le intersezioni tra arte e tecnologia.
Alla prossima pagina.
Ciao Flavio, hai avuto una famiglia che ti ha incoraggiato e supportato. Sei una persona umile e molto sensibile. I tuoi figli sono fortunati. Buona giornata
Ciao Flavio, oggi 10 maggio mercoledì ho ricevuto una tua mail e proprio uguale a questa mail di lunedì scorso di Diario D’artista.
Mi sono meravigliata perché e’ mercoledì, poi ho notato che la descrizione del contenuto mi era già nota e il collegamento ipertestuale porta ad una pagina di errore. Volevo solo segnalarti questa anomalia.
Grazie mille per questa notifica, in effetti c’era un doppio invio… meno male che me l’hai detto. Mi dispiace per il fastidio che devo aver causato a tanti… Mannaggia.
Puoi considerarti un ragazzo fortunato hai avuto alle spalle una bella famiglia che ti ha motivato e non “placcato”e così saprai essere anche tu un bravo genitore.Ciao
sono molto fortunato, sì. Senza l’amore dei miei genitori, non sarei stato capace di darne altrettanto ad Elettra.
Che bel percorso che hai fatto certamente avere il sostegno dei propri genitori è un bene prezioso che trasmette sicurezza in qualsiasi cosa si voglia fare la propria vita. Anche io ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre sostenuta. Riguarda i nonni beh io credo che è un giorno che non ci sono più Comunque ci proteggono sempre Da la’
Su’ ci guardano.
Inerente al mondo dell’arte sono assolutamente d’accordo con te, c’è bisogno che arte e tecnologia coesistono creando un nuovo modello sempre più connesso. Anche perché la tecnologia permette di far arrivare il messaggio che si vuole trasmettere sempre più persone e questo è fondamentale, soprattutto in una società carente di stimoli intellettuali, fondamentale per la nostra evoluzione corporea e spirituale
Parlerò proprio di questo nell’articolo di giovedì. Di come l’artista, in questo mondo iperconnesso, debba creare il proprio foro digitale dove discutere (e far discutere) in pace e serenità.
Ottimo! Grazie Flavio !
Bellissimo anche questo articolo. Se usata per fini nobili, la tecnologia ci può permettere di creare e divulgare grandi cose. Grazie alla tecnologia, noi possiamo toccare virtualmente i nostri beniamini, come te, Flavio. E può sembrare niente, ma tutte le volte che appare una vostra risposta in merito ad un nostro commento, per noi, che con affetto vi seguiamo, è un regalo immenso! Grazie di cuore. A presto.
Trovo davvero interessante il percorso che ti ha portato sin qui. Penso che tu sia dotato di un ottimo senso dell’humour e spero davvero che tu possa scrivere un libro sulla tua vita in collegio in chiave umoristica😊
Complimenti ancora. Anche a me capita di pensare ai miei genitori se mi guardano da lassù. Per mia madre che è morta pochi mesi fa sento ancora di più il suo ricordo. Per quanto riguarda la tecnologia ormai oggi è un mondo tutto digitale, la cosa non mi entusiasma molto anzi mi fa quasi paura. Leggendo ogni volta il suo Diario lo trovo sempre più interessante magistralmente letto da lei. Grazie mille per queste narrazioni e alla prossima.
Mi incanta leggerti e ascoltarti parlare delle tue esperienze di vita e degli stimoli e apporto avuto dai tuoi nonni prima e poi dai genitori dopo.ho un bel ricordo di nonni che sono stati resilienti e hanno tirato su la famiglia dopo la guerra mia nonna era sarta e nonno lavorava il ferro era un artigiano e nel tempo libero cantava amava la musica .Anche da me ci sono informatici che però non mi hanno insegnato nulla ho fatto la nerd fai da te e io mi sono dedicata a studiare e leggere anche se non sempre i risultati a scuola sono stati i migliori .Oggi continuo a leggere e a voler sapere sempre qualcosa di più perchè quasi mai mi fermo al sentito dire e voglio farmi un idea di quello che non conosco .Grazie per questo contributo di oggi spero di aver capito l’essenziale un abbraccio alla prossima Flavio
Complimenti!!! Condivido l’importanza di saper coniugare arte e tecnologia per “crescere”, valorizzando la Cultura, che non è certamente la conoscenza delle nozioni scolastiche, ma che s’arricchisce delle esperienze del vivere e anche dei momenti conviviali e goliardici, naturalmente nel rispetto di tutti e tutto. Grazie per aver condiviso questa tua esperienza con una quasi celata poesia ed un entusiasmo contagioso!
