Non sono geloso. Non lo sono né delle cose né soprattutto delle persone, perché in me vive forte un credo che difficilmente abbandonerò: siamo tutti nati liberi e il rispetto sta proprio nel donare, anche (e soprattutto) a coloro che amiamo, la libertà di fare ciò che desiderano.
La gelosia, in fondo, è quel virus che si insedia tra le pieghe del nostro ego e che vorrebbe controllare gli altri. È un desiderio di dominio sul mondo. È sete di potere. E a me, il potere, non solo non interessa, ma proprio mi ripugna. Sono un indipendente nel cuore, l'unico potere che ho è su me stesso (e anche lì, il Destino avrebbe da ridire; chi ha letto "L'anello di Saturno" può capire). Insomma, ho una repulsione naturale per la gelosia.
Ma anche essendo così, a volte, qualcosa dentro di me vibra quando scopro di aver perso un casting a favore di un altro attore, o anche in altre sfere, per esempio, quando ero al Salone di Torino, dopo aver fatto un bellissimo firmacopie. Peraltro vi lascio un piccolo video (per chi mi ascolta da Spotify, lo trovate su flavioparenti.com nella sezione "Diario D'artista", potrete vedere un po' di firme).
Insomma, dopo aver completato il firmacopie - che, a onor del vero, è stato un discreto successo, c'erano tante persone, tutte stupende - sono uscito e sono passato davanti al firmacopie di Felicia Kingsley.
Che dire, sono rimasto molto colpito da tutti coloro che aspettavano diligentemente in fila. Una fila lunga, lunghissima! Centinaia di ragazze e ragazzi che, libri in mano, aspettavano di incontrare la loro beniamina. Il mio primo pensiero è stato "mamma mia quanti…" e poi ho pensato a me. Inevitabilmente mi sono anche messo a paragone. Non è durato molto, forse mezzo minuto, anche meno. E poi la gelosia è sfumata in desiderio. Quello di riuscire, un giorno, a fare come lei, come Felicia Kingsley. A scrivere, scrivere, scrivere fino a che non venga riconosciuta la qualità e il valore della mia opera attraverso il pubblico.
Ora, a giorni di distanza, posso dire che quella fila mi ha ispirato a fare meglio, a comprendere come ha fatto quella signora a raggiungere quel livello.
Tutto questo per dire che se siete artisti, ma anche se non lo siete, non abbiate paura della gelosia, è un sentimento umano, naturale. Ma sappiate renderlo costruttivo, fate in modo che quella sensazione proiettata sull'altro si specchi in voi, e vi imponga di elevarvi. E chi, se non coloro che fanno meglio di voi, possono aiutarvi a fare meglio?
La gelosia è la bussola che vi dice dove dovreste andare. Dove la vostra curiosità darà i migliori frutti. Studiate coloro che vi rendono gelosi, cercate di capire l'origine del loro successo, cercate l'ispirazione, il mutamento, la trasformazione.
Nell'arte, la competizione non esiste. Esiste nel mercato, nelle vendite, nei numeri, ma non nell'espressione. Anzi, in quel caso, è l'unicità della voce che rende l'artista interessante. Ed ecco un sottile paradosso nel quale l'artista è costretto a rimanere in equilibrio. Autenticità della propria voce, ma anche studio e assorbimento di tecniche altrui. Come diceva Pirandello, uno e centomila. Perché Il "nessuno" lo lasciamo a Ulisse, perché nessuno è "nessuno". Persino nella più profonda delle solitudini.
E voi, avete mai subito la gelosia? Come l'avete affrontata?
Alla prossima pagina.