6 Luglio 2023

#043 Come Liberare la Tua Anima Creativa

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Diario D'artista
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#043 Come Liberare la Tua Anima Creativa
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"La Sindrome dello Scolaretto"

Non penso che esista una sindrome come questa, almeno nei manuali. Tuttavia, l'ho spesso incontrata e agli inizi della mia carriera vi sono caduto più volte dentro. La denomino "la sindrome dello scolaretto" perché, in sostanza, equipara arte e compiti scolastici.

Molti artisti, soprattutto i novizi (e non tecnicamente parlando, s'intende, ma nel percorso di introspezione e ricerca, perchè è questa è la vera strada dell'artista - nessun manuale potrà insegnarvelo.) Insomma, i "novizi" confondono spesso "espressione personale" e "tecnica". Trasformano la tecnica in espressione, proprio come uno studente che affronta il compito non per un processo personale, ma per appagare l'insegnante.

Se questo può funzionare in una dimensione scolastica, nell'arte produce dei mostri. Perchè ciò che conta è il cuore, l'anima, l'amore, il sesso, la morte, la tragedia, la commedia. Bisogna far vibrare le anime! E nessuna tecnica ve lo insegnerà, perché la tecnica non è luce, la tecnica è "pulizia del segnale". Serve a togliere i fruscii, a pulire il messaggio, ma se per essere "giusti e corretti" sacrificate il cuore sull'altare del compito perfetto, ciò che avrete tra le mani alla fine sarà un'opera facilmente dimenticabile, apprezzabile forse solo da altri amanti della tecnica perfetta. E fidatevi, sono pochi. Perché se qualcuno investe tempo, denaro e attenzione nella vostra arte, in cambio cerca solo una cosa: trasformazione. Vuole ridere, piangere, emozionarsi, cambiare punto di vista sul mondo, raccontare agli amici della scoperta. Questo è l'arte.

Quindi fatevi un favore, dimenticate la pila di manuali che avete accumulato per anni, dimenticate ciò che credete sia "giusto". Dimenticate. E lasciatevi guidare dalla necessità, dal desiderio di esprimere ciò che vi sta realmente a cuore, scavate nella vostra anima, trovate un diamante e portatelo fuori. Poi, pulitelo, certo. Rendetelo splendente quanto volete. Ma fidatevi, potete pulire quanto volete un pezzo di chincaglieria da quattro soldi, ma resterà sempre chincaglieria.

Per fare arte bisogna sbagliare, bisogna conquistare territori inesplorati, quindi è inevitabile che vi troviate molto spesso davanti al muro dell'incomprensione dei vostri pari. Perché la maggior parte della gente - anche nell'arte - affronta il processo creativo a livello mimetico. Imita. Qualcosa funziona? Lo copio così funzionerà anche per me. Io sono per il processo mimetico, come diceva R. Girard, è fondamentale sia per la formazione l'individuo che per la stabilità della collettività. Ma il processo mimetico appartiene allo studente, non al maestro. L'artista è colui che trascende i suoi maestri e trova in sé e nel mondo che lo circonda l'ispirazione per rompere que gli argini nei quali è cresciuto. Solo così l'anima creativa si libera, solo così nasce lo stupore.

Siate minatori, cacciatori di nulla, farfalle che si sentono aquile, fragili bolle di sapone nel tornado della vita. E non desistete, perché ricordate, come dice Overton, che "Anche se non le vediamo, le stelle brillano anche di giorno."

Alla prossima pagina.

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Vjola
Vjola
1 anno fa

Che bella ♥️

Giusy Pero
Giusy Pero
1 anno fa

Sono assolutamente d'accordo con questo pensiero: "... se qualcuno investe tempo, denaro e attenzione nella vostra arte, in cambio cerca solo una cosa: trasformazione. Vuole ridere, piangere, emozionarsi, cambiare punto di vista sul mondo, raccontare agli amici della scoperta. Questo è l’arte."
Non so se sia del tutto vero che nel contesto scolastico ripaga l'imitazione e la mera tecnica. Se da studentessa ho incontrato insegnanti che premiavano esposizioni che fossero una precisa copia della loro spiegazione, da docente apprezzo molto ciò che di personale l'alunno riesce ad aggiungere, rielaborando e arricchendo ciò che ho messo a sua disposizione. In questo caso può succedere che lo studente sorprenda il maestro e a sua volta gli insegni qualcosa di nuovo. E in questo scambio dare e avere si crea un processo magico e affascinante.

