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3 Giugno 2024

Come affrontare la solitudine

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Come affrontare la solitudine
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In una poesia nominata "Piangente", parlo della solitudine. Nell'Anello di Saturno parlo di solitudine. Persino nella Divina Avventura. Nel rispondere a questa richiesta da parte di un ascoltatore, nel cercare di capire come affronto la solitudine, mi sono reso conto che i miei protagonisti sono esseri soli, emarginati, anime vaganti alla periferia del mondo. Ma badate, non sono infelici, solo soli perché privi di un riconoscimento, di un legame con il mondo che li possa far sentire appartenenti a un gruppo.

Io non appartengo, rifuggo dalle classificazioni, dalle bandiere, dal tifo. Penso che nell'eccesso di appartenenza si annidino forze pericolose.

Si dice che quello che lo scrittore scrive, lo scrittore è. Forse è così. Forse sono solo. Fondamentalmente lo siamo tutti in fondo, no? Pavese diceva: "Si nasce e si muore da soli.". Forse si vive da soli, anche, ma cullandoci nell'illusione che i legami che sviluppiamo con gli altri ci tirino davvero fuori dalla solitudine.

Molto tempo fa ho imparato una cosa che mi ha sconvolto la percezione delle cose. Sapete che nulla si tocca? In realtà, ogni particella ha dei campi magnetici che le impediscono di toccare le altre particelle elementari. Se persino gli elementi fondanti del creato sono soli, come possiamo noi non esserlo? Questo mondo nel quale viviamo sembra essere una tempesta di sabbia, i cui granelli non si toccano mai.

Eppure, eppure…

Eppure l'amore. Eppure l'amicizia. Eppure l'odio, l'invidia, la gioia e la paura.

Tutte queste emozioni sono la prova che non siamo soli. Che siamo legati in un certo modo a quello che ci circonda. E anche se gli atomi sono isole fluttuanti perse in un cosmo di nulla, noi, la nostra anima, se vogliamo chiamarla così, percepisce oltre i burroni, oltre le barriere, l'esistenza dell'altro.

Deleuze diceva che siamo deserti che parlano ad altri deserti, io aggiungo che in quel contatto metafisico ci irrighiamo a vicenda. Quei ponti ci collegano con il resto del mondo e ci permettono di sentire che siamo parti di un grande sistema, ben più grande persino della nostra immaginazione.

Il cosmo, la realtà, la vita sono concetti immensi, impossibili da abbracciare. Vanno ascoltati, come si ascolta il vento. Vanno amati come si ama la luce del sole in una mattina di maggio. Vanno accettati, come la morte. Solo così può essere affrontata la solitudine, con la certezza che essa non è altro che un'illusione.

Non siamo mai soli, abbiamo i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri bisogni. E poi, i sensi, i ricordi, le voci degli altri che ancora vivono in noi. Noi siamo il frutto di generazioni precedenti, in noi vivono altre mille antenati, e non solo: tutti siamo rappresentanti della vita, in continuo mutamento, alla ricerca di un legame, forse. Di un senso.

Personalmente, la solitudine è un'amica con la quale passo molto tempo. Mi piace, la amo. Amo quella sensazione di libertà che mi procura. Ma sono anche consapevole che questa valle nella quale mi crogiolo mi ingobbisce, mi ruba al mondo, mi attira nelle viscere della stasi. La solitudine è il momento in cui creo, in cui entro in contatto con me stesso, in cui volo e mi lascio andare all'immaginazione, ai desideri.

Ho paura della solitudine, ma non voglio fuggire da essa: perché la amo troppo.

Alla prossima pagina.

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Dina
Dina
24 giorni fa

Pensavo che la cosa peggiore nella vita fosse restare solo. No, non lo è. Ho scoperto invece che la cosa peggiore nella vita è quella di finire con persone che ti fanno sentire veramente solo.
(Robin Williams)

Ci sono momenti di solitudine che cadono all’improvviso come una maledizione, nel bel mezzo di una giornata.
Sono i momenti in cui l’anima non vibra più.
(Alda Merini)

Penso , infatti, che non è la solitudine che ferisce, ma pensare che nessuno si prende cura di te
La sua presenza riempiva di gioia le mie giornate ,purtroppo, non è più così , ecco perché molto spesso mi sento sola.

Letizia
Letizia
29 giorni fa

Riesci ad esprimere ciò che io non riesco a spiegare a parole! Nei tuoi scritti mi rivedo. Anch'io sento la mia solitudine come un'amica che mi abbraccia nei momenti di maggiore crisi e sconforto. Grazie alla solitudine mi immergo completamente nelle pagine di un libro (il tuo, in questo momento) o in uno dei miei progetti creativi. Anche a me spaventa eppure la cerco, perché mi fa stare bene! ❤️

Olesia Liardo
Olesia Liardo
1 mese fa

Come sempre Flavio,hai descritto perfettamente il concetto di solitudine...... è vero ciò che dici ....la solitudine per me a volte è una compagna silenziosa ,subdola e minacciosa da cui sento la necessità di fuggire non appena i suoi silenzi diventano piu' invasivi ,preferisco cosi tenerla distante.....altre volte invece diventa una compagna,una confidente con cui condividere spazi importanti della mia esistenza.
Grazie Flavio

