Diario D'artista

8 Luglio 2024
Abbraccia la normalità
Hai paura di essere normale? Scopri come trasformare la sensibilità e fragilità in forze leggendo l'articolo. La vita è un viaggio verso l'accettazione di se.
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Abbraccia la normalità
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Chi ha paura della normalità? Io per molto tempo l'ho avuta. Qualcosa in me continuava (e a volte continua) a pensare che essere normali voglia dire non essere speciali. Ho il terrore di essere banale, in un certo senso. E penso che questo timore sia un motore del mio agire… quel desiderio profondo di dimostrare quanto io sia speciale, di far valere qualità che spesso la società fraintende: come la fragilità, la sensibilità, la sincerità.

Se vi fate un giro per i feed dei vari social network, scoprirete che raramente una persona (soprattutto se uomo) espone questi lati di sé. Vanno per la maggiore i maschi "Alfa", quelli che una nota pubblicità di profumo chiamava "Per l'uomo che non deve chiedere mai". Ovviamente questa frase è sparita dagli annali, perché chiedere non è una questione di educazione o di mascolinità, ma proprio di civismo.

Io sono uomo, e da quando sono piccolo ho dovuto avere a che fare con questa percezione (spesso autoimposta) che gli uomini vogliono dare di loro stessi agli altri: forti, duri, sicuri di sé. Ora si è aggiunto un universo di estetica, chirurgica e non, che fino a poco fa era relegata alle donne. Ma si sa, il mercato, per generare nuovi bisogni, crea nuove paure...

Non è diverso per le donne, anzi, lo so. Il genere femminile è, sin dai tempi dell'invenzione del primo mascara, molto più soggetto alla pressione dell'apparire "speciale" agli occhi della comunità di quanto l'uomo sia mai stato.

Si sa, i tempi cambiano, ma qualcosa, dentro noi esseri umani, rimane costante. È da lì che i classici traggono la loro linfa vitale, da quel motore che alimenta le nostre gesta, proprio come ai tempi degli antichi greci.

Cosa alimenta quindi questa mia paura di normalità? Da una parte, la realtà e i miei sogni che spesso fanno a botte. La realtà è una muraglia indistruttibile, che non guarda in faccia nessuno. E quando mi ci schianto, fa male. Parecchio.

Quindi, da una parte, vi è una fuga dalla realtà per paura di scoprire che in fondo io non sono quello che pensavo, o che speravo, di essere. Ma è insito in me anche il desiderio di appartenere alla comunità, di essere speciale, anche agli occhi degli altri. Di fare qualcosa per la società che mi dia un posto dove stare, un po' di amore. Da lì nasce la mia scelta di recitare, di scrivere, di emozionarvi.

Perché in fondo si torna sempre lì: l'amore. L'amore per se stessi, l'amore per un altro o un'altra, l'amore per il gruppo. Quel senso di appartenenza che tanto mi fa paura ma a cui, sotto sotto, anelo.

Per fare arte, per scrivere, per esprimersi sull'umano, è necessario andare alla radice, essere classici. Perché solo così, attraverso la ricerca delle radici dell'anima, si possono saltare le allucinazioni della contemporaneità e trovare i motivi veri delle azioni che ci muovono.

Abbiamo un continuo e inesauribile desiderio di sentirci amati.

Di questo parlo nell'anello di Saturno. Ora è ancora presto per percepire la sua interezza, visto è uscito solo il primo volume, ma l'amore è uno dei temi fondanti della storia. L'amore nelle sue mille sfaccettature. I greci avevano varie parole per definirlo, perché ne vedevano le sfumature: Eros, Philia, Storge, Agape e molte altre.

Il mio viaggio è stato attraversare ognuna di quelle parole per comprenderla, nella speranza che chi deciderà di accompagnarmi in questo viaggio si ritrovi, alla fine, ad amare se stesso.

Perché, come dice Dalla in "Disperato erotico stomp": "Ma la cosa eccezionale / dammi retta / è essere normale."

Alla prossima pagina.

Articolo scritto da  Flavio Parenti
Sono un attore, scrittore e regista nato a Parigi e cresciuto in Italia. Ho lavorato in film, serie TV e teatro, collaborando con registi di fama internazionale. Sono appassionato di storytelling e amo sperimentare con diverse forme d'arte per raccontare storie.

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L'Anello di Saturno

4.3 Stelle basate su 174 recensioni
Volume primo

Luca e Anna, due adolescenti inquieti, si incontrano ad Anagni nell'estate del 1995. Lui, un parigino strappato alle sue radici; lei, una ribelle che fugge dalle tradizioni locali. Scopriranno una leggenda: chi troverà l'Anello di Saturno avrà il potere di cambiare il proprio destino.

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Mariangela
Mariangela
2 mesi fa

A me ciò che interessa non è tanto l'aspetto fisico in cui mi ritrovo ma vorrei che si scoprisse la mia anima il mio dentro questo mi interessa ed è molto difficile farlo trasparire e essere compresi!Ciao grazie per tutto ciò che scrivi!

Mariangela
Mariangela
2 mesi fa

Salve, Flavio. Pensa, questa citazione del grande Lucio mi riporta immediatamente a una famosa attrice italiana , icona di bellezza, una delle più amate, Claudia Cardinale che ricordo sorridente pronunciarla , bianco vestita ad accentuarne l’allure, durante un party bolognese a cui ebbi la fortuna di partecipare in una villa della città emiliana, devoluta a ricevimenti,
qualche anno fa in occasione della presentazione di « Nobili bugie » (2017)un film girato in loco, presenti diversi attori protagonisti, tra cui Giancarlo Giannini, Claudia appunto e il compianto Raffaele Pisu, già molto anziano ma ancora in gamba…, assente, purtroppo ( ma già si sapeva) Gianni Morandi.
Di Claudia ricordo la grazia e la leggerezza, anche fisica( indimenticabile la sua stretta di mano gentile, le sue mani sottili, la sua cortesia, sebbene ci fosse un discreto affollamento intorno in quel pomeriggio estivo), il suo sorriso radioso, non scalfito dall’età anagrafica, e insieme una certa
Libertà di spirito e fierezza….che sprigionava osservandola…Mentre
Lucio Dalla, così estroso e genialoide, ma anche profondamente umano e saggio…l’ho sempre ammirato, attratta un po’ dalla sua « stranezza » ma molto dalla sua gigantesca umanità e speciale sensibilità..,
Che profonda verità esprime in questa affermazione dove c’è tutta l’accettazione dell’’imperfezione del nostro essere umani nel rispetto dei nostri limiti … e della nostra fragilità, .con la spiccata autoironia che è dei grandi spiriti..,,
Profonda verità a cui come sempre si arriva con la maturità, quando si fa pace con in nostri e altrui difettî e si ha fame di serenità e semplicità, quando non si ha più necessità di distinguersi e piacere
agli altri la cui comprensione e approvazione passa in secondo piano, rispetto all’auto personale approvazione.
Prima, da giovani, essenziale era piacere ed emergere, essere amati ed apparire unici.
Il narcisismo si stempera ora nell’istanza di solidarietà di gruppo che ci fortifica e sorregge, l’io nel noi…
Sicuramente l’amore resta per tutta la vita il nostro bisogno umano
primario ma acquista toni più profondi e consapevoli, via via che il tempo passa…
Così molto vera la tua riflessione di questa pagina e quella a cui
ci induci che tuttavia ho lasciato fluire liberamente , sentendolo mezzo più immediato ed autentico di personale
espressione senza impormi una costruzione ben meditata.
Sono certa di essere comunque stata sufficientemente chiara.
Grazie di cuore per il serio impegno nei. nostri confronti, profuso soprattutto con l’Anello di Saturno, con il proposito dichiarato di condurci all’amore di noi stessi, il che già la dice lunga sulla tua qualità umana e sul tuo potenziale d’amore…
Buona notte. A più tardi, alla prossima pagina. Maria Angela.

Belkis
Belkis
2 mesi fa

Ciao caro Flavio Parente.
Es justo y acertivo tu comentario.
Se trata del AMORE . Amarse a si mismo y a los demás. Como lo dijo Jesús:... "ámense unos a otros como yo los amo".
Excelentes tus palabras. Yo no temo amar y expresarlo. Tampoco temo a ser amada. Si me duele el rechazo y la indiferencia. Me sexa, me deprime, me aniquila.
Tú eres joven, muy joven. Tienes toda una vida para dar. Escribes de maravilla. Tengas o no éxito. Tú escribe. Dejarás sembrada la semilla del amor. Y éste fructificará.
Ya te comenté que, a veces escribo. Nonens3s. Pero yo se que dejo lo que intento dejar. No a todos. Ya sabes, la parábola del sembrador, bíblica. Para eso estamos. Para sembrar el amor.
Te admiro Flavio. Te deseo mucho éxito. No temas. Soy una anciana. Tengon70 años. Lo mio no es erótico. Es ágape.
Abbraccione (amo tu país y su gente)
Belkis Anahí

Mariagrazia nevino
Mariagrazia nevino
2 mesi fa

Flavio e un bellissimo romanzo l anello di Saturno

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