Roberta
Roberta
1 anno fa
Rispondi a  Giusy Pero

Da insegnante adoro quando i miei alunni scoprono qualcosa che io non vedevo. Mi piace vederli manipolare e rielaborare le basi da cui partono.

Nana Bachy
Nana Bachy
1 anno fa

As pessoas já nascem com o dom!;.de ter arte nas veias o que vem depois é somente aprendizado.🌹🌹🌹🌹🌹🌹❤️❤️❤️

Annarita Dove
Annarita Dove
1 anno fa

Concordo in tutto, sembra scritto apposta per me. Sono nel mio piccolo, non professionista ma polimusicista (piano flauto traverso e violino) e anche (non posso dire artista)ma trovo giovamento dall'arteterapia. Quello che faccio, soprattutto i miei lavori pittorici, e di altre tecniche, soprattutto creta ma anche collage, disegno, cucito creativo e altro, partono del tutto dalle mie emozioni, così anche per la musica, la tecnica è assolutamente in secondo piano, anche se deve esserci, per dare struttura e un senso.

Elsa De Stefani
Elsa De Stefani
1 anno fa

Sono una signora di 73 anni , è faticoso accettarli ,ma non c'è alternativa.12anni fa ho cominciato,spinta da un' amica,un corso di cucito e modellistica.Ora sto frequentando corsi di stilista.Hai l' insegnante che prepara modelli ,te li spiega e ti mostra come fare.Ecco ,qui entra in campo la tua pagina : " l' artista è colui che trascende i suoi maestri e trova in sé e nel mondo che lo circonda l' ispirazione per rompere. quegli argini nei quali è cresciuto ". Questa è la differenza tra una brava sarta e una stilista.
Bellissima questa pagina e ,sperando che non ti spiaccia ,la condivido .Grazie

Flavio Parenti
Flavio Parenti
1 anno fa
Rispondi a  Elsa De Stefani

Elsa De Stefani è qui per essere condivisa. Grazie.

Maria Larobina
Maria Larobina
1 anno fa

Troppo bello. Veramente...parole e riflessioni stupende

Laura Bagni
Laura Bagni
1 anno fa

Ieri nella mia città ho partecipato ad un incontro, non si può chiamare conferenza, dello storyteller Francesco Lenzini su, udite udite, Raffaello!! E tutto si é mosso dal concetto di "maestro", su cosa lo rendeva tanto superiore ai più grandi. Sono state date spiegazioni, esempi che dicono tutto quello che hai espresso in questo bel post. L' aver amato, la naturalezza, la ricerca del divino nell'uomo. Tutto si tiene, ieri Raffaello di Lenzini, oggi tu!!

Maria Rosa Fulco
Maria Rosa Fulco
1 anno fa

Non penso che esista un manuale per imparare l arte in qualsiasi sua forma, serve la passione e l'impegno.I latini dicevano discis per errata (sbagliando si impara)

Maria Rosa Fulco
Maria Rosa Fulco
1 anno fa
Rispondi a  Maria Rosa Fulco

Flavio bloccami, stasera sono stata tremenda, perché c era qualcuno che mi scriveva al posto tuo su messagger Ho fatto tutto,ho bloccato, ho segnalato. Ho paura

Marzia Emilia
Marzia Emilia
1 anno fa

Volevo solo dire che io ho sempre preteso abbastanza da ciò che volevo presentare x essere letto e dal mio primo concorso passo' molto tempo prima che potessi decidere una nuova pubblicazione.Sento sempre di nn buttarmi all impazzata, ma tutto ciò che produco è principalmente dettato dalla mia anima e dal mio istinto,
nonché da un'attenta osservazione della realtà che mi circonda!

Laura Aspromonte
Laura Aspromonte
1 anno fa

anche altre professioni necessitano amore per arrivare a buoni risultati portando il cuore in quello che si fa se ho capito il tuo discorso che è per gli artisti ma parla a tutti noi 🙏grazie 🙂

Marzia Emilia
Marzia Emilia
1 anno fa

Io ho sempre creduto in me stessa sopratutto x l essere e nn per l apparire e nnostante scrivessi da tempo( precis.dal 99')lo facevo soltanto x me stessa continuando ad imparare da tutto ciò che sentivo e guidata dal mio istinto e dalla mia anima. Venne (dopo varie insistenze da parte di alcuni che mi conoscevano) il giorno in cui mi decisi a partecipare al mio primo concorso letterario, dopo molteplici revisioni di ciò che scrivevo e quasi pensando di nn essere all altezza della situazione o di fare un torto a me stessa, perché se avessi potuto trattenere ancora nn so se sarei uscita allo scoperto. Il primo lavoro venne intitolato :"Senso della vita" e inaspettatamente vinsi.

Barbara Sansone
Barbara Sansone
1 anno fa

Meraviglioso

Laura Aspromonte
Laura Aspromonte
1 anno fa

licenza poetica agli artisti puo'essere giusto anche se non porta subito alla massima audience

Rosa Morelli
Rosa Morelli
1 anno fa

Bellissima complimenti Flavio 😘 Flavio Parenti

Stefania
Stefania
1 anno fa

Emozionarsi è quello che ognuno di noi cerca almeno ogni tanto che sia una musica, un film, un'opera teatrale. Personalmente mi sono emozionata di più a guardare gli occhi magnetici di alcuni bimbi in alcune pubblicità piuttosto che alcuni film. L'emozione non ha barriere e l'arte abbraccia un mondo intero è anche semplicemente saper cucinare un piatto che ricorda la nonna o il profumo di un giardino ...

J.M. Hopkins
J.M. Hopkins
1 anno fa

Dimenticare la pila di manuali: questa secondo me, tra le varie giustissime riflessioni, é la chiave della tua riflessione. Va benissimo acculturarsi. Direi che è necessario per il processo che deve condurci all'apertura mentale e ad apprendere la tecnica. Ma poi arriva il momento in cui l'artista deve cogliere l'ispirazione che é nell'aria e plasmarla. Senza rincorrere gli esempi già prestabiliti che si trovano in commercio. L'artista rimane tale se rimane se stesso, altrimenti é uno dei tanti cloni che incontriamo accendendo la TV, la radio o leggendo un libro.

Samantha
Samantha
1 anno fa

Che bello quello che hai scritto. Hai pienamente ragione bisogna farsi valere per quello che si è e non imitare gli altri . Le imitazioni a volte sono solo frutto della fantasia di altri non le nostre.

Sara
Sara
1 anno fa

Grazie Flavio per questa pagina. 😊💗

CINZIA DELLO SPEDALE
CINZIA DELLO SPEDALE
1 anno fa

Ciao, Flavio,
grazie per questo spazio, come sempre.
Oggi l'argomento è decisamente tecnico.
Sicuramente in tutto ciò che facciamo tutti noi dovremmo mettere cuore e amore, due "ingredienti" importantissimi che poi si riflettono sul risultato finale.
A presto,
Cinzia

Andrea
Andrea
1 anno fa

Ti racconto una cosa che secondo me ci calza a pennello. Io ho studiato fashion design. Qualche anno fa ero indecisa se partecipare a un concorso per giovani stilisti, ma alla fine ho desistito. Sai perché? Perché tra i criteri di valutazione ce n'era uno a mio avviso assurdo. "Allineamento alle tendenze". Cioè: io, stilista, dovrei essere allineata a quali tendenze? A quelle già in voga? Lo stilista non si allinea alle tendenze, lo stilista detta le sue di tendenze. Perciò capisco al 100% quello che intendi e lo condivido al 101%.

Anna Salvo
Anna Salvo
1 anno fa

Ti comprendo, quante volte nel mio lavoro di docente di teatro a scuola ho incontrato tanti che, interpretando un personaggio, cercavano di compiacermi usando la perfezione tecnica senza cuore, io amavo dire "Fai volare in alto le tue emozioni, il tuo cuore, non pensare a me, diventa tu Romeo, Renzo, Giulietta, Lucia. È bellissimo scoprire così i veri talenti. Grazie Fabio, come sempre mi hai emozionato.

Cinzia
Cinzia
1 anno fa

Scolaretti nell'arte come nella vita. Credo che almeno una volta ci siamo cascati tutti. Bravo Flavio, pillole di saggezza 😊.

Laura Aspromonte
Laura Aspromonte
1 anno fa

il cuoco deve dosare con amore gli ingredienti per un piatto gustoso

Laura Aspromonte
Laura Aspromonte
1 anno fa

non fare troppo gli scolari e seguire la teoria ma dare spazio alla propria creatività in certi lavori è più facile ma una certa flessibilità nel dosare componenti del proprio lavoro è essenziale il cuoco deve trattare con amore gli lngredienti per aver un pianto
l'attore in teatro deve sentire l'emozione del personaggio addirittura il medico deve provare empatia per chi sta male dunque un pò tutti siamo stelle che non si vedono ma splendono se ho capito bene grazie Flavio

Sofia
Sofia
1 anno fa

Grazie ❣️🙏🌹

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