Grazie è sempre emozionante leggerti e ascoltarti
Grazie a te! 🙂
La competenza tecnologica é diventata ormai un obbligo! L’importante è non subirne l’impoverimento, ma trovare forme di equilibrio e tu ci sei riuscito. Sei stato molto fortunato a trovare un supporto così dalla tua famiglia, poi certo avrai avuto le tue sfide, le tue prove, ma questo supporto non é poco. Molto curiosa a questo punto di conoscere le tue memorie del collegio! Io ho sperimentato un mese in estate presso un collegio a Beauvais a 17 anni. Molto bello!
Un giorno scriverò qualcosa, magari andando poi nel fantastico, sarebbe interessante
Ciao, Flavio.
E’ interessante questa news-letter.
Trovo questo spazio sempre più utile…
Anche io certe volte penso alle persone scomparse, ai miei familiari che non ci sono più… io penso che loro ci guardino dall’alto.
Io sono una no-nerd e quindi penso che la carta non debba assolutamente scomparire… insomma, sono un’inguaribile nostalgica probabilmente.
La tecnologia mi fa paura… ora si parla anche molto di intelligenza artificiale…
Bello questo tuo amore per la narrazione, in tutte le sue forme.
Quanto alla scuola, trovo non sia lo specchio della società…
A presto e grazie,
Cinzia
Grazie a te. Capisco la tua paura, la tecnologia fa paura. In generale, tutto ciò che non conosciamo, l’ignoto, come dico nella divina avventura, fa paura. Proprio per questo dobbiamo interessarcene
Grazie, Flavio per queste tue belle parole.
Sicuramente tutti dovremmo lavorare un po’ sulle nostre paure…
A presto,
Cinzia
Ciao Flavio, è vero ciò che hai espresso riguardo il mondo delle Arti: è un continuo evolversi e bisogna lavorare assieme ad Esse.
Condivido anche io con te dei parenti che sono, a loro modo, artisti; ne sono un esempio i miei genitori che con le Arti ci lavorano e che mi hanno trasmesso l’amore per la Musica e la passione per le arti figurative ( scultoree e pittoriche). Per quanto riguarda me stessa e il rapporto con la scuola è stato di alti e bassi, ma come te continuo a leggere per arricchire il mio bagaglio. Non si smette mai di imparare a qualunque età e il perchè, credo, si possa trovare nella Curiosità e a volte nella Fantasia.
Grazie per la tua condivisione dei tuoi ricordi.
Buona giornata.
Non si smette mai di imparare, è vero. Anche se diventa – credo – sempre più difficile con l’avanzare dell’età, perché la saggezza/esperienza tende ad avere la meglio sulla curiosità
Secondo i greci l arte era Tecne , ovvero qualsiasi cosa fatta attraverso un metodo,regole è vero il mondo è in continuo cambiamento e bisogna andare di passo a esso, ti consiglio di leggere il libro del filosofo tedesco Walter Benjiamin “l arte all’epoca della riproducibilità” in gia’ analizza con anticipo il rapporto tra l’arte
in seguito all invezione fotografia e cinema con il mondo in cambiamento .Ps
Spero anch’ io di vivere una lunga storia d’amore di 60 anni come i tuoi nonni.Buona fortuna.
Pure io lo spero di vivere 60 anni d’amore ❤️. Ora cerco subito il libro… anche perché il titolo lo trovo già di per sé molto interessante.