Mariangela
Mariangela
1 mese fa

Salve, Flavio. Prima di tutto complimenti per la poesia che citi” Piangente” che trovo stupenda, poi passo ad esaminare l’argomento di questa pagina, in realtà per me “spinoso”, perché sola mi sono sempre sentita, e me ne lamento ancora, talvolta, con mia sorella, per sentirmi rispondere che le persone veramente sole sono diverse, vivono situazioni penalizzanti di isolamento, prive di affetti.
Però gli affetti importanti io li ho perduti,, come ho già scritto. Mi è rimasta appunto una sorella e la sua famiglia, pochi cugini che non vivono vicino a me, pochissimi amici. Mentre In campo sentimentale non sono,stata fortunata, o forse sì, essendo frustrante vivere rapporti insoddisfacenti.
Ma la condizione o meglio la percezione di solitudine , a mio parere, è uno stato d’animo, più che una situazione oggettiva, connaturato e strettamente connesso alla malinconia, quello stato,di estraniamento, di isolamento, come di ferita mai rimarginata e, almeno consapevolmente, immotivata.
Da bambina , in momenti dunque felici della mia esistenza, cercavo di isolarmi per riflettere e fantasticare, quindi comprendo bene quando dici di amare la solitudine che ti dà l’opportunità di stare con te stesso, lasciando fluire la tua creatività , sì da “lavorare” e permetterti di sviluppare i tuoi progetti narrativi…
Allora ricordo che per isolarmi , nella grande casa di campagna, in cui ci trasferivamo d’estate, mi rifugiavo in due stanzette, come venivano chiamate, una sopra l’ altra, da cui si accedeva al terrazzo che aveva preso il posto del tetto dopo un incendio, antecedente la mia nascita. Credo che nessuno abbia mai saputo di questo mio segreto rifugio.
Altre volte salivo la scala a chiocciola che conduceva al salone dell’ultimo piano e lì ascoltavo musica dei dischi che Bruno, il mio fratello maggiore, acquistava, e contemplavo estasiata , sfogliando gli annali di vecchie riviste, gli abiti stile 50 delle dive del tempo e delle reali europee, avvolta nel silenzio, allora voce mica, della grande sala, molto ,luminosa per i diversi finestroni di vetro, colorato nella porzione superiore di blu e giallo, da cui filtrava la luce estiva e si scorgeva il verde riposante della aperta campagna intorno.
Momenti privilegiati e indimenticabili di felicità.
Altre volte, svegliandomi molto,presto, prima di tutti, ero consapevole e gratificata dal potere che sentivo in tale stato di solitudine privilegiata , unica sveglia i in casa , e mi lasciavo andare a elucubrazioni filosofiche a mio modo…
Più tardi avrei conosciuto, invece, la solitudine malvagia, quella che fa male, nella incomprensione e nel giudizio malevolo di chi non ti capisce , anche quando con la spavalderia della gioventù credi di poter cambiare il mondo con velleità ma assoluta buona fede, o rifiuta di corrisponderti amicizia, o amore, spesso per condizionamento o viltà, come del gruppo di coetanei conformisti che ti fa muro contro… la solitudine è allora subita, patita, e grida vendetta, sentita come condanna inaccettabile, ingiusta.

Trovo molto interessante le informazioni scientifiche che ci hai dato, sulla costituzione fisica della materia, ma credo che le nostre vite sfuggano a così stringente determinismo e siano invece guidate dalla nostra umanità, con il suoi pregi e le sue fragilità,
Felice nuovo giorno, Flavio, che so oggi a Catania, nella nostra splendida Sicilia che personalmente ancora non conosco.
Grazie ancora. Alla prossima pagina.
Mariangela

Vitória Regina
Vitória Regina
1 mese fa

Bel testo, Flavio! La tua voce in questa meravigliosa riflessione sulla solitudine ci offre una deliziosa sensazione di felicità! Quanto sono belli i momenti di
Solitudine! Mi sento ricamente abitata!
Grazie.
Flavio, sono brasiliana, amo l’italiano, capisco molto bene, ma non parlo bene. Mi dispiace 😔😔🫣
Un abbraccio.

Isa
Isa
1 mese fa

Grazie Flavio🗼Ogni tua pagina 🗼 è un regalo sorprendente🗼che abbraccio con il cuore🗼Ami la solitudine🗼perché contiene tanti SOLI🗼e il SOLE🗼amante perfetto🗼è AMORE VIVO DENTRO TE🗼ABBRACCIO DI LUCE🗼🗼🗼

Elisabetta Carlini
Elisabetta Carlini
1 mese fa

È meraviglioso! E la tua voce come colonna sonora, è un balsamo per il cuore. Hai fatto centro! 🎯 Mannaggia a te Flavio.

Ingrid
Ingrid
1 mese fa

Anchio l amo troppo